“Toc Toc – Il teatro è social”: la stagione di prosa 2022-2023<br>del Teatrodante Carlo Monni

“Toc Toc – Il teatro è social”: la stagione di prosa 2022-2023<br>del Teatrodante Carlo Monni

– Paolo Cevoli, Enzo Decaro, Elio Germano, Lodo Guenzi, Stefano Massini, Fiona May, Emilio Solfrizzi, Theo Teardo, Milena Vukotic. Sono questi alcuni tra i protagonisti della stagione di prosa 2022/2023 del Teatrodante Carlo Monni di Campi Bisenzio (Fi), presieduto da Fondazione Accademia dei Perseveranti e con la direzione artistica di Andrea Bruno Savelli.

Dal 10 novembre al 30 marzo 10 spettacoli con due nuove produzioni raccolti sotto un titolo collettivo: “Toc Toc – Il teatro è social”: un invito a portare dal vivo quel senso di interconnessione che per troppo tempo è stato affidato quasi esclusivamente alla dimensione virtuale. Come? Attraverso una programmazione più che mai varia e diversificata, tra commedia, divulgazione, teatro d’impegno, omaggi ad autori noti e amatissimi, musica e nuove scommesse per coinvolgere un pubblico il più ampio possibile, grazie alla collaborazione e al sostegno di Regione Toscana, Comune di Campi Bisenzio, Ministero della Cultura, Chiantibanca, Unicoop Firenze e Fondazione CR Firenze (info e prezzi www.teatrodante.it).

La stagione sarà inaugurata dalla prima nazionale di “La prova contraria”, produzione firmata Fondazione Accademia dei Perseveranti che vedrà la campionessa Fiona May come interprete d’eccezione: un testo che guarda alle problematiche della società contemporanea con la tensione di un thriller, mantenendo lo spettatore sul filo della suspense per riflettere sulla violenza insita negli uomini, per la regia di Andrea Bruno Savelli (10,11/11 ore 21.00). La conclusione sarà invece affidata a ”Paradiso XXXIII”: “uno spettacolo divulgativo senza che niente sia spiegato”, come lo definiscono gli autori. Elio Germano e Teho Teardo sono voce e musica dell’indicibile ricercato da Dante nei versi del XXXIII canto del Paradiso. Dal suono avvincente ed “etterno” germogliano suoni inauditi e imprevedibili e scaturisce la regia visionaria di Simone Ferrari e Lulu Helbaek, poeti dello sguardo, capaci di muoversi tra teatro e show portando sempre con loro una stilla di magia del Cirque du Soleil (30/3 ore 21.00).

Apertura degli abbonamenti da mercoledì 20 luglio, mentre dal 15 settembre spazio ai nuovi abbonati e vendita biglietti singoli dal 4 ottobre.

In cartellone anche a “A spasso con Daisy”, racconto delicato capace di affrontare con ironia un tema complesso come il razzismo negli Stati Uniti del dopoguerra, con cui Alfred Uhry si aggiudicò il Premio Pulitzer per la Drammaturgia nel 1988. Milena Vukotic è l’anziana Miss Daisy, una donna dal piglio forte, scontrosa e avara ma anche vitale e indipendente che giorno dopo giorno svilupperà per Hoke, l’autista di colore affezionato e analfabeta, un rapporto fatto di battibecchi e battute pungenti che cela un affetto profondo. La storia di un’amicizia profonda nata nonostante i pregiudizi e le classi sociali, con la regia di Guglielmo Ferro (25/11 ore 21.00). Si continua con “La beffa del grasso legnaiuolo”: uno spaccato della vita fiorentina dei primi anni ruggenti del Rinascimento in cui nobili, artigiani ed artisti condividevano le medesime passioni, lo stesso gusto per la vita e per l’arte e ponevano le basi per la costruzione di quell’inconfondibile “carattere fiorentino” fatto di intelligenza, gusto, cinismo ed ironia che ancora oggi caratterizza i più veraci rappresentanti di questa inimitabile città, con riduzione di Angelo Savelli da testi quattrocenteschi e regia di Andrea Bruno Savelli (5/01 ore 21.00; 6/01 ore 18.00; 7/01 ore 21.00; 8/01 ore 16.30).

Emilio Solfrizzi sarà al centro di “Il malato Immaginario” di Molière nel nuovo allestimento di Guglielmo Ferro, in un intreccio tra comicità e teatro dell’assurdo. Qui il palcoscenico come finzione, come strumento per dissimulare la realtà, fa il paio con l’idea del protagonista Argante di servirsi della malattia per non affrontare “i dardi dell’atroce fortuna”: il malato immaginario ha più paura di vivere che di morire, e la continua ricerca di rimedi e cure da parte di medici improbabili crea situazioni esilaranti, tutte da ridere (23/01 ore 21.00). E poi: gli irresistibili misteri di Agatha Christie arrivano in teatro con “Trappola per topi”. La scelta di Lodo Guenzi come attore principale è emblematica, una promessa di imprevedibilità e insieme di esattezza, metodo e follia. E poi c’è la neve, la tormenta, l’incubo dell’isolamento, il sospetto che il confine tra vittima e carnefice possa essere superato in qualsiasi momento, con un plot ferreo ed incalzante impregnato di suspense e abitato da personaggi bizzarri e ambigui, con la regia di Giorgio Gallione (5/02 ore 21.00).

In esclusiva toscana sarà al Teatrodante “Lezioni di marketing romagnolo”, di e con il volto noto di Zelig Paolo Cevoli: un monologo tutto da ridere in cui l’imprenditore con l’hobby del cabaret racconta l’esperienza di manager della ristorazione. Con la sua innata simpatia Cevoli passa dalle origini della Pensione Cinzia di Riccione, gestita dalla famiglia, fino ai giorni nostri. Fa da sfondo una terra, quella di Romagna, che ha nell’ospitalità, nella laboriosità e nel buon umore il segreto del suo successo (17/02 ore 21.00). Ancora: una tragedia tutta da ridere, popolata da moderne maschere della commedia dell’arte. Ecco “Non è vero ma ci credo”, spettacolo di Peppino de Filippo con protagonista Enzo Decaro, per la regia di Leo Muscato. L’avaro imprenditore Gervasio Savastano vive nel perenne incubo di essere vittima della iettatura; un giorno sulla soglia del suo ufficio appare Sammaria, un giovane in cerca di lavoro. Sembra intelligente, gioviale e preparato, ma il commendator Savastano è attratto da un’altra qualità di quel giovane: la sua gobba. Da qui partono una serie di eventi paradossali ed esilaranti, che De Filippo aveva ambientato nella Napoli degli anni ‘30, e che qui si spostano più vicini a noi, negli anni ’80, in una Napoli un po’ tragicomica e surreale in cui convivevano Mario Merola, Pino Daniele e Maradona (24/02 ore 21.00).

Stefano Massini e l’Orchestra Multietnica di Arezzo con “Quando sarò capace di amare”. Cosa accade se un narratore come Massini si lascia ispirare dai brani di Giorgio Gaber? Cosa prende forma sul palco se i racconti del “più popolare cantastorie del momento” (la Repubblica) sbocciano dentro le canzoni della premiata ditta Gaber-Luporini? Da “I mostri che abbiamo dentro” a “La parola io”, da “Non insegnate ai bambini” a “Se io sapessi” e molti altri brani, Massini sceglie di coinvolgere il pubblico in un viaggio di echi e rimandi, in un unico grande omaggio al Signor G (1/03 ore 21.00). Al ricordo di Niccolò Ciatti, pestato a morte in una discoteca spagnola nella notte tra l’11 e il 12 agosto 2017, di Willy Monteiro Duarte, ucciso a pugni il 6 settembre 2020 a Collefferro (Roma), e di Simone Frascogna, freddato a Casalnuovo (Na) per non essersi lasciato superare con l’auto, è dedicato “Picchio ergo sum”, nuova produzione fortemente voluta da Fondazione Accademia dei Perseveranti, con la regia di Andrea Bruno Savelli. Tre giovani vite stroncate da altri giovani: sono loro la punta di un tragico iceberg, pieno di dolore e sofferenza. Quando si è spento il sorriso di quel bambino che ha fatto della violenza le ragioni della sua esistenza? Uno spettacolo che racconterà le vite che potevamo essere, che non sono state e che non saranno mai.

“Stiamo tentando di tornare alla normalità, speriamo definitivamente – commenta il sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi – e l’aver creato una stagione con la stessa passione e intelligenza degli anni passati, forse addirittura con un guizzo in più, non è affatto scontato. È un grande dato di merito per Andrea Bruno Savelli, che si conferma all’altezza della sfida, affiancato dal presidente di Fondazione Accademia dei Perseveranti Stefano Salvi e dal direttore generale Leonardo Fabbri. Tra l’altro mi preme ricordare che questa sarà l’ultima stagione teatrale che seguirò in qualità di sindaco, ma anche al termine del mandato continuerò a frequentare il Teatrodante da innamorato dello spazio e del lavoro di Andrea”.

“La nuova stagione del Dante parla dell’essenza del nostro teatro: nomi importanti insieme a produzioni interne. Ma lo sforzo più importante sarà riportare le persone in sala: ci siamo disabituati a uscire e a frequentare luoghi chiusi, dunque lo sforzo quest’anno va oltre il garantire la qualità del cartellone, per tornare a incontrarci tra le poltroncine e di fronte al palcoscenico con un pubblico campigiano e non solo. È una sfida importante, e sono sicura che ce la faremo”, dice l’assessore alle politiche Educative e Culturali di Campi Bisenzio Monica Roso.

“Dopo due anni finalmente siamo di nuovo in grado di presentare una stagione invernale – dichiara il presidente di Fondazione Accademia dei Perseveranti Stefano Salvi – con un programma ricchissimo. Ora occorre far capire al pubblico quanto è importante tornare alla vita e riprendere a fare quello che fino a poco tempo fa era del tutto normale ed ora è diventato ingiustamente inconsueto”.

Conclude il direttore artistico Andrea Bruno Savelli: “Abbiamo scelto per la stagione un titolo che evoca i social network, compagni costanti degli ultimi anni, ma che al contempo ne modifica il nome per bussare alla porta delle persone e invitarle a uscire. Per farlo abbiamo creato una programmazione coinvolgente, varia, con interpreti straordinari come Stefano Massini, campigiano di adozione, che torna da noi dopo essersi aggiudicato l’Oscar del teatro, Elio Germano che fa il Paradiso, e poi Lodo Guenzi, amatissimo da giovani e meno giovani, la commedia esilarante di Paolo Cevoli, Solfrizzi in Molière e De Caro in De Filippo, senza dimenticare le nostre produzioni: Fiona May, l’omaggio a Carlo Monni con “La beffa del grasso legnaiuolo”, e infine un testo su cui rimugino da anni sul fenomeno della violenza dilagante tra i giovani”.

Prelazione abbonati stagione 19-20 con conferma del posto: da mercoledì 20 luglio a sabato 30 luglio presso il Museo di Gonfienti (Rocca Strozzi via Roma 6 Campi Bisenzio)
Orari: mercoledì 20 e 27 luglio 20-23 / giovedì 21 e 28 luglio 9-13 / sabato 23 e 30 luglio 10-13 e 15.30-18.30, dal 30 agosto al 14 settembre presso il Teatrodante Carlo Monni dal martedì al venerdì 17-20, sabato 15-19
Nuovi abbonamenti dal 15 settembre (orario come sopra)
Vendita biglietti singoli dal 4 ottobre

Teatrodante Carlo Monni
piazza Dante 23
www.teatrodante.it www.teatrodante.it
T. 055 8940864
Whatsapp e Telegram 3463038170
biglietteria@teatrodante.it

Prezzi
Platea e palchi platea 23,50€ (ridotto under 18, over 65, studenti fino a 26 anni 20,00€)
Palchi I ordine 18,00€ (ridotto under 18, over 65, studenti fino a 26 anni 15,50€)
Palchi II ordine 13,50€ (ridotto under 18, over 65, studenti fino a 26 anni 11,50€)
Riduzioni (solo su biglietto intero stagione di prosa)
Coop -1€ non cumulabile
Arci, Auser -2 € non cumulabile
Chianti Mutua, Last Minute 17,50€
Carlo Card biglietto ridotto
Abbonamento
10 spettacoli 165€
Ai prezzi è necessario aggiungere il diritto di prevendita

PROGRAMMA STAGIONE TEATRALE 2022/2023
“TOC TOC – IL TEATRO È SOCIAL”

giovedì 10 e venerdì 11 novembre ore 21.00
produzione Fondazione Accademia dei Perseveranti
LA PROVA CONTRARIA
Di Olivier Chiacchiari
Traduzione di Daniel Bilenko
Regia Andrea Bruno Savelli
Scene Michele Ricciarini
Con Fiona May, Manola Nifosì, Sergio Aguirre, Luigi Monticelli e Andrea Bruno Savelli
Produzione Fondazione Accademia dei Perseveranti

La prova contraria è uno di quei testi in cui ti imbatti poche volte, una sorta di tetris filosofico-esistenziale in cui, muovendo l’ordine dei personaggi, il risultato muta sempre, mettendo a nudo tante delle tematiche irrisolte della società contemporanea. E questo lo fa garantendo per tutta la durata dello spettacolo una suspense degna di un thriller, senza che si metta in moto un’azione violenta, d’altra parte la violenza è insita nell’uomo e metterla nudo è una necessità.

venerdì 25 novembre ore 21.00
produzione Mente Comica
A SPASSO CON DAISY
di Alfred Uhry
adattamento Mario Scaletta
con Milena Vukotic, Salvatore Marino, Maximilian Nisi
regia Guglielmo Ferro

“A spasso con Daisy” è ora un delizioso spettacolo teatrale. la bravissima Milena Vukotic dà vita all’anziana Daisy in una storia delicata e divertente capace di raccontare con umorismo un tema complesso come quello del razzismo nell’America del dopoguerra. Scritta da Alfred Uhry, ha vinto il Premio Pulitzer per la Drammaturgia nel 1988. L’anno successivo l’adattamento cinematografico con Morgan Freeman e Jessica Tandy si è poi aggiudicato quattro Oscar e molti altri premi. Daisy, anziana maestra in pensione, è una ricca signora ebrea che vuole apparire povera; una donna dal piglio forte: ironica, diretta, scontrosa, capricciosa, avara. E’ vitale e indipendente nonostante l’età ed è assolutamente maldisposta verso la decisione presa dal figlio Boolie (nel tentativo di arginare la rischiosa smania d’indipendenza della madre) di assumerle un autista. Daisy non vuole in casa qualcuno che tocchi le sue cose, che la privi del gusto di guidare, che la faccia vedere in giro accompagnata da uno chauffeur come fosse una donna ricca. Per fortuna Hoke, l’autista di colore affezionato e analfabeta, è paziente e capace di sopportare tutte le stranezze della vecchia signora e di rimanere dignitosamente in disparte. Poi, giorno dopo giorno, la diffidenza iniziale lascia il posto a un rapporto fatto di battibecchi e battute pungenti che cela in realtà un affetto profondo. In fondo “A spasso con Daisy” non è che questo: la storia di un’amicizia profonda nata nonostante i pregiudizi e le classi sociali. Emozionarsi non è stato mai così divertente.

giovedì 5 gennaio ore 21.00
venerdì 6 gennaio ore 18.00
sabato 7 gennaio ore 21.00
domenica 8 gennaio ore 16.30

produzione Compagnia dei Pepe e Pupi e Fresedde-Teatro di Rifredi Teatro Stabile Di Innovazione
LA BEFFA DEL GRASSO LEGNAIUOLO
riduzione di Angelo Savelli da testi quattrocenteschi
cast in via di definizione
regia di Andrea Bruno Savelli
elementi scenici di Gianni Calosi

Alle riunioni di una brillante Brigata di fiorentini intervengono il celebre architetto Filippo Brunelleschi e l’ebanista Manetto detto il grasso; poiché quest’ultimo non si presenta ad una cena, gli altri membri della brigata, offesi dall’essere trascurati da Manetto, che oltretutto è di condizione più bassa di tutti gli altri amici, agli ordini del Brunelleschi ordiscono una complicatissima beffa. Si farà credere a Manetto di essere un’altra persona, un certo Matteo Mannini, fannullone che vive alle spalle dei parenti. Con la complicità di un gran numero di persone, la beffa riesce al punto di far dubitare alla vittima della propria stessa identità. Alla fine della vicenda per evitare il ridicolo il povero legnaiuolo è costretto a trasferirsi in Ungheria dove peraltro farà fortuna.
Quello che ne risulta non è solo uno spettacolo divertente, dinamico e popolare, ma anche un curioso spaccato della vita fiorentina dei primi anni ruggenti del Rinascimento in cui nobili, artigiani ed artisti condividevano senza frontiere le stesse passioni, lo stesso gusto per la vita e per l’arte e mettevano le basi per la costruzione di quel l’inconfondibile “carattere fiorentino” fatto di intelligenza, gusto, cinismo ed ironia che ancora oggi caratterizza i più veraci rappresentanti di questa inimitabile città.

lunedì 23 gennaio ore 21.00
produzione Compagnia Moliere – La Contrada – Teatro Stabile di Trieste
in collaborazione con Teatro Quirino Vittorio Gassman
IL MALATO IMMAGINARIO
di Molière
con Emilio Solfrizzi
e con Lisa Galantini, Antonella Piccolo, Sergio Basile, Viviana Altieri, Crisiano Dessì, Pietro Casella, Cecilia D’Amico, Rosario Coppolino
adattamento e Regia Guglielmo Ferro
Costumi Santuzza Calì
Scenografie Fabiana Di Marco
Musiche Massimiliano Pace

Il teatro come finzione, come strumento per dissimulare la realtà, fa il paio con l’idea di Argante di servirsi della malattia per non affrontare “i dardi dell’atroce fortuna”.
Il malato immaginario ha più paura di vivere che di morire, e il suo rifugiarsi nella malattia non è nient’altro che una fuga dai problemi, dalle prove che un’esistenza ti mette davanti.
La tradizione, commettendo forse una forzatura, ha accomunato la malattia con la vecchiaia, identificando di conseguenza il ruolo del malato con un attore anziano o addirittura vecchio, ma Molière lo scrive per se stesso quindi per un uomo sui 50 anni, proprio per queste ragioni un grande attore dell’età di Emilio Solfrizzi potrà restituire al testo un aspetto importantissimo e certe volte dimenticato. Il rifiuto della propria esistenza.
La comicità di cui è intriso il capolavoro di Molière viene così esaltata dall’esplosione di vita che si fa tutt’intorno ad Argante e la sua continua fuga attraverso rimedi e cure di medici improbabili crea situazioni esilaranti.
Una comicità che si avvicina al teatro dell’assurdo, Molière, come tutti i giganti, con geniale intuizione anticipa modalità drammaturgiche che solo nel ‘900 vedranno la luce.
Si ride, tanto, ma come sempre l’uomo ride del dramma altrui.

domenica 5 febbraio ore 21.00
produzione La Pirandelliana
TRAPPOLA PER TOPI
di Agatha Christie
Traduzione e adattamento di Edoardo Erba
con Lodo Guenzi
cast di 7 attori in via di definizione
regia di Giorgio Gallione
musiche Paolo Silvestri

“Trappola per topi” ha un plot ferreo ed incalzante, è impregnata di suspense ed ironia, ed è abitata da personaggi che non sono mai solo silhouette o stereotipi di genere, ma creature bizzarre ed ambigue il giusto per stimolare e permettere una messa in scena non polverosa o di cliché. Nonostante l’ambientazione d’epoca e tipicamente British, il racconto e la trama possono essere vissuti come contemporanei, senza obbligatoriamente appoggiarsi sul già visto, un po’ calligrafico o di maniera, fatto spesso di boiserie, kilt, pipe e tè. Stereotipi della Gran Bretagna non lontani dalla semplicistica visione dell’Italia pizza e mandolino. I personaggi di Trappola per topi nascono ovviamente nella loro epoca, ma sono vivi e rappresentabili oggi, perché i conflitti, le ferite esistenziali, i segreti che ognuno di loro esplicita o nasconde sono quelli dell’uomo contemporaneo, dell’io diviso, della pazzia inconsapevole. La scelta di Lodo Guenzi come protagonista è emblematica, una promessa di imprevedibilità e insieme di esattezza. Come sempre: metodo e follia. E poi c’è la neve, la tormenta, l’incubo dell’isolamento e della bivalenza, il sospetto e la consapevolezza che il confine tra vittima e carnefice può essere superato in qualsiasi momento. Ingredienti succosi ed intriganti che spero intrappoleranno il pubblico.

venerdì 17 febbraio ore 21.00
produzione Diverto
LEZIONI DI MARKETING ROMAGNOLO
di e con Paolo Cevoli

Paolo Cevoli, un imprenditore con l’hobby del cabaret, racconta la sua esperienza di manager della ristorazione. Uno spettacolo comico in cui affronta, con la sua innata simpatia, il suo passato e presente da imprenditore: dalle origini della Pensione Cinzia di Riccione gestita dalla famiglia fino ai giorni nostri. Fa da sfondo una terra, quella di Romagna, che ha nell’ospitalità, nella laboriosità e nel buon umore il segreto del suo successo. Azienda, marketing e Customer Relationship Management rivisti con un concetto tutto romagnolo in un monologo teatrale tutto da ridere ma anche con un contenuto “serio” e formativo.

venerdì 24 febbraio ore 21.00
produzione I due della Città del Sole
NON È VERO MA CI CREDO
di Peppino De Filippo
con Enzo Decaro
regia di LEO MUSCATO
scene Luigi Ferrigno
costumi Chicca Ruocco
disegno luci Pietro Sperduti
e con (in o.a.) Francesca Ciardiello, Carlo Di Maio, Roberto Fiorentino, Massimo Pagano, Gina Perna, Giorgio Pinto, Ciro Ruoppo, Fabiana Russo, Ingrid Sansone

Ho mosso i primi passi nel mondo del teatro quando avevo poco più di vent’anni. Mi ero trasferito a Roma per fare l’Università e non sapevo ancora nulla di questo mestiere. Mi presentai a un provino con Luigi De Filippo e lui mi prese a bottega nella sua compagnia. Mi insegnò letteralmente a stare in palcoscenico, dandomi l’opportunità di vivere la straordinaria avventura delle vecchie tournée da 200 repliche l’anno. Rimasi con lui per due stagioni; poi mi trasferii a Milano per studiare regia. Ci siamo rivisti ventidue anni dopo, pochi mesi prima che morisse. Mi chiese di pensare a un progetto da fare insieme. Ne pensai mille, ma non abbiamo avuto il tempo di realizzarne uno. Ho deciso di inaugurare questo nuovo corso partendo proprio dal primo spettacolo che ho fatto con lui, Non è vero ma ci credo. Rispettando i canoni della tradizione del teatro napoletano, proveremo a dare a questa storia un sapore più contemporaneo. Quella che andremo a raccontare è una tragedia tutta da ridere, popolata da una serie di caratteri dai nomi improbabili e che sono in qualche modo versioni moderne delle maschere della commedia dell’arte. Il protagonista di questa storia assomiglia tanto ad alcuni personaggi di Molière che Luigi De Filippo amava molto. L’avaro, avarissimo imprenditore Gervasio Savastano, vive nel perenne incubo di essere vittima della iettatura. La sua vita è diventata un vero e proprio inferno perché vede segni funesti ovunque: nella gente che incontra, nella corrispondenza che trova sulla scrivania, nei sogni che fa di notte. Forse teme che qualcuno o qualcosa possa minacciare l’impero economico che è riuscito a mettere in piedi con tanti sacrifici. Qualunque cosa, anche la più banale, lo manda in crisi. Chi gli sta accanto non sa più come approcciarlo. La moglie e la figlia sono sull’orlo di una crisi di nervi; non possono uscire di casa perché lui glielo impedisce. Anche i suoi dipendenti sono stanchi di tollerare quelle assurde manie ossessive. A un certo punto le sue fisime oltrepassano la soglia del ridicolo: licenzia il suo dipendente Malvurio solo perché è convinto che porti sfortuna. L’uomo minaccia di denunciarlo, portarlo in tribunale e intentare una causa per calunnia. Sembra il preambolo di una tragedia, ma siamo in una commedia che fa morir dal ridere. E infatti sulla soglia del suo ufficio appare Sammaria, un giovane in cerca di lavoro. Sembra intelligente, gioviale e preparato, ma il commendator Savastano è attratto da un’altra qualità di quel giovane: la sua gobba. Da qui partono una serie di eventi paradossali ed esilaranti che vedranno al centro della vicenda la credulità del povero commendator Savastano.
Peppino De Filippo aveva ambientato la sua storia nella Napoli un po’ oleografica degli anni 30.
Luigi aveva posticipato l’ambientazione una ventina d’anni più avanti. Noi seguiremo questo sua intuizione avvicinando ancora di più l’azione ai giorni nostri, ambientando la storia in una Napoli anni 80, una Napoli un po’ tragicomica e surreale in cui convivevano Mario Merola, Pino Daniele e Maradona.
Lo spettacolo concepito con un ritmo iperbolico condenserà l’intera vicenda in un solo atto di 90 minuti.

mercoledì 1 marzo ore 21.00
produzione Savà Produzioni Creative, Officine della Cultura
con il patrocinio della Fondazione Giorgio Gaber
QUANDO SARO’ CAPACE DI AMARE
Massini racconta a Gaber
di e con Stefano Massini
e l’Orchestra Multietnica di Arezzo
canzoni di Giorgio Gaber e Enrico Luporini arrangiate da Enrico Fink

Un corto circuito spiazzante: Stefano Massini in questo spettacolo non si propone di raccontare Gaber, bensì racconta a Gaber. Ma racconta cosa? Semplicemente storie, personaggi, vicende realmente accadute, incontri e memorie che lo scrittore non avrebbe mai intercettato, se non fossero state attratte dalla calamita delle canzoni del signor G. perché aveva ragione Borges: ogni verso evoca altri versi, ogni creazione semina altri raccolti, ogni opera muta forma in un’ennesima opera. Cosa accade allora se un narratore come Massini si lascia ispirare dai brani di Giorgio Gaber? Cosa prende forma sul palcoscenico se i racconti del “più popolare cantastorie del momento” (la Repubblica) sbocciano dentro le canzoni della premiata ditta Gaber-Luporini? In un cantiere poetico contagioso e intrigante, il palcoscenico si popola di personaggi fra i più diversi e inattesi. Sono geografie del nostro essere, sono cartografie dell’esistenza, sono rotte nell’oceano di un mondo sbandato, sono danze di fuochi per illuminare la notte del nostro vagare, scoprendo che tutti in fondo attendiamo solo il momento in cui saremo, finalmente, capaci di amare.
Da “I mostri che abbiamo dentro” a “La parola io”, da “Non insegnate ai bambini” a “Se io sapessi” e molti altri brani, Massini sceglie di coinvolgere il pubblico in un viaggio di echi e rimandi, in un unico grande omaggio a Gaber. Se poi in scena aggiungi i suoni e i colori di un’orchestra di musicisti da ogni parte del mondo, riuniti sotto il marchio ormai noto dell’OMA di Arezzo, ecco spiegata l’attesa per questo incontro così voluto e cercato dalla Fondazione Giorgio Gaber.

sabato 18 marzo ore 21.00
produzione Fondazione Accademia dei Perseveranti
PICCHIO ERGO SUM
cast in via di definizione

Niccolò, Willy, Simone.
Tre giovani vite stroncate da altri giovani.
Loro sono la punta di un tragico iceberg, pieno di dolore, sofferenza e capace di spegnere per sempre il sorriso.
Di tutti.
Vincitori e vinti.
Ma è la violenza a dilagare ogni giorno di più.
Per la strada, nei film, nelle parole e nei rapporti.
Quasi che qualcuno riesca a sentirsi vivo solo se in grado di sopraffare l’altro.
Picchio dunque sono.
Ma da bambini tutti sorridono.
Quando si è spento il sorriso di quel bambino che ha fatto della violenza le ragioni della sua esistenza?
Uno spettacolo che racconterà le vite che potevamo essere, che non sono state e che non saranno mai.

giovedì 30 marzo ore 21.00
produzione Commissione di Ravenna Festival – Pierfrancesco Pisani per Infinito Produzioni
in coproduzione con
Ravenna Festival, Fondazione Teatro della Toscana, Teatro Franco Parenti, Teatro Abbado di Ferrara, Teatro Galli di Rimini
PARADISO XXXIII
di e con Elio Germano e Teho Teardo
drammaturgia Elio Germano
drammaturgia sonora Teho Teardo
con Laura Bisceglia (violoncello) e Ambra Chiara Michelangeli (viola)
regia Simone Ferrari & Lulu Helbaek
disegno luci Pasquale Mari
video artists Sergio Pappalettera e Marino Capitanio
scene design Matteo Oioli

Uno spettacolo divulgativo senza che niente sia spiegato.
Dante Alighieri, nel 33esimo canto del Paradiso, si trova nell’impaccio dell’essere umano che prova a descrivere l’immenso, l’indicibile, prova a raccontare l’irraccontabile. Questo scarto rispetto alla “somma meraviglia” sarà messo in scena creando un’esperienza unica, quasi fisica per lo spettatore al cospetto dell’immensità.
Elio Germano e Teho Teardo sono voce e musica per dire la bellezza e avvicinarsi al mistero, l’immenso, l’indicibile ricercato da Dante nei versi del XXXIII canto del Paradiso. Dal suono avvincente ed “etterno” germoglia la musica inaudita e imprevedibile del compositore d’avanguardia e scaturisce la regia visionaria e impalpabile di Simone Ferrari e Lulu Helbaek, poeti dello sguardo, capaci di muoversi tra cerimonie olimpiche, teatro e show portando sempre con loro una stilla di magia del Cirque du Soleil.
Grazie alla loro esperienza crossmediale, accadrà qualcosa di magico e meraviglioso di inspiegabile, trascendendo qualsiasi concetto di teatro, concerto o rappresentazione dantesca attraverso una contaminazione di linguaggi tecnologici e teatrali.

Prelazione abbonati stagione 19-20 con conferma del posto: da mercoledì 20 luglio a sabato 30 luglio presso il Museo di Gonfienti (Rocca Strozzi via Roma 6 Campi Bisenzio)
Orari: mercoledì 20 e 27 luglio 20-23 / giovedì 21 e 28 luglio 9-13 / sabato 23 e 30 luglio 10-13 e 15.30-18.30, dal 30 agosto al 14 settembre presso il Teatrodante Carlo Monni dal martedì al venerdì 17-20, sabato 15-19
Nuovi abbonamenti dal 15 settembre (orario come sopra)
Vendita biglietti singoli dal 4 ottobre

Prezzi
Platea e palchi platea 23,50€ (ridotto under 18, over 65, studenti fino a 26 anni 20,00€)
Palchi I ordine 18,00€ (ridotto under 18, over 65, studenti fino a 26 anni 15,50€)
Palchi II ordine 13,50€ (ridotto under 18, over 65, studenti fino a 26 anni 11,50€)
Riduzioni (solo su biglietto intero stagione di prosa)
Coop -1€ non cumulabile
Arci, Auser -2 € non cumulabile
Chianti Mutua, Last Minute 17,50€
Carlo Card biglietto ridotto
Abbonamento
10 spettacoli 165€
Ai prezzi è necessario aggiungere il diritto di prevendita