Sagre e Feste Pistoia

domenica 3 Novembre 2013

Ecomuseo della Montagna Pistoiese: all’Orsigna il primo appuntamento con la seccatura delle castagne

 

Prende il via domenica 3 novembre presso il metato o caniccio dell’ Orsigna la seccatura delle castagne, dalle 8 alle 12 (dalle 8 alle 12 le castagne saranno caricate e la fase di essiccazione sarà visibile durante tutto il giorno). Prossimo appuntamento, sabato 16 novembre.

 

Si tratta della prima occasione, quest’anno, per vedere dal vivo una delle fasi fondamentali della filiera della castagna, che la  Cooperativa Val d’ Orsigna, grazie al contributo dei suoi soci, svolge ancora come avveniva una volta: facendo seccare le castagne al fuoco lento per circa 40, 50 giorni senza interruzione. Dopo la seccatura di tutte le castagne, si procederà alla sbucciatura e, infine, alla macinatura presso il vicino Molino di Giamba.

 

Un omaggio speciale accompagna l’iniziativa di quest’anno: la Cooperativa Val d’Orsigna, infatti, dedica tutto il lavoro a Soriano Caporali, recentemente scomparso, uno dei soci che ha contribuito con le sue conoscenze, la sua abilità e le sue poesie a tramandare le tradizioni legate alla castagna e, più in generale, a tutta la Valle d’ Orsigna.

 

Si ricorda che il percorso della castagna è inserito nell’itinerario della vita quotidiana dell’ Ecomuseo della montagna pistoiese, meta ogni anno di tanti visitatori; anche in questo periodo sono molte le scuole che si sono prenotate, per vivere una giornata all’insegna della tradizione, del saper fare  e della natura.

 

Per info sull’Ecomuseo e sulle visite guidate delle scuole: Ufficio Cultura –  Provincia di Pistoia; tel. 0573.97 461. ecomuseo@provincia.pistoia.it, www.provincia.pistoia.it/ecomuseo.

Per   pranzare o cenare con prodotti tipici alla locanda “Il Molino di Berto”, all’inizio del percorso della castagna, tel. 0573.49 01 01.

 

Di seguito un brano tratto da “Il Mio paese” di Policarpo Petrocchi sulla fase della lavorazione della castagna:

“Nell’Ottobre le conversazioni nei metati si fanno senza lume; il lume è una stonatura, alto si spenge tra ’l fumo, basso non serve a nessuno.  Il fumo arriva fin’a mezz’alla stanza, per non affogarci bisogna andarci a gobboni; nel mezzo o da una parte brucia una catasta di pezzi di ciocchi; e quel rosso che esce di sotto illumina tanto o quanto le facce delle persone e tanto o quanto le lascia nell’oscurità; due cose giovevoli, perché anche i brutti ci fanno figura. Quand’è un po’ che ci siamo accoccolati, si comincia a distinguere i visi; paion figure in que’ quadri dal fondo nero de’ nostri antichi; e lì bassi, non  noiati dal fumo, al caldo, mentre fuori verrà l’acqua a rovesci o fischierà il vento che butta giù tutte le castagne, la conversazione s’anima; mille cose si raccontano, si sguscia delle bruciate, qualche volta, in un canto, una coppia trova il verso di far la sera quel che non può far il giorno; al lume incerto del foco, allungando le teste, auzzando gli occhi su quelle carte più nere che bige, gobboni, giocano una partita a briscola o a scopa..”. 

Fonte: Provincia di Pistoia

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