Teatrodante Carlo Monni: Leo Gullotta, Chiara Francini e Marco Bocci nella nuova stagione Come l’airone

Teatrodante Carlo Monni: Leo Gullotta, Chiara Francini e Marco Bocci nella nuova stagione Come l’airone

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Uno spazio sempre più aperto, attento e accogliente, pensato prima di tutto per i cittadini e le cittadine, in rete con i presidi culturali del territorio e le eccellenze dei comuni limitrofi. Sarà il Teatrodante Carlo Monni, con la stagione di prosa 2023/2024, a fare da apripista al nuovo progetto di valorizzazione per la cultura nel Comune di Campi Bisenzio (Firenze): dal 18 novembre al 18 aprile 10 spettacoli e 2 eventi speciali con protagonisti tra cui Leo Gullotta, Chiara Francini, Marco Bocci, Francesca Chillemi, Francesco Montanari, Anna Della Rosa, Cristiano Caccamo, Giorgio Colangeli, Mariano Rigillo, Guido Maria Brera, Francesco Niccolini, Guido Maria Brera, Antonio Milo, Adriano Falivene.

Come l’airone”: questo è il titolo scelto per il cartellone di quest’anno, che condensa vocazioni di lungo corso e cambiamenti in atto. Si rinnova infatti il direttivo dell’Accademia dei Perseveranti – a cui è affidata dal Comune di Campi la gestione del teatro, oltre che della Biblioteca Tiziano Terzani e del Museo Archeologico Gonfienti – con la nomina a presidente per Ornella Mercuri e l’incarico di direttrice generale per Sandra Gesualdi, sempre con la direzione artistica di Andrea Bruno Savelli. “L’airone in tante tradizioni è simbolo di rinascita – spiega Sandra Gesualdi – e per l’Accademia dei Perseveranti e il Teatrodante Carlo Monni questo è un momento di cambiamento: un cambiamento delicato, rispettoso, evocato dal corpo esile dell’airone. Senza dimenticare che l’airone è anche simbolo del territorio campigiano, nidifica proprio alle porte della città nell’oasi WWF portando un messaggio di resistenza e accoglienza. Gli aironi abitano il territorio e proteggono il paesaggio di Campi, e così vuol fare anche il nostro teatro”.

Obiettivo della nuova dirigenza è connettere in un sistema di continuo interscambio le tre realtà che amministra – la biblioteca con il suo prezioso centro di documentazione sull’editoria per l’infanzia, il museo nato l’anno passato che sta già ottenendo rilevanza nazionale, il teatro con la sua fortissima presenza sul territorio e il lavoro costante sulla qualità delle proposte – per offrire un apporto di grande potenzialità sia alla provincia di Prato che di Firenze, lavorando allo sviluppo della propria mission di polo culturale di diretta emanazione dell’Amministrazione di Campi Bisenzio, allargandone la portata al di fuori dai confini comunali. “Far uscire ancor di più Campi da Campi” – dice Gesualdi – “creando relazione con i comuni adiacenti e con altre realtà museali, librarie e teatrali in tutta Italia”.

Un progetto che prende avvio con la riapertura della stagione di prosa del Teatrodante: in programma omaggi ad autori celebri e amatissimi, commedia, divulgazione, teatro d’impegno, spettacoli con volti noti del piccolo e grande schermo, habitué del palcoscenico e nuove scommesse per coinvolgere un pubblico il più ampio possibile, grazie alla collaborazione e al sostegno di Regione Toscana, Comune di Campi Bisenzio, Chiantibanca, Unicoop Firenze. Abbonamenti completi già disponibili, mini abbonamenti e biglietti singoli dal 14 ottobre (info e prezzi www.teatrodante.it).

PREAPERTURA
L’apertura di stagione sarà anticipata a ottobre da due eventi speciali. In occasione del centenario dalla nascita di Italo Calvino torna in teatro la mise en espace tratta da “Il Barone rampante”: Andrea Bruno Savelli in una produzione firmata Fondazione Accademia dei Perseveranti catapulta gli spettatori all’interno della vita del giovane Cosimo Piovasco di Rondò, che dopo un litigio col padre sale sugli alberi per rimanervi. “Il Barone rampante è un palazzo dei tesori – commenta Savelli – quando si pensa di aver capito che è un libro sulla ribellione al potere, un romanzo di formazione, una storia d’amore, si scopre che dentro c’è anche tanta filosofia, botanica, politica”. (15/10 ore 18.00). Avanti con una campigiana d’eccezione, che da anni calca le scene della cultura nazionale: Chiara Francini sarà protagonista insieme ad Alessandro Federico di “Coppia aperta, quasi spalancata”, indimenticabile lavoro di Dario Fo e Franca Rame qui per la regia di Alessandro Tedeschi e con la produzione di Infinito Teatro. Le evoluzioni del matrimonio borghese alla luce delle riforme degli anni 70, le trasformazioni sociali e politiche e l’ironia di una delle coppie d’arte più luminose del teatro italiano per una riflessione sempre attualissima (26/10 ore 21.00).

APERTURA E CHIUSURA
Inaugurazione ufficiale affidata dall’adattamento per il teatro di “Accabadora”, uno dei romanzi più amati di Michela Murgia, edito da Einaudi, con protagonista l’attrice candidata agli Ubu Anna Della Rosa e la regia di Veronica Cruciani: una rilettura in forma di monologo, prodotta dal Teatro Donizetti di Bergamo, dal punto di vista di Maria, ragazza che all’età di sei anni viene affidata alle cure di Bonaria Urrai, sarta solitaria che all’occasione esercita la funzione di accabadora, aiutando le persone a morire (18/11 ore 21.00). Anche la chiusura di stagione vedrà un incontro tra scrittura e palcoscenico, con lo scrittore Guido Maria Brera e il suo “La matita dei diavoli”. In un testo del 1958 intitolato “I, Pencil” (in inglese “Io, matita”) il teorico Leonard Read spiega come si produce uno degli oggetti più quotidiani del mondo occidentale, portandola a esempio del sistema capitalista. Per un periodo negli Usa “I, Pencil” è stato il libro più letto dopo la Bibbia. Più di mezzo secolo dopo la matita di Read torna protagonista: Guido Brera e il collettivo I Diavoli ne svelano segreti e reticenze, mostrando i rovesci rovinosi di un modello produttivo che ha prodotto iniquità sociali, bruciato risorse e causato devastazioni ambientali. Allestimento di Savà Produzioni Creative (18/4 ore 21.00).

IN STAGIONE
La programmazione procede con “Lo zingaro”, monologo emotivo ed appassionante in cui Marco Bocci, già noto per la partecipazione a serie tv quali Romanzo Criminale e Squadra Antimafia, interpreta la storia esemplare di un pilota sconosciuto il cui destino è però indissolubilmente legato a un mito della Formula 1: Ayrton Senna. Ricostruendo in parallelo la vicenda personale dello Zingaro e quella di Senna, il racconto prodotto da Teatro Stabile d’Abruzzo e Stefano Francioni Produzioni per la regia di Alessandro Maggi rintraccia coincidenze, premonizioni, intuizioni che quasi segnano il destino dello Zingaro, che cerca se stesso attraverso un legame ossessivo con il grande campione brasiliano morto a Imola il primo maggio 1994 (1/12 ore 21.00). Le fake news sono al centro di “Sesto potere. Nascita di una democrazia violata dall’odio, dal denaro e dalla vendetta”, con Francesco Montanari – già Girolamo Savonarola nella serie “I Medici” – e Cristiano Caccamo – attore tra i concorrenti della 3/a edizione di “Lol – Chi ride è fuori”. Un gruppo di hacker, una campagna elettorale da sabotare, un giornalista da screditare e un budget a disposizione che si assottiglia sempre di più, innescando un conflitto incendiario. In prima toscana, prodotto da Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro e Teatro Manini, con la regia di Davide Sacco.

È firmato da Anthony McCarten, autore premio Oscar per “Bohemian Rhapsody”, “L’ora più buia” e “La teoria del tutto” il testo teatrale – da cui è stato tratto un film Netflix di grande successo – de “I due papi”. Dieci anni fa, Benedetto XVI sbalordiva il mondo con le sue dimissioni, le prime dopo più di sette secoli. Cosa ha spinto il più tradizionalista dei Papi alla rinuncia e a consegnare la cattedra di Pietro al radicale ed empatico cardinale argentino? Interpretato da due grandi attori del nostro panorama, Giorgio Colangeli e Mariano Rigillo, fra documento storico, humor e dramma, lo spettacolo ripercorre le “vite parallele” di due uomini molto diversi accomunati dallo stesso destino, con la regia di Giancarlo Nicoletti e la produzione di Goldenart Production, Viola Produzioni, Altra Scena, I due della città del sole (19/01 ore 21.00). Avanti con “Trovatene uno bravo”, con Fabio Canino e Andrea Muzzi, diretto da Andrea Bruno Savelli per una produzione Fondazione Accademia dei Perseveranti. Andrea è un uomo incapace di invecchiare e di guardarsi dentro, decide perciò di rivolgersi ad uno psicologo, impelagandosi in un incontro-scontro che lo getta ancor più in confusione. Una commedia divertentissima e tagliente alla disperata ricerca di una risposta alla più difficile delle domande: “Sono felice?” (3/2 ore 21.00).

Leo Gullotta e il compagno di vita Fabio Grossi saliranno sul palco fianco a fianco in “In ogni vita la pioggia deve cadere”, scritto e diretto dallo stesso Grossi e prodotto da TSA, Stefano Francioni Produzioni e Argot Produzioni. La storia è quella di Papi e Piercarlo, due persone che vivono insieme e che si amano, due uomini che svolgono la propria esistenza con tranquillità e serenità fino a che, un giorno, arriva “la pioggia” e questa vita, ideale, viene stravolta. Quando ci sono problemi, non siamo mai preparati ad affrontarli, ma lo si deve fare. La commedia parla d’amore, di umanità, di verità, di condivisione. In scena due attori, una casa, due vite che sono una vita (24/2). E poi: il premiatissimo duo artistico formato da Francesco Niccolini e Luigi D’Elia torna con un nuovo lavoro per raccontare uno dei più sublimi interpreti della pittura: “Caravaggio”. Scritto da Niccolini e interpretato da D’Elia con la regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi, un monologo che racconta tutta l’evoluzione di Michelangelo Merisi da Caravaggio: la peste da bambino, il successo fulmineo e scapestrato, gli amori poco sacri e molto profani e la sua mano impossibile da replicare, prodotto da Mesagne Capitale Cultura di Puglia 2023 – Umana Meraviglia, Compagnia INTI di Luigi D’Elia, Le Tre Corde – Compagnia Vetrano/Randisi, Teatri di Bari (16/3 ore 2100).

Ci si avvia verso il termine del cartellone nel segno del giallo con “Mettici la mano”, progetto teatrale nato della saga de “Il commissario Ricciardi”, dopo il successo della serie televisiva. Dalla straordinaria e immaginifica penna di Maurizio de Giovanni, due tra i volti più colorati si staccheranno dalle vicende del filone corale del Commissario e torneranno a raccontarsi con il pubblico: il brigadiere Maione – Antonio Milo – e il femminiello Bambinella – Adriano Falivene. Originariamente diretto da Alessandro D’Alatri, prematuramente scomparso questo maggio dopo una lunga malattia – lo spettacolo prodotto da Diana Or.I.S. trasporterà il pubblico in una Napoli devastata dalle conseguenze del nazifascismo, martoriata dai bombardamenti, ma mai priva di quella carica di umanità e di amore per la vita (25/3 ore 21.00). Suspense e tensione psicologica saranno invece gli ingredienti de “Il giocattolaio”, lavoro con protagonista l’attrice e conduttrice televisiva Francesca Chillemi nei panni di una giovane psicologa criminale alle prese con un killer efferato – Kabir Tavani – in un gioco di colpi di scena a ritmo serratissimo per indagare sul potere del carisma e delle verità comode, con la regia di Enrico Zaccheo e la messa in scena di Stefano Francioni Produzioni, da testo di Gardner McKay (6/4 ore 21.00).

“Il teatro ha da sempre una funzione civile importante. Aggrega, crea empatia, rivoluziona e questo è lo scopo della nostra stagione – spiega la vicesindaca e assessora alla cultura del Comune di Campi Bisenzio Federica Petti – dedicata infatti all’airone. La cultura è al centro della nostra politica, per una società che sia più umana e più equa, una società più felice”.

“Il teatro e l’arte hanno un valore unico e fondamentale nella società – dice la presidente Ornella Mercuri – poiché creano quel distacco che allo stesso tempo unisce e rafforza il legame tra le persone, con la realtà, con le nostre idee ed i sogni che in fin dei conti ognuno di noi ha nel proprio cassetto”.

E a proposito del rapporto tra realtà e sogno la direttrice Sandra Gesualdi aggiunge: “Quella dell’airone – e delle due sagome tratteggiate con l’acquerello che si incrociano sulla grafica come figure sceniche – è stata un’intuizione di squadra che ha coinvolto tutto il team del teatro. Volevamo che l’immagine di quest’anno raccontasse un luogo aperto, dove si moltiplicano i punti di vista, spazio di incontro ma anche di gestazione onirica, dove si acquisisce consapevolezza di pensiero e si costruiscono nuove idee. Un posto dove l’arte può trovare casa e sviluppo”.

“In un momento storico così difficile – conclude il direttore artistico Andrea Bruno Savelli – in cui veniamo investiti ogni giorno da notizie terribili, questa è la stagione che mi ha richiesto più lavoro ma che mi dà anche più soddisfazione, perché offre allo spettatore una bella possibilità di scelta tra commedie divertenti e spettacoli che permettono di riflettere – anche se mai didascalicamente – su come dove sta andando il nostro mondo”.

INFO
Teatrodante Carlo Monni
piazza Dante 23, Campi Bisenzio (Fi)
T. 055 8940864
Whatsapp e Telegram 3463038170
biglietteria@teatrodante.it
www.teatrodante.it

TICKET E INGRESSI
Biglietti stagione di prosa (disponibili dal 14 ottobre presso la biglietteria del teatro e sul circuito Ticketone)
Platea e palchi platea: intero 23,50€ / ridotto under 18, over 65, studenti fino a 26 anni 20,00€ / soci Coop e Chianti Mutua 21.00€
Palchi I ordine: intero 18,00€ / ridotto under 18, over 65, studenti fino a 26 anni 15,50€ / soci Coop 15.00€
Palchi II ordine: intero 13,50€ / ridotto under 18, over 65, studenti fino a 26 anni 11,50€ / soci Coop 11.00
Abbonamenti
Completo (già disponibile con prelazione): 165€ per 10 spettacoli
Mini (abbonamento a 3 spettacoli a scelta disponibile dal 14 ottobre): 57€
Ingresso last minute (dalle 20.50 della sera dello spettacolo su posti non prenotati)
17.50€ Platea / 13,50€ Palchi I ordine
Biglietti eventi speciali
Il barone rampante: posto unico numerato 10€
Coppia aperta, quasi spalancata: intero 17€ / ridotto under 18, over 65, studenti fino a 26 anni, abbonati alla stagione teatrale 15€

Ai prezzi indicati va aggiunto il diritto di prevendita, la biglietteria è aperta da martedì a venerdì dalle 17 alle 20, il sabato dalle 15 alle 19 e un’ora prima dell’inizio degli spettacoli

PROGRAMMA

Domenica 15 ottobre ore 18
EVENTO SPECIALE APERTURA STAGIONE
IL BARONE RAMPANTE

In occasione del centenario dalla nascita di Italo Calvino, torna sul palcoscenico del Teatrodante Carlo Monni la mise en espace tratta da Il Barone rampante, romanzo del 1957, vuole essere un inno alla ribellione giovanile e alle impostazioni degli adulti. Andrea Bruno Savelli catapulta gli spettatori all’interno della vita del giovane protagonista che, dopo un litigio adolescenziale col padre, sale sugli alberi, per rimanerci, prima nel giardino di famiglia e dopo nei boschi del circondario. Sarà una vita piena di avventure, a partire dalle amicizie con i ladri di frutta, fino alle giornate trascorse a caccia o immerso nella lettura. “Non ci può essere amore se non si è se stessi con tutte le proprie forze” dice Cosimo, inneggiando al vivere la vita senza farsi opprimere dal quotidiano e dal proprio destino, affrontando le difficoltà con un comportamento avventuroso, ponendosi contro i pregiudizi e le chiusure mentali, non accettando i preconcetti imposti dalla società.
Note di regia
Il Barone rampante è un capolavoro e come tale, rileggendolo in età diverse, si riesce a trarre sempre spunti nuovi e a esserne sempre sorpresi. È un palazzo dei tesori, dove in ogni stanza c’è una tematica, meravigliosa, che ti fa riflettere. Quando uno pensa di aver capito che è un libro sulla ribellione al potere, di formazione, che è una storia d’amore, scopre che dentro c’è anche della filosofia, tanta botanica, della politica, che se si dimenticasse per un attimo quando è stato scritto potrebbe essere letta anche in chiave assolutamente attuale.
Andrea Bruno Savelli

Giovedì 26 ottobre ore 21
EVENTO SPECIALE CHIARA FRANCINI
COPPIA APERTA, QUASI SPALANCATA
di Dario Fo, Franca Rame
regia Alessandro Tedeschi
con CHIARA FRANCINI, ALESSANDO FEDERICO
collaboratori Pierluigi Pisani, Massimiliano Setti
luci Alessandro Barbieri
scena Katia Titolo
costumi Francesca di Giuliano
musiche Setti – Pasino
aiuto regia Rachele Minelli
produzione Pierfrancesco Pisani, Isabella Borettini per Infinito Teatro
in collaborazione con Argot Produzioni

Uno dei testi più popolari di Dario Fo e Franca Rame
“Coppia aperta”, scritto nel 1983, è una classica commedia all’italiana. Racconta di una coppia di coniugi, figli del sessantotto e di una mutata coscienza del nostro Paese, ironizzando su una certa psicologia maschile, insofferente al concetto di monogamia ma tradizionalmente gelosa quando è la donna a volere che la coppia sia aperta. Nel divertente testo Fo e Rame registrano l’evoluzione del matrimonio borghese alla luce delle riforme legislative degli anni Settanta – le leggi su divorzio (1970) e aborto (1978), la riforma del diritto di famiglia (1975), con l’introduzione del concetto di “pari opportunità” – e delle trasformazioni sociali e antropologiche che di queste sono state, allo stesso tempo, causa ed effetto

Sabato 18 novembre ore 21
ACCABADORA
dal romanzo di Michela Murgia edito da Giulio Einaudi Editore
drammaturgia Carlotta Corradi
con Anna Della Rosa
regia Veronica Cruciani

Accabadora uno dei più bei romanzi di Michela Murgia nonché uno dei libri più letti in Italia negli ultimi anni (vincitore del Premio Campiello 2010) è lo spettacolo di Veronica Cruciani interpretato da Anna Della Rosa. Il testo teatrale è scritto da Carlotta Corradi su richiesta della regista che da subito ha pensato di farne un monologo partendo dal punto di vista di Maria, la figlia di Bonaria Urrai l’accabadora di Soreni. Michela Murgia racconta una storia ambientata in un paesino immaginario della Sardegna, dove Maria all’età di sei anni viene data a fill’e anima a Bonaria Urrai, una sarta che vive sola e che all’occasione fa l’accabadora. La parola, di tradizione sarda, prende la radice dallo spagnolo acabar che significa finire, uccidere; Bonaria Urrai aiuta le persone in fin di vita a morire.

Venerdì 1 dicembre ore 21
LO ZINGARO
Con Marco Bocci
Produzione Teatro Stabile d’Abruzzo e Stefano Francioni Produzioni
Regia di Alessandro Maggi
Musiche di Davide Cavuti

In un monologo emotivo ed appassionante Marco Bocci racconta la storia esemplare di un pilota di auto sconosciuto il cui destino è però indissolubilmente legato ad un mito della Formula 1: Ayrton Senna.
Ricostruendo in parallelo la vicenda personale dello Zingaro e quella di Senna, il racconto rintraccia coincidenze, premonizioni, intuizioni che quasi segnano il destino dello Zingaro. Il primo incontro con Senna, il primo gran premio visto dalla pista, il rapporto con il padre, il primo go-kart, la scelta di correre, il legame profondo con la famiglia e il desiderio di crearne una propria dopo il divertente incontro con la moglie. E ancora Senna, Senna ovunque. Senna è davanti agli occhi dello Zingaro in ogni curva, in ogni scelta. Lo Zingaro cerca se stesso attraverso un legame quasi ossessivo con il grande campione brasiliano morto ad Imola il primo maggio 1994.

Sabato 16 dicembre ore 21
SESTO POTERE
NASCITA DI UNA DEMOCRAZIA VIOLATA DALL’ODIO, DAL DENARO E DALLA VENDETTA
con Francesco Montanari e Cristiano Caccamo
scritto e diretto da Davide Sacco
e con altri due attori in via di definizione
con la voce di Antonio Zavatteri
scene Luigi Sacco
luci Andrea Pistoia
effetti sonori Pietro Lama
costumi Valeria Pacini
produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro, LVF – Teatro Manini di Narni

In un garage chissà dove tre ragazzi lavorano per il partito di destra: creano fake news per manipolare la campagna elettorale. E’ l’ultima sera prima del silenzio elettorale e i sondaggi sono a loro favore, ma quando Malosi, un giornalista molto seguito, distrugge in diretta il vicesegretario del partito, crollano drasticamente. I ragazzi capiscono che l’unico modo per riportare la situazione a loro favore non è più creare false notizie sulla sinistra, ma screditare direttamente il giornalista. In pochi minuti investono migliaia di euro e mettono in rete la notizia che Malosi ha preso dei soldi dalla sinistra per pilotare la campagna elettorale. I ragazzi esultano quando il presidente di rete sospende la trasmissione di Malosi. Hanno raggiunto il loro obiettivo. Ma hanno anche finito il loro budget. I tre ragazzi sono molto diversi tra loro: uno è mosso dalla rabbia, ardore politico; un altro fa questo lavoro per soldi, la terza sembra avere per Malosi un odio personale. Quando gli hacker si accorgono di aver esaurito il budget, iniziano a discutere pesantemente tra loro…

Venerdì 19 gennaio ore 21
I DUE PAPI
di Anthony McCarten
con Giorgio Colangeli, Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini e con Ira Fronten e Alessandro Giova
traduzione Edoardo Erba
scene Alessandro Chiti – Alessandra Menè
Disegno luci e fonico David Barittoni
costumi Vincenzo Napolitano
Regia Giancarlo Nicoletti
Produzione di Goldenart Production – Viola Produzioni – Altra Scena – I due della città del sole su licenza di Muse of Fire Production Ltd e in collaborazione con Festival Teatrale di Borgio Verezzi
Spettacolo vincitore del premio “Mulino Fenicio 2022” per la miglior scenografia

Dall’autore premio Oscar per “Bohemian Rhapsody”, “L’ora più buia” e “La teoria del tutto” arriva il testo teatrale da cui è stato tratto un film Netflix di grande successo.

Dieci anni fa, Benedetto XVI sbalordiva il mondo con le sue dimissioni, le prime dopo più di sette secoli. Cosa ha spinto il più tradizionalista dei Papi alla rinuncia e a consegnare la cattedra di Pietro al radicale ed empatico cardinale argentino? Interpretato da due grandi attori del nostro panorama, Giorgio Colangeli e Mariano Rigillo, “I due Papi” è stato accolto come ‘un lavoro strepitoso’ al suo debutto al Festival di Borgio Verezzi.
Non fatevi ingannare dal titolo, perché “I Due Papi” non vuole tediare con nessuna soporifera dissertazione teologica. Fra documento storico, humor e dramma, lo spettacolo ripercorre non solo i giorni frenetici che portarono dalla rinuncia di Benedetto all’elezione di Francesco, ma anche le “vite parallele” di due uomini molto diversi, accomunati dallo stesso destino. E, soprattutto, ci racconta la nascita di un’amicizia – speciale e inaspettata – fra due personalità fuori dall’ordinario. Al centro di tutto, una domanda senza tempo: quando si è in crisi, bisogna seguire le regole o la propria coscienza?

Sabato 3 febbraio ore 21
TROVATENE UNO BRAVO
con Fabio Canino e Andrea Muzzi
di Andrea Muzzi
con Fabio Canino e Andrea Muzzi
Regia di Andrea Bruno Savelli
Light design Alessandro Ruggiero
Scena e Costumi Michele Ricciarini
Produzione Fondazione Accademia dei Perseveranti

Che forma ha la vita? Quella del ferro di cavallo! Ai due lati estremi si trovano il giovane e l’anziano. Il primo è pieno di speranza, l’anziano invece è rassegnato. È nella curva a metà che l’uomo sbanda. Si chiama crisi di mezza età. La vita scorre troppo veloce, con una sola consapevolezza, hai perso tutte le tue certezze. È così che si sente Andrea; un uomo incapace di invecchiare e di guardarsi dentro, completamente perso. Decide perciò di rivolgersi ad uno psicologo, che sappia fargli ritrovare i punti cardinali in quel sentiero buio in cui si sta dimenando. Ma le risposte dello psicologo lo gettano ancor più nella confusione. I due si incontrano e scontrano in questa commedia divertentissima e tagliente, una montagna russa, tra botte ormonali e visite dall’urologo, alla disperata ricerca di una risposta all’atavica domanda: «Sono felice?».

Sabato 24 febbraio ore 21
IN OGNI VITA LA PIOGGIA DEVE CADERE
di Fabio Grossi
con Leo Gullotta e Fabio Grossi
regia Fabio Grossi
scene Alessandro Chiti
disegno luci Umile Vainieri
musiche Germano Mazzocchetti
con Leo Gullotta e Fabio Grossi
una produzione TSA/Stefano Francioni Produzioni/Argot Produzioni

“In ogni vita la pioggia deve cadere” racconta la storia di una vita, la vita di due persone che vivono assieme e che si amano. Oggi si può dire che viene raccontata una “famiglia arcobaleno”, ma senza figli, solo due persone. Punto focale è la casa, che accoglie questa unione. Due persone di età differente, non la classica tipologia di bellezza, ma persone vere: gioie e dolori, con tanta fantasia. Papi e Piercarlo sono due uomini che svolgono la propria esistenza con tranquillità e serenità fino a che, un giorno, arriva “la pioggia” e questa vita, ideale, viene stravolta. Quando ci sono problemi, non siamo mai preparati ad affrontarli, ma lo si deve fare. La commedia parla d’amore, di umanità, di verità, di condivisione. In scena due attori, una casa, due vite che sono una vita.

Sabato 16 marzo ore 21
CARAVAGGIO
di Francesco Niccolini
con Luigi D’Elia
regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi
disegno luci Francesco Dignitoso
Una produzione
Mesagne Capitale Cultura di Puglia 2023 – Umana Meraviglia
Compagnia INTI di Luigi D’Elia
Le Tre Corde – Compagnia Vetrano/Randisi
Teatri di Bari
Con il sostegno di
Teatro Cristallo e PASSO NORD centro regionale residenze artistiche di montagna Trentino-Alto Adige/Südtirol sostenuto da MIC – Direzione Generale Spettacolo, Provincia Autonoma di Trento e Provincia Autonoma di Bolzano.

Quanti dettagli servono per raccontare la storia di Michelangelo Merisi da Caravaggio?
C’è la peste da bambino, che gli porta via padre e nonno. La fame e la povertà da giovane pittore apprendista, il successo fulmineo e scapestrato, i litigi, le risse: tentati omicidi, agguati in strada, ferite denunce e un omicidio riuscito. Fughe precipitose e ritorni. Arresti, scarcerazioni, protettori, amanti, pene comminate, sentenze di morte. Una grazia arrivata troppo tardi. Poi le tele, dato che lui gli affreschi proprio non li sapeva fare: solo a olio, riusciva. I soggetti, le fonti bibliche, apostoli santi madonne, amori poco sacri e molto profani. I quattro modelli che poteva permettersi e a rotazione usava in tutti i quadri: prostitute per madonne, giovani compagni di letto per angeli. Se stesso testimone in disparte. Un vecchio per tutto il resto. Opere dimenticate fino al Novecento, spesso rimosse, rifiutate dai committenti: troppo violente, scandalose, irriverenti, senza paradiso né speranza, “spropositate per lascivia e poco decoro”. Troppo naturali, e questo è imperdonabile. I viaggi e i soggiorni: Milano, Roma, Napoli, Malta, Messina, Napoli di nuovo, e poi l’ultimo approdo, Porto Ercole. I corpi: nudi, vestiti, semi nudi e poco vestiti, vesti antiche, abiti contemporanei, lui che camminava per Roma spada al fianco, elegantissimo e straccione. Corpi provocatori e sensuali, ché in lui la sensualità trabocca: sulle labbra, nelle cosce aperte degli angeli, nei seni turgidi delle madonne e delle giuditte. Ma soprattutto la sua mano, che con la stessa facilità impugna il pennello e la spada, e lo fa con la medesima violenza. Una mano scandalosa che si muove impudica e irrispettosa: penetra la ferita nel costato di Cristo per l’incredulità di san Tommaso. Decapita Oloferne senza che l’occhio abbassi lo sguardo. Guida la mano del santo analfabeta per insegnargli a leggere e scrivere. Senza misericordia né resurrezione mostra la Vergine morta e gonfia. Dipinge calcagni neri, unghie sporche, sangue a fiotti, orrore, notte, pochissima luce e tanta strepitosa, meraviglia selvaggia.

Francesco Niccolini e Luigi D’Elia raccontano a modo loro un altro frammento della natura selvaggia che sta a loro tanto a cuore. Dopo Zanna Bianca, Moby Dick e Tarzan, si allontanano dalla grande letteratura per sprofondare nella pittura più sublime e abissale, quella di Caravaggio. È il terzo racconto biografico della loro produzione, dopo André e Dorine e Cammelli a Barbiana. Realizzano questo nuovo lavoro insieme a Enzo Vetrano e Stefano Randisi, che per la prima volta si cimentano nella regia di un monologo. Tutti insieme provano ad attraversare l’epoca d’oro della cultura italiana ed europea, quel primo Seicento che ha visto sbocciare i capolavori e le rivoluzioni più grandi del pensiero, dell’arte e della scienza occidentale: Shakespeare, Galileo, Cervantes, Gesualdo da Venosa e Caravaggio. Tutti insieme. Nati e morti tutti negli stessi anni. Tutti mossi dallo stesso scandaloso ardore.

Lunedì 25 marzo ore 21
METTICI LA MANO
di Maurizio De Giovanni
con Antonio Milo, Adriano Falivene e Elisabetta Mirra
regia Alessandro D’Alatri

Note di regia:
“Dopo la lunga stagione dei teatri chiusi è una gioia poter annunciare il mio ritorno sulle tavole del palcoscenico. Un ritorno che segna anche una continuità artistica inedita per me: questo nuovo progetto nasce come una costola della saga de “Il commissario Ricciardi”, dopo il successo della serie televisiva a cui ho lavorato. Dalla straordinaria e immaginifica penna di Maurizio de Giovanni, due tra i volti più colorati si staccheranno dalle vicende del filone corale del Commissario e torneranno a raccontarsi con il pubblico, ma questa volta dal vivo: il brigadiere Maione e il femminiello Bambinella. Due figure che non fatico a descrivere come “maschere”, unici tra i personaggi dei romanzi ad indossare un costume: uno con il rigore della divisa e l’altro con la leggerezza della femminilità travestita. Troveremo la città di Napoli devastata dalle conseguenze del nazifascismo, martoriata dai bombardamenti, ma mai priva di quella carica di umanità e di amore per la vita. Medesimi saranno i due attori che hanno interpretato la serie tv: Antonio Milo e Adriano Falivene. Elisabetta Mirra nel ruolo di Melina, straordinario sguardo sul sacrificio femminile di quell’epoca. A completare la magia ci saranno le musiche di Marco Zurzolo. Aggiungo il piacere e l’orgoglio di collaborare con il Teatro Diana, un’istituzione nella storia del teatro italiano.”
Alessandro D’Alatri

Sabato 6 aprile ore 21
IL GIOCATTOLAIO
Di Gardner McKay
con Francesca Chillemi, Kabir Tavani
regia Enrico Zaccheo
produzione Stefano Francioni Produzioni

La trama narra la storia di un serial killer, soprannominato “Il Giocattolaio”, che prende di mira le donne, pur decidendo di non ucciderle. Egli le seduce e le lobotomizza con molta destrezza, abbandonandole a un destino atroce: le rende bambole viventi, immobilizzate su una sedia a rotelle e disponibili ad ogni suo desiderio. Proprio sul caso di queste terribili aggressioni sta indagando Maude, una giovane psicologa criminale, da poco trasferitasi in un cottage isolato alla periferia di Los Angeles. Una notte un motociclista bussa alla sua porta per chiedere di poter usare il telefono. Dopo un primo momento di reticenza, Maude decide di assecondarlo: il ragazzo apparentemente appare innocuo, ma ben presto Maude sarà costretta a rendersi conto di aver fatto un grave errore a far entrare in casa lo sconosciuto. Che sia proprio lui il terribile Giocattolaio? Tra i due si sviluppa un rapporto molto ambiguo, nel quale i ruoli si confondono, fino a rendere il carnefice vittima e viceversa. Un thriller psicologico claustrofobico ricco di tensione e suspance in cui si susseguono colpi di scena a ritmo serrato che costringono lo spettatore a seguire tutta la vicenda col fiato sospeso. Un testo in grado di indagare la capacità umana di manipolare il prossimo e la straordinaria attitudine delle persone a mentire nonché l’inclinazione dell’essere umano a torcersi psicologicamente quando è mosso da forti emozioni soprattutto se si tratta di quelle più inconfessabili. Uno spettacolo che ci costringe a riflettere sul terribile potere del carisma e sulla nostra capacità di credere a qualunque verità purchè ci faccia comodo; sulla capacità di perdonare immediatamente e sul bisogno di andare avanti; sul compromesso e sul nostro desiderio di andare a letto col nostro carnefice; sulla nostra bassezza morale, sulla perdita dell’istinto e di ciò in cui credevamo più profondamente; sulla nostra capacità di assorbire l’orrore pensando che un crimine sia tale solo se succede a noi; sugli orribili crimini che noi stessi commettiamo e che sono tali non perché succedano, ma perché li conosciamo e giriamo pagina.

Giovedì 18 aprile ore 21
LA MATITA DEI DIAVOLI
di e con Guido Maria Brera

Le matite non sono quelle che sembrano. In un libro scritto nel 1958 intitolato “I, Pencil”, il teorico ultra-liberista Leonard Read presenta “il miracolo” che consente di produrle. Composta da materiali molteplici reperiti in molteplici luoghi e assemblati in posti ancora diversi, la matita è il simbolo della mano invisibile del libero mercato. Per un periodo negli Usa “I, Pencil” è stato il libro più letto dopo la Bibbia. Più di mezzo secolo dopo la matita di Read torna protagonista.
Guido Brera e il collettivo ‘I Diavoli’ ne svelano i cento segreti e le mille reticenze, mostrando i rovesci rovinosi di un modello produttivo che ha prodotto iniquità sociali, bruciato risorse e causato devastazioni ambientali. Un monologo che racconta quello che le matite non dicono.
Il collettivo ‘I diavoli’ è un laboratorio di narrazioni nato sul web per espandere l’universo dell’omonimo romanzo di Guido Maria Brera (Rizzoli, 2014). Col tempo, l’ensemble ha sperimentato molteplici forme di scrittura spaziando dalla fiction alla fact fiction, dal reportage narrativo alla saggistica disinvolta e pop.

INFO
Teatrodante Carlo Monni
piazza Dante 23, Campi Bisenzio (Fi)
T. 055 8940864
Whatsapp e Telegram 3463038170
biglietteria@teatrodante.it
www.teatrodante.it

TICKET E INGRESSI
Biglietti stagione di prosa (disponibili dal 14 ottobre presso la biglietteria del teatro e sul circuito Ticketone)
Platea e palchi platea: intero 23,50€ / ridotto under 18, over 65, studenti fino a 26 anni 20,00€ / soci Coop e Chianti Mutua 21.00€
Palchi I ordine: intero 18,00€ / ridotto under 18, over 65, studenti fino a 26 anni 15,50€ / soci Coop 15.00€
Palchi II ordine: intero 13,50€ / ridotto under 18, over 65, studenti fino a 26 anni 11,50€ / soci Coop 11.00
Abbonamenti
Completo (già disponibile fino al 15 ottobre): 165€ per 10 spettacoli – già disponibili con prelazione
Mini (abbonamento a 3 spettacoli a scelta disponibile dal 14 ottobre): 57€
Ingresso last minute (dalle 20.50 della sera dello spettacolo su posti non prenotati)
17.50€ Platea / 13,50€ Palchi I ordine
Biglietti eventi speciali
Il barone rampante: posto unico numerato 10€
Coppia aperta, quasi spalancata: intero 17€ / ridotto under 18, over 65, studenti fino a 26 anni, abbonati alla stagione teatrale 15€

Ai prezzi indicati va aggiunto il diritto di prevendita, la biglietteria è aperta da martedì a venerdì dalle 17 alle 20, il sabato dalle 15 alle 19 e un’ora prima dell’inizio degli spettacoli