Teatro Prato
da sabato 11 Maggio 2019 a domenica 19 Maggio 2019
Scene da Faust prima assoluta al Teatro Fabbricone
Dall’11 al 19 di maggio al Teatro Fabbricone di Prato andrà in scena “Scene da Faust”
Orari: feriali ore 20.45, sabato 19.30, domenica 16.30, lunedì 13 riposo
PRODUZIONE/PRIMA ASSOLUTA
SCENE DA FAUST
di Johann Wolfgang Goethe
versione italiana di Fabrizio Sinisi
regia e drammaturgia di Federico Tiezzi
con Dario Battaglia, Alessandro Burzotta, Nicasio Catanese, Valentina Elia, Fonte Fantasia, Marco Foschi, Francesca Gabucci, Ivan Graziano, Leda Kreider, Sandro Lombardi, Luca Tanganelli, Lorenzo Terenzi
scene e costumi di Gregorio Zurla, luci di Gianni Pollini
regista assistente Giovanni Scandella, coreografo Thierry Thieû Niang, canto Francesca Della Monica
produzione Teatro Metastasio di Prato, Compagnia Lombardi-Tiezzi
in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana/Manifatture Digitali Cinema Prato e Teatro Laboratorio della Toscana/Associazione Teatrale Pistoiese
Dopo l’incontro con il mito classico di Antigone, Federico Tiezzi affronta, attraverso l’opera di Goethe, un altro grande mito: quello di Faust. Il racconto di un sapiente studioso di teologia, filosofia e scienze naturali che, per ottenere conoscenze ancora più vaste, potere e giovinezza, vende la propria anima a Mefistofele mediante un contratto firmato col sangue.
Goethe lavorò al Faust per sei decenni, dal 1772 al 1831, costruendo un’opera monumentale intorno alla figura del medico e mago cinquecentesco. Attraverso Goethe questo personaggio che aspira alla totalità della conoscenza e all’eterna giovinezza è divenuto parte dell’immaginario collettivo della cultura occidentale, oltre che simbolo della crisi della coscienza e dell’anima dell’uomo contemporaneo.
Nella prima parte del Faust, quella che viene presa in esame da questo spettacolo, è centrale la figura di Mefistofele: che si pone come il doppio speculare di Faust, la sua metà, il suo alter ego e, freudianamente, la proiezione del suo inconscio.
Nella nostra epoca l’immagine di un patto con il Demonio forse non fa più troppa paura, forse… Ma i bisogni che spingono Faust a vendere l’anima ancora ci turbano: la brama di conoscenza, l’aspirazione a un’eterna giovinezza, la ricerca della saggezza, delle risposte alle domande su che cosa siano la natura, la storia e la vita dell’uomo.
Il Faust goethiano è teatro, puro teatro: luogo in cui si incontrano la potenza dell’epos e l’intimità della lirica, la speculazione filosofica e l’afflato della Storia nel suo incontro con la Natura: temi che si riversano sulla scena nella complessità di un dramma cosmico che gira su due perni, il bene e il male.
In questo testo supremo, Federico Tiezzi ritrova (come già in Freud e l’interpretazione dei sogni di Stefano Massini, nella Signorina Else di Arthur Schnitzler e in Antigone di Sofocle) un tema a lui molto congeniale: la crisi della soggettività, dell’individuo, la crisi dell’io nel suo rapporto con la realtà, in special modo quella storica e naturale. Guida in questo percorso gli sono stati due grandi romanzi: I fratelli Karamazov di Dostoevskij e Doctor Faustus di Thomas Mann. E il pensiero rivoluzionario di Sigmund Freud.
Questi, nel 1923, affermava in un illuminante saggio su un caso di “nevrosi demoniaca” del diciassettesimo secolo come il Diavolo non sia altro che la proiezione dell’inconscio turbato sul mondo reale: i demoni – scriveva – sono i desideri ripudiati, prodotti di moti pulsionali rifiutati o rimossi. Mefistofele in quanto Inconscio diviene così il doppio artaudiano di Faust, un’entità psichica creata e sorta dalla vita interiore, dove dimora nell’ombra. E lo spettacolo racconta lo smascheramento di questa parte in ombra: Faust smascherato è Mefistofele, specchio e oggettivazione della parte più segreta del sé.
Ma nello stesso tempo questo spettacolo ci parla del rapporto conflittuale tra l’intellettuale, stanco di teorizzare e di lavorare sulle idee, e la realtà, il mondo fisico e biologico, sentimentale ed emotivo, che gli sfugge. Ci parla del dramma della conoscenza, dell’insoddisfazione per un sapere vecchio, inefficace, non più capace di interpretare il mondo col solo ausilio dei dogmi religiosi. E ci parla delle dinamiche del desiderio (tra cui quello sessuale) e del sentimento, nell’esplorazione del rapporto tra Faust e Margherita. Ma anche del rapporto tra Faust e Mefistofele, immaginato come un rapporto di ‘amanti’ (si ama se stessi nell’altro), di esseri interdipendenti che si scambiano i ruoli, come due facce della stessa medaglia.
Accanto a Marco Foschi nel ruolo di Faust, a Sandro Lombardi nel ruolo di Mefistofele, e a Leda Kreider in quello di Margherita, agiranno gli attori dell’ultimo biennio del Teatro Laboratorio della Toscana (tenutosi a Pistoia, ospite dell’Associazione Teatrale Pistoiese), portando a compimento un percorso strutturato tra studio, ricerca e sperimentazione da un lato e applicazione pratica dei risultati dall’altro. Si attua così il superamento dello spazio ‘protetto’ della didattica per giungere a quello dell’apertura al pubblico e del confronto con lo spettatore, che non si esaurisce nel saggio di fine sessione ma conduce a un impegno professionale di prove e repliche di uno spettacolo in cartellone e in tournée.
Fonte: Ufficio StampaEventi simili
-
Nevica a Napoli è l’inizio di Balcone a 3 piazze con Biagio Izzo al Teatro Cartiere Carrara
Una tempesta di neve a… Napoli. Inizia così “Balcone a 3 piazze”, esilarante e arguta Leggi tutto
-
Pessoa. Since I’ve been di Robert Wilson in prima mondiale al Teatro della Pergola
Nasce al Teatro della Pergola il nuovo spettacolo di Robert Wilson ispirato a Fernando Pessoa, Leggi tutto
-
La Danza che muove è primavera prima tappa con lo spettacolo Iperbosco di Cifra danzaTeatro al Parco Pionta
Dopo gli spettacoli presentati in stagione al Mecenate, l’attività di Sosta Palmizi si sposta fuori Leggi tutto
-
Che idea geniale! con la Compagnia la Divina Toscana al Teatro Comunale Regina Margherita di Marcialla
Teatro popolare toscano e risate assicurate, per la rassegna del Teatro Comunale Regina Margherita di Leggi tutto
-
Before The Sky il nuovo lavoro del Collettivo APES al Teatro de Larderel
Martedì 30 aprile, ore 21:15 al Teatro de Larderel di Pomarance il Collettivo APES presenta Leggi tutto
-
Alessandro Riccio nei panni del professor Cordella Debutta al Teatro di Fiesole
Non una lezione sui poeti e sul loro verseggiare in endecasillabi, ma su cosa è Leggi tutto