Sagre e Feste Bibbiena

da domenica 2 Marzo 2014 a martedì 4 Marzo 2014

Carnevale storico di Bibbiena con la rievocazione della leggenda della lavandaia Mea

Il 2 e 4 marzo a Bibbiena (AR) si svolge il Carnevale Storico.  La Rievocazione storico carnevalesca della Mea, prende spunto dalla leggendaria storia della lavandaia Mea, promessa sposa al tessitore Cecco. Nel riportare il bucato al Castello, Mea si fermò con i figlio del conte Tarlati e questo incontro diede origine a numerose risse tra i piazzolini del quartiere dei signori e i fondaccini, del rione degli artigiani.

Carnevale Storico di Bibbiena 2014

Le origini della festa risalgono al 1350, quando la potente famiglia dei Tarlati era signora di Bibbiena. Sembra che la festa sia nata a seguito della vittoria, nella battaglia all’Olmo di Arezzo, alla quale aveva preso parte, l’ormai vecchio Pier Saccone Tarlati. Un altra ipotesi vuole che sia nata a seguito di uno dei tanti assedi subiti da Bibbiena a causa dei Fiorentini, erano gli anni 1359/60 e signore di Bibbiena era Marco Tarlati; che, per dimostrare agli assediati che all’interno del paese non vi era carestia, fece bruciare sulle mura un grosso ginepro assieme alle più svariate vettovaglie. Bibbiena fu ugualmente espugnata dai Fiorentini, per il tradimento di alcuni cittadini, capeggiati da un certo ser Uccio. L’ipotesi più probabile, è che Pier Saccone abbia voluto imitare le feste che venivano allestite in quegli anni a Firenze.

Comunque, da allora, il Martedì grasso, i due rioni di Bibbiena, organizzavano la festa: i piazzolini colori bianco e celeste,avevano al proprio interno la società del “bello ballo”. I fondaccini, colori giallo e rosso, avevano al loro interno la società del “bello pomo”; si trova scritte che gruppi di giovani con merli vivi legati al cappello con dei nastri, andavano di porta in porta, cantando antiche canzoni, raccogliendo cibo e vino per la festa. Alle ore 5 del pomeriggio, al suono della campana della torre principale del castello (campanone), i Piazzolini e i Fondaccini si portavano nella piccola piazza che divide i due rioni, chiamata appunto “piazzolina”, dove il più anziano dei fondaccini dava fuoco ad un ginepro detto “bello pomo” e la festa continuava poi frà canti, balli ed abbondanti libagioni.

A Bibbiena il “Martedì Grasso”, ultimo giorno di carnevale, alle cinque del pomeriggio, la popolazione si ritrova in “piazzolina“, dopo che il campanone della Torre dei Tarlati ha suonato, come ormai avviene da qualche centinaio di anni ed è dato fuoco al “ginepro”. Un evento che si rinnova, come il passare delle stagioni, dove la memoria non può fare a meno di correre alle origini di questo antico e unico modo di festeggiare la fine del carnevale, una manifestazione che è sicuramente la più antica d’Italia.

 

Programma:
• 02 marzo 2014 Corteo Storico e sbandieratori c/o Centro Storico
• 04 marzo 2014 Ritrovo in Piazzolina e festa in strada c/o Centro Storico

 

Fonte: La Mea

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