Sagre e Feste Prato

da sabato 7 Dicembre 2013 a domenica 8 Dicembre 2013

Dalla terra alla tavola di Natale, le porte del Buonamici si aprono per un nuovo evento all’insegna della filiera corta. Una mostra mercato, degustazioni e incontri per scoprire i segreti di pane e dolci

 

Una mostra mercato, degustazioni e incontri alla scoperta di Gran Prato, la filiera cerealicola corta per la produzione e la vendita di farina, pane e dolci prodotti dal grano coltivato nel territorio provinciale. Direttamente dalla terra Gran Prato arriva sulla tavola di Natale, dopo esser diventato modello di studio anche nelle università.

Sabato e domenica prossimi le porte di palazzo Buonamici si aprono quindi per un nuovo appuntamento all’insegna del chilometro zero, con una serie di iniziative presentate questa mattina dall’assessore provinciale all’agricoltura Stefano Arrighini, dal presidente dell’associazione Gran Prato Marco Bardazzi e da Enrico Fogacci.

GranPrato dalla terra alla tavola di Natale è l’ennesima dimostrazione della dinamicità della nostra filiera corta – sottolinea Arrighini – il progetto Gran Prato fin dal suo esordio non solo si è dimostrato vincente ma ha aperto a nuove possibilità, penso alla filiera della carne e a quella della frutta.”

La frenetica laboriosità dell’associazione propone ora una due giorni a palazzo Buonamici – sabato 7 e domenica 8 dicembre (dalle 15,30 alle 19) per una mostra mercato, showcooking e incontri alla scoperta del mondo di GranPrato. Punto d’approdo dell’ideale percorso dalla terra alla tavola, saranno gli assaggi dei prodotti dei fornai, accompagnati da altre eccellenze locali” ha ricordato Bardazzi. Nella sala delle degustazioni (a piano terra) e nella sala consiliare saranno allestiti due showcooking: sabato 7 dicembre (ore 18), la food blogger Stefania Storai insegnerà al pubblico a impastare il pane, mentre domenica 8 dicembre (ore 17) ci sarà una lezione di pasticceria con Massimo Peruzzi, che si esibirà nella preparazione del Dolce Prato.

La mostra del fotografo pratese Andrea Bardazzi condurrà invece i visitatori alla scoperta delle tradizioni fornaie locali e li proietterà direttamente sui campi, nei mulini e nei laboratori di produzione. Sarà possibile conoscere gli antichi strumenti della panificazione (della collezione Ernesto Franchi, conservati nel museo “Casa di Zela” nell’area protetta de La Querciola) e ascoltare dalla voce dei fornai, degli agricoltori e dei pasticceri, la storia di GranPrato.

Una storia che è diventata anche modello di studio, grazie a una serie di convegni tenuti da David Fanfani, docente dell’ateneo fiorentino e presidente del Parco agricolo, nelle università italiane e straniere, fra le quali Montpellier e Nantes.

Gli appuntamenti in programma, oltre a “dare risalto a un’attività che tutela il territorio”, come ha sottolineato anche Fogacci, vogliono essere anche occasione per una riflessione sulla salute: l’intero incasso della manifestazione sarà infatti devoluto alla Lilt – Lega italiana per la lotta contro i tumori di Prato. L’ingresso è libero ma per le degustazioni è richiesto un contributo di 2 euro.

Cosa è GranPrato? – GranPrato è un progetto di filiera cerealicola corta per la produzione e commercializzazione di farina, pane e derivati da grano coltivato nel territorio di Prato. Nato nel 2011su iniziativa del Parco agricolo di Prato, con il sostegno Cia di Prato, Coldiretti Firenze-Prato, Confartigianato Imprese Prato, Provincia di Prato e i Comuni di Montemurlo, Vernio e Prato, l’Associazione GranPrato raccoglie a oggi circa una ventina tra agricoltori, mugnai, fornai, pasticceri e rivenditori che hanno deciso di mettersi a disposizione di un obiettivo ambizioso: valorizzare l’economia locale e le sue eccellenze e che, giorno dopo giorno, lo fanno nel rispetto dell’ambiente – riducendo l’impatto ambientale con la filiera corta – e del lavoro, garantendo ai produttori un equo compenso.

Un “patto di filiera” ferreo che impegna i membri al rispetto dei disciplinari di coltivazione e panificazione che impongono la riduzione degli apporti chimici, l’orientamento al biologico e la conservazione delle caratteristiche del grano originario, e che promuovono l’impiego di lieviti madre e lievitazione naturale.

Fonte: Provincia di Prato

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