Teatro Pistoia
da giovedì 7 Novembre 2019 a domenica 10 Novembre 2019
Circolo Polare Artico tre episodi di vertigine polare uno spettacolo de Gli Omini al Piccolo Teatro Mauro Bolognini
Seconda puntata per la nuova avventura di ‘teatro antropolgico’ de Gli Omini, Circolo Popolare Artico, liberamente ispirato ai racconti del danese Jørn Riel (editi da Iperborea) e coprodotto dall’Associazione Teatrale Pistoiese. Dal 7 al 10 novembre (ore 21) va in scena al Piccolo Teatro Mauro Bolognini l’episodio n. 2 “La bufera”, scritto da Giulia Zacchini e interpretato da Luca Zacchini e dai Tony Clifton Circus: Nicola Danesi De Luca, Iacopo Fulgi. Maschere e luci sono, rispettivamente, di Eleonora Spezi e Alessandro Ricci.
Circolo Popolare Artico è un progetto, una piccola società laterale, il manifesto sregolato di un uomo che fatica a stare al passo con il mondo e non vede altra scelta che fondarne un altro, artico, fatto di leggi chiare e persone scelte.
Persone talmente scelte che i membri del Circolo Popolare Artico de Gli Omini sono due e hanno deciso di fare tre assemblee di soci… In “Prove di resistenza”, l’episodio pilota della serie artica, il presidente del Circolo, Paolo Ralani, detto Paolino, ha aperto le porte del suo club al pubblico per la prima volta e, con uno stile che oscilla tra Greta Thunberg e Sandro Pertini, ha tentato di spiegare le proprie ragioni attraverso parabole di vita reale di cacciatori groenlandesi. Parabole che parlano della necessità di scelta, della forza di volontà, del potere delle idee e dello spirito di adattamento. Nel corso di questa prima presentazione ha sottoposto il suo fedele allievo ad un duro addestramento.
Adesso, ne “La bufera”, l’allievo, rimasto solo e con un messaggio di addio poco intellegibile, proverà a portare avanti il progetto popolar-polare da solo, conducendo la seconda assemblea. In questo momento in cui, senza una guida, la solitudine diventa pressante e la confusione regna, verrà travolto da una sensazione di vertigine tipica dell’inverno polare. Gli verranno in devastante aiuto due amici; voci e strane apparizioni s’insinueranno dentro il suo rifugio per catapultarlo dentro le storie di poeti senza matite e orsi che si svegliano troppo presto dal letargo…
In quest’epoca che vede sciogliersi insieme al senso etico anche la terra dei ghiacci, Gli Omini si spingono ai margini del mondo e si addentrano nell’Artico. Più precisamente nel Nord Est della Groenlandia, un angolo ai margini del pianeta e del tempo, tra i cacciatori anarchici dei racconti di Riel, antropologo, viaggiatore e narratore.
L’avventura artica si concluderà dal 26 al 29 febbraio con l’episodio n. 3 “La vergine fredda” affidato a Francesco Rotelli, Luca Zacchini e Paola Tintinelli), proposto sul palco del Teatro Manzoni.
Gli Omini hanno ‘incontrato’ Riel, un uomo che a diciannove anni ha lasciato la propria casa, per andare ai margini del mondo, nella porzione di terra più disabitata del pianeta. Lì è rimasto vent’anni, affrontando il buio, le bufere di neve, la solitudine totale. Lì ha conosciuto una società di uomini regolata da leggi non scritte e sottomessa solo alla potenza della natura. Nei suoi anni passati in Groenlandia tra i cacciatori solitari e gli iceberg, per sopravvivere alla lunga notte, scrive una serie di skrøner, storielle, aneddoti, cronache buffe, racconti di minuta leggendarietà quotidiana, verità che sembrano menzogne e menzogne che diventano verità: una saga di racconti popolati da 15 uomini, cacciatori antieroici, filosofi e buffoni, animali selvatici gonfi d’alcool e maleodoranti, 9 capanne, 92 cani da slitta, iceberg. Qui Gli Omini si sono rifugiati, per evadere dalla quotidianietà, per scardinare le certezze di ciò che diamo per scontato, per tentare di salvare un mondo in via d’estinzione.
Con uno stile che oscilla tra Greta Thunberg e Sandro Pertini, tenterà di spiegare le proprie ragioni attraverso parabole di vita reale di cacciatori groenlandesi. Parabole che parlano della necessità di scelta, della forza di volontà, del potere delle idee e dello spirito di adattamento.
CIRCOLO POPOLARE ARTICO
1. PROVE DI RESISTENZA
18-19-20 OTTOBRE 2019 (ore 21), il Funaro Centro Culturale (via del Funaro, 16/18 – Pistoia)
con Francesco Rotelli, Luca Zacchini, Eleonora Spezi
Prove di resistenza è l’episodio pilota della serie artica in tre puntate de Gli Omini. Il presidente del Circolo, Paolo Ralani, detto Paolino, aprirà le porte del suo club al pubblico per la prima volta. Con uno stile che oscilla tra Greta Thunberg e Sandro Pertini, tenterà di spiegare le proprie ragioni attraverso parabole di vita reale di cacciatori groenlandesi. Parabole che parlano della necessità di scelta, della forza di volontà, del potere delle idee e dello spirito di adattamento. Nel corso di questa prima presentazione sottoporrà il suo fedele allievo ad un duro addestramento. Durante queste prove di resistenza si accorgerà che non c’è più niente che possa ancora insegnargli e troppe cose ancora da provare. Per questo deciderà di partire per il nord e fare come Halvor.
2. LA BUFERA
7-8-9-10 NOVEMBRE 2019 (ore 21), Palco Piccolo Teatro Mauro Bolognini (via del Presto, 5) con Luca Zacchini e i Tony Clifton Circus: Nicola Danesi De Luca, Iacopo Fulgi
Rimasto solo e con un messaggio di addio poco intellegibile, l’allievo proverà a portare avanti il progetto del Circolo Popolare Artico da solo. In questo momento in cui, senza una guida, la solitudine diventa pressante e la confusione regna, verrà travolto da una sensazione di vertigine tipica dell’inverno polare. Voci e strane apparizioni s’insinueranno dentro il suo rifugio per catapultarlo dentro le storie di poeti senza matite e orsi che si svegliano troppo presto dal letargo.
3. LA VERGINE FREDDA
26-27-28-29 FEBBRAIO 2020 (ore 21), Palco Teatro Manzoni (Corso Gramsci, 127) con Francesco Rotelli, Luca Zacchini, Paola Tintinelli
Nel terzo episodio si vedrà il ritorno del presidente al Circolo Popolare Artico. Sarà un uomo trasformato dall’esperienza di un viaggio ai limiti del mondo conosciuto, avrà toccato con mano le cose che solo in teoria aveva immaginato. E soprattutto non tornerà da solo, ma con una donna.
Jorn Riel
Nato nel 1931 a Odense, la città di Andersen, è uno degli scrittori danesi più amati in patria, dove ogni suo titolo supera le duecentomila copie. Dopo sedici anni trascorsi tra i cacciatori in Groenlandia, è inviato dell’ONU sui fronti più caldi del medio ed estremo oriente. Esploratore ed etnologo, che parla eschimese e tailandese, vive in seguito in Malesia, alternando soggiorni in Nuova Guinea a viaggi in Europa.Autore di una quarantina di opere, tra cui più di venti ambientate in Groenlandia, ha ricevuto nel ’94 il Premio dei Librai Danesi come autore dell’anno e nel ’98 il Premio della Letteratura Nordica in Francia.Tra i suo titoli: Safari artico (1999), La vergina fredda (2002), Una storia marittima (2004), Uno strano duello (2005), Prima di domani (2009), Viaggio a Nanga (2012)
iperborea.com/autore/9299/
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