La stagione danza 2024/2025 del Teatro Cantiere Florida tra prime nazionali, nuove produzioni e artisti da tutta Europa a cura di Versiliadanza
10 titoli per un cartellone tra prime italiane, produzioni internazionali e progetti speciali. È questa la stagione danza 2024/2025 al Teatro Cantiere Florida, officina creativa votata al contemporaneo a Firenze. A firmare la programmazione è Versiliadanza, realtà guidata da Angela Torriani Evangelisti che da oltre 30 anni si distingue per l’impegno di ricerca, diffusione e produzione dell’arte coreutica. E proprio Versiliadanza sarà protagonista della serata inaugurale, sabato 16 novembre alle 21.00, col debutto in prima assoluta di “Processo ad Abramo”, una rilettura in chiave contemporanea della vicenda archetipica del sacrificio di Isacco.
Tante le prime italiane tra i titoli che accompagneranno il pubblico fino al 28 febbraio: “Ma l’amor mio non muore / Epilogue” della formazione belga Wooshing Machine che torna al Florida dopo il successo di “Closing Party”; “In-Natura-Le”, indagine della relazione tra uomo e ambiente firmata da Teatro come Differenza e ispirata alle opere di Anselm Kiefer; “Red Carpet” esorcismo del trauma collettivo dato da secoli di repressione femminile, di Valentina Sechi; “La sognatrice”, la magia della solitudine danzata da Paola Corsi. Per la prima volta in Toscana “Tirana my Rhythm”, con i giovanissimi artisti dell’Albanian Dance Theatre in una reinterpretazione rituale della danza tradizionale albanese. E poi “Searching for Europa”, progetto interdisciplinare di Giulio De Leo, già coordinatore della Biennale College Danza; “Gea Culpa”, sogno da svegli di Aura Calarco/Compagnia Opus Ballet; “Elaysia”, esplorazione di nuovi pianeti reali e interiori della coreografa francese Aurelie Mounier; “Time to Rock”, ode alla giovinezza e alla rivoluzione ancora di Versiliadanza.
Nel 2025 ricorreranno inoltre i 20 anni dalla scomparsa dell’attore Franco Di Francescantonio. Versiliadanza e il Teatro Cantiere Florida in rete con altri teatri del territorio, tra cui Teatro di Rifredi, Teatro La Pergola, Teatro Comunale di Antella/Archètipo, Teatro Puccini e altri in via di definizione, insieme all’Università degli Studi di Firenze – Dipartimento SAGAS, daranno vita a “Francamente” una mostra di fotografie dell’artista diffusa nei foyer e negli spazi curati dalle realtà coinvolte.
Non solo: si conferma l’attenzione a giovani spettatori e spettatrici con le due sezioni dedicate: il “Il Florida dei piccoli”, rassegna per la domenica pomeriggio, e le matinée per le scuole “Le Chiavi della città”.
“Si presenta come una vera e propria stagione con ben 10 eventi al teatro Cantiere Florida in scena grazie a Versiliadanza” ha detto l’assessore alla cultura Giovanni Bettarini. “Sono produzioni, progetti e prime che vanno a indagare i tanti orizzonti della danza, dal rapporto con la natura a quello con la gioventù, con compagnie anche straniere che arricchiscono il panorama. Poi sono belle anche le mattine dedicate ai piccoli con le Chiavi della Città fatte con le scuole. La danza viene interpretata come strumento anche di attenzione, di critica sociale e di avvicinamento a temi importanti”.
“Una stagione che segna un punto sulle tante collaborazioni e traguardi che Versiliadanza ha raggiunto in questi anni – spiega Angela Torriani Evangelisti – sviluppando temi e sinergie tra loro molto diversi, frutto di una visione a 360°. Vedremo in scena molti titoli a firma Versiliadanza anche nei termini del sostegno a giovani autrici; collaborazioni produttive con compagnie di pregio della regione e del territorio in un’ottica di un continuo e mai scontato confronto tra i linguaggi della danza e del teatro; ospitalità di progetti che lavorano con la disabilità con attenzione al tema dell’accessibilità grazie alla proposta di un titolo in audiodescrizione poetica per non vedenti curata da Giuseppe Comuniello e Camilla Guarino. Anche la proposta per le scuole e i più piccoli è ben nutrita scegliendo temi d’attualità in una forma interattiva e interdisciplinare. Infine un dovuto omaggio negli spazi del teatro all’attore Franco Di Francescantonio a vent’anni dalla sua scomparsa”.
Le attività del Teatro Cantiere Florida sono co-finanziate dal Creative Europe Programme dell’Unione Europea, con il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Toscana, Città Metropolitana di Firenze, Comune di Firenze, Fondazione CR Firenze, in collaborazione con RAT Residenze Artistiche Toscane, Firenze dei Teatri, Quadrato, con il contributo di Unicoop Firenze (info: www.teatroflorida.it).
• INAUGURAZIONE
Partenza di stagione col debutto di “Processo ad Abramo”, che vede autori e interpreti Piero Cherici, Andrea Dionisi, Riccardo Massai e Angela Torriani Evangelisti per una coproduzione Archètipo, Diesis Teatrango e Versiliadanza. L’interesse per la narrazione biblica sulla figura di Isacco, sull’episodio del sacrificio ordinato da Dio e poi fermato dalla mano di un angelo, nascono da una ricerca che da anni viene portata avanti dalle tre compagnie riunite in questo nuovo progetto. Gli innumerevoli significati delle simbologie che contengono le grandi narrazioni bibliche, le ricche interpretazioni linguistiche che nascono dall’attenzione alle parole stesse del testo – di per sé poco più di una ventina di righe – da parte di teologi, poeti, filosofi, li hanno portati a chiedersi: “chi sono e cosa ci raccontano oggi Abramo, Sara e Isacco?” Nasce da qui la necessità di una narrazione danzata a più voci che interroga la dimensione umana del comando terribile a cui Abramo obbedisce e per il quale si mette in cammino. Un cammino silenzioso, “per fede”, un’ulteriore risposta, “eccomi”, all’ennesima chiamata di Dio. Un cammino che è anche il viaggio degli interpreti sulla scena che, fra parola e danza, sperimentano la dimensione di relazioni umane archetipiche e al tempo stesso contemporanee, proprio perché passano ancora oggi attraverso i nostri corpi.
• LA STAGIONE DANZA
Si prosegue con un’altra prima in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne e nell’ambito della rassegna “Effetto donna – Dialoghi taciuti”: “Red Carpet”, lavoro di e con Felicita Brusoni e Valentina Sechi prodotto da Versiliadanza. Come in un antico rituale viene celebrata la dimensione dell’identità del femminile, personale e collettiva, attraverso un percorso tra movimento, parola, canto. Una riflessione sulla politicizzazione del privato della donna, del femminile come archetipo collettivo, da sempre costretto a escogitare stratagemmi per manifestarsi. Sul “Red Carpet” sfilano immagini di donne, due ma molteplici, che incarnano le grida di un trauma collettivo. Corpo e voce sono protagonisti in quanto oggetti di censura per eccellenza, qui utilizzati come mezzo di esplorazione individuale e di espressione collettiva. Sul tappeto rosso, metafora di esposizione pubblica formale, la cantante cerca di dare voce a coloro a cui da sempre viene detto di tacere e la danzatrice di dare corpo alla catarsi, in un susseguirsi di fragilità combattute da un feroce desiderio di sopravvivenza (23/11 ore 21.00).
Avanti con una serata di respiro internazionale con Compagnia Menhir, progetto di danza contemporanea fondato da Giulio De Leo, già coordinatore de La Biennale di Venezia College Danza. Due le opere in scena. Si parte con la prima toscana di “Tirana my Rhythm”, nata dall’invito di Gjergj Prevazi, direttore del Teatrit Kombetar Eksperimental di Tirana, a sviluppare una creazione con i giovanissimi interpreti dell’Albanian Dance Theatre. Un lavoro che unisce i linguaggi della danza, della fotografia e del video a elementi dal popolare albanese riletti in chiave contemporanea e declinati in modo ciclico e rituale, a costruire un viaggio poetico in cui il corpo diventa paesaggio e luogo di incontro tra culture. A seguire “Searching for Europa”: opera che riflette sul tema sempre più attuale della guerra evocando, attraverso musica e immagini, il paesaggio spettrale di Famagusta, negli anni ’70 meta turistica del jet set internazionale a Cipro, poi conquistata durante l’invasione dell’esercito turco nel 1974. Soltanto nel 2024 le autorità turche hanno riaperto al pubblico alcune aree per esporre il proprio bottino di guerra al mondo intero e celebrare la propria gloria. Macerie rimaste intatte fino ad oggi e fra cui idealmente danza la straordinaria Erika Guastamacchia (24/11 ore 19.00).
Ancora una prima nazionale con “La Sognatrice”. La danza di Paola Corsi incontra la collaborazione registica di Leonardo Capuano in questa drammaturgia originale che sorge dalle atmosfere di Agotha Kristof ne “L’ora grigia” e dalle parole di Aldo Nove e Chandra Livia Candiani. La solitudine è un momento magico, pieno di incanto e di spavento. Si è bambini, soli, a interpretare il mondo senza coordinate o punti di riferimento. Il pensiero crea mondi che diventano reali. Ci sono cose che possono accadere solo quando si è soli. Il desiderio, apparentemente impossibile, della figura femminile protagonista è di voler star sola ma con qualcuno; di poter dividere con chi ama il momento più intimo di sé, la propria solitudine. Il personaggio crea dunque un artificio: immagina di avere sempre con sé un compagno che possa capire, che l’aiuti a prendersi cura di sé e la conduca dove da sola non è mai stata e forse non potrebbe andare. La solitudine per questa donna è un percorso per poter tornare nel mondo senza disturbarlo. È il sogno di avvicinarsi senza paura alla propria solitudine e a quella di tutti (14/12 ore 21.00).
Sceglie il Cantiere Florida per debuttare in Italia col nuovo spettacolo “Ma l’amor mio non muore / Epilogue” la compagnia belga Wooshing Machine. Un lavoro raro e prezioso che, nello stile che contraddistingue la formazione, fa convivere gravità e allegria, disinvoltura e disarticolazione, gigioneria e autoironia. La storia è costruita come un mosaico: lo guardiamo e ne sentiamo l’effetto sia da vicino, nell’immediatezza di ogni episodio, sia da lontano, in un insieme che rivela la sua forza attraverso la giustapposizione e il dialogo. E lo spettacolo, infuocato e vivace, rimane nella mente e nell’anima anche molto tempo dopo che le luci si sono riaccese, perché ci si ritrova a canticchiare frammenti della sua colonna sonora, ricca di memoria collettiva. È vero che l’amore non muore, ma il tempo passa e i corpi dei monelli invecchiano. Il pubblico sente scricchiolare le articolazioni degli artisti – Carlotta Sagna, Alessandro Bernardeschi e Mauro Paccagnella –, davanti a loro si spezzano. Quando un corpo minaccia di cadere è il compagno che si regge, si sostiene, prima di barcollare all’indietro. I danzatori ciechi e aggrovigliati sembrano porci una domanda bruciante e universale: che fare coi nostri involucri mortali? (11/01 2025 ore 21.00).
E poi “In-Natura-Le”: il Teatro come Differenza, coordinamento di compagnie e registi che lavorano all’interno dei centri di salute mentale di Firenze, porta per la prima volta sul palcoscenico la sua riflessione sul tema della relazione tra uomo e natura. Un lavoro ispirato alle opere di due figure cardine dell’arte contemporanea: Joseph Boeuys e Anselm Kiefer. Obiettivo: la ricerca, la condivisione e la proposta incentivante di un più equo rapportarsi, con l’augurio che questo aspetto di giustizia possa moltiplicarsi nella comunità a tutti i livelli. Lo spettacolo è proposto in audiodescrizione poetica per un pubblico non vedente (26/01 2025 ore 19.00).
Si procede con un dittico che vede la collaborazione tra due realtà storiche sul territorio: Versiliadanza e COB Compagnia Opus Ballet. “Elaysia”, spettacolo coreografato dall’artista francese Aurelie Mounier che trasporta la danzatrice Cristina Roggerini su un pianeta distante e sconosciuto agli umani – “Elaysia” appunto –, che lei esplora sfidando un ambiente arido e desolato. Il terreno sotto i suoi piedi è instabile e imprevedibile, il corpo risponde a differenti consistenze, passando dal plasmarsi ad esso, all’abbandonarsi, all’essere scaraventato via. La sua perlustrazione è un viaggio interiore, un confronto con la solitudine e con la vastità dell’universo. A seguire “Gea Culpa”, creazione di Aura Calarco, vincitrice del Premio Theodor Rawyler 2024, che ne è anche interprete insieme a Gaia Mondini e Stefania Menestrina. “Gea Culpa” è un mondo di figure e suoni appartenenti più alla psiche che alla realtà, un sogno da svegli. La storia di Gea è un racconto interrotto, le sliding doors che portano a confrontarsi con un altro essere: una figura non troppo definita, un ipotetico sé. Da qui si apre un limbo fatto di tempo e scelta, gabbia e libertà, limite e superamento. Si sceglierà di condividere con la propria parte errante la quotidianità, accontentandosi di una realtà smezzata, o di uscire da questa catena di interruzioni e ritrovare la libertà? (15/02 2025 ore 21.00).
Evento conclusivo sarà “Time to Rock”: da un’idea di Claudia Nuzzaci e Angela Torriani Evangelisti una celebrazione della giovinezza e rivoluzione, con un tocco di nostalgia per rendere omaggio alla storia della musica. Uno spettacolo con interventi di artisti e danzatori di o vicini a Versiliadanza come Sabina Cesaroni, Riccardo Massai, Andrea Dionisi, Luca Tomao, Valentina Sechi, Tamara Rinaldi oltre a Nuzzaci e Torriani Evangelisti, accompagnati da giochi di luce, colori potenti, immagini e filmati che richiamano momenti iconici delle leggende del rock. Un’esperienza carica di adrenalina, in grado di far Rivivere l’impatto della musica rock con il suo messaggio di libertà e ribellione (28/02/ 2025 ore 21.00).
• IL FLORIDA DEI PICCOLI E LE CHIAVI DELLA CITTÀ
L’avventura della crescita, la ricerca dell’identità, il rispetto per l’ambiente, le questioni di genere e i valori dell’ecologia sono solo alcuni dei nuclei tematici che saranno proposti a spettatori e spettatrici in erba da compagnie specializzate nel teatro per ragazzi. Da segnalare “Red Carpet”, presente anche in stagione, che verrà presentato a ragazzi dai 18 anni in su sempre in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne (22/11 ore 9.30 e 11.30 Le chiavi della città); “Neverland”, lavoro di Leonardo Diana che immagina i protagonisti di Peter Pan – Peter e Wendy, ormai adulti – compiere attraverso la danza un viaggio a ritroso nei ricordi tra le avventure e i personaggi di una delle “storie per bimbi e ragazzi” più note al mondo (15/12 ore 17.30 Il Florida dei piccoli); “L’orso felice”, spettacolo vincitore del Premio Inbox Verde 2023, dedicato al teatro emergente per le nuove generazioni, di e con Elisa Canessa e Federico Dimitri tratto da “L’orso che non c’era” di Oren Lavie che indaga il tema dell’identità in modo poetico e leggero (17/12 ore 9.00 e ore 11.00 Le chiavi della città); “Eco-Quiz-Show”, progetto di teatro danza che affronta il tema dell’ecologia in maniera giocosa e poetica, portato in scena da Simona Bucci (13/01 ore 10.00 e 14/01 ore 10.00 Le chiavi della città); “Il gatto con gli stivali”, la celebre fiaba sull’apparente sfortuna di un giovane che, attraverso l’aiuto di un amico assai particolare, raggiungerà fortuna e appagamento, reinterpretata da Simona Buracci (16/02 ore 17.30 Il Florida dei piccoli; 17/02 ore 10.00 e 18/02 ore 10.00 Le chiavi della città); “A sbagliare le storie”, spettacolo evocativo, leggero, dove la danza si mescola alle interazioni video, e che tocca il tema dell’alfabetizzazione emotiva ispirato all’opera di Gianni Rodari, a cura di Ersiliadanza (5/04 ore 11.30 Le chiavi della città).
Info e prenotazioni
www.teatroflorida.it
prenotazioni@teatroflorida.it
+ 39 055 71 35 357 / + 39 055 71 30 664
Teatro Cantiere Florida, via Pisana 111 Rosso, 50143 Firenze
Prezzi stagione
intero 15€ + d.p.
ridotti: 12€ + d.p. (Cral convenzionati, Unicoop Firenze, tessera Arci, over 65, under 26, Università dell’Età Libera) / 8€ (studenti degli istituti superiori e universitari, tessera Casateatro) / 5€ (bambini sotto i 12 anni, operatori)
abbonamenti: Florida 20 (20 spettacoli a scelta) 200€ intero, 120€ studenti / Florida 10 (10 spettacoli a scelta) 100€ intero, 60€ studenti / Florida 5 (5 spettacoli a scelta) 55€ intero, 35€ studenti / Danza 10 (10 spettacoli a scelta all’interno della stagione danza) 100€ interno 60€ studenti / Danza 5 (5 spettacoli a scelta all’interno della stagione danza) 55€ intero, 35€ studenti
Florida dei piccoli
ingresso unico 7€
Chiavi della città
Ingresso unico 5€, gratuito per gli insegnanti (fino a 2 per classe)
Prevendite
online su www.teatroflorida.it
la biglietteria sarà aperta nei giorni di spettacolo a partire dalle ore 19:30
TEATRO CANTIERE FLORIDA
Stagione danza 2024 – 2025
16 novembre 2024 ore 21.00
Stagione danza
ARCHÈTIPO, DIESIS TEATRANGO, VERSILIADANZA
PROCESSO AD ABRAMO
Progetto drammaturgico, scenico e interpretazione: Piero Cherici, Andrea Dionisi, Riccardo Massai, Angela Torriani Evangelisti
Disegno luci: Andreas Froeba
Prima nazionale
L’interesse per la narrazione biblica sulla figura di Isacco, sull’episodio della sua legatura e conseguente sacrificio ordinato da Dio stesso e poi fermato dalla mano di un angelo, nascono da una ricerca che da alcuni anni viene svolta dalle tre compagnie riunite per questo nuovo progetto. Gli innumerevoli significati delle simbologie che contengono le grandi narrazioni bibliche, le ricche interpretazioni linguistiche che nascono dall’attenzione alle parole stesse del testo biblico, di per sé poco più di una ventina di righe, da parte di teologi, poeti, filosofi, tra cui Kierkegaard, ci hanno portato a chiederci: Chi sono oggi e cosa ci raccontano Abramo, Sara e Isacco? Nasce la necessità di un “racconto” teatrale a più voci che interroga la dimensione umana del comando terribile a cui Abramo obbedisce e per il quale si mette in cammino. Un cammino silenzioso, “per fede”, una ulteriore risposta, “eccomi”, all’ennesima chiamata di Dio: “Abramo?” Un cammino che è anche il viaggio degli interpreti sulla scena che fra narrazioni, danza, suoni, sperimentano la dimensione di relazioni umane archetipiche e contemporanee proprio perché passano ancora attraverso i nostri corpi di oggi.
22 novembre 2024 ore 9.30
22 novembre 2024 ore 11.30
Le chiavi della città
23 novembre 2024 ore 21.00
Stagione danza / Effetto Donna
VERSILIADANZA
RED CARPET
Ideazione Valentina Sechi
Di e con Felicita Brusoni e Valentina Sechi
Scenografia Charlotte Østergaard grazie alla gentile concessione di Kitt Johnson/X-act
Disegno luci Carolina Agostini
Con il sostegno di MiC, Regione Toscana, Comune di Firenze e di INTER ARTS CENTER DI MALMÖ – Facoltà di Arti Performative dell’Università di Lund
Dai 18 anni
Prima nazionale
“Red Carpet“ è un concerto per corpo e voce che spaziando tra presente e passato, indaga forme di esorcizzazione della repressione nel Femminile. Come in un antico rituale, viene celebrata la dimensione dell’identità del femminile, personale e collettiva, attraverso un percorso messo in atto dal movimento, dalla parola, dal canto. Lo spettacolo riflette sulla politicizzazione del privato della Donna Contemporanea, per andare a ricercare assonanze e cause in un passato che si rivela non troppo lontano. “Il femminile” inteso come archetipo collettivo, ha dovuto DA SEMPRE escogitare modi e maniere per manifestarsi e sopravvivere nella sua essenza. Sul “Red Carpet” sfilano immagini di Donne, due ma molteplici, che incarnano attraverso l’utilizzo del corpo e delle tecniche estese della voce, le grida di un “trauma collettivo”, che soffoca l’espressione del sé, manifestando anche questioni legate alla storia e alla memoria, attraverso citazioni pseudo-mitologiche e liriche connotanti. Corpo e voce sono i protagonisti in quanto simboli di censura ed espressione per eccellenza e vengono utilizzati come mezzo di esplorazione individuale e come espressione collettiva. Su questo tappeto rosso, metafora di esposizione pubblica formale, la cantante cerca di dare voce a coloro cui viene detto di tacere e la danzatrice di dare corpo alla catarsi, in un susseguirsi di innumerevoli fragilità combattute da un feroce desiderio di sopravvivenza.
24 novembre 2024 ore 19.00
Stagione danza
COMPAGNIA MENHIR
TIRANA MY RHYTHM
interpreti Mariel Brahimllari, Valentina Myteveli, Semela Skenderasi
musica Sergio Altamura
light design Antonio Longo
costumi Sofi Kara
coreografia Giulio De Leo
produzione Compagnia Menhir Danza (ITA)
co-production TEATRIT KOMBETAR EKSPERIMENTAL di Tirana (ALB)
Prima toscana
Tirana my Rhythm è un progetto coreografico di Giulio De Leo, nato dall’invito di Gjergj Prevazi, direttore del TEATRIT KOMBETAR EKSPERIMENTAL di Tirana, per sviluppare una creazione con i giovanissimi interpreti della COMPAGNIA ALBANIAN DANCE THEATRE e dall’interesse del coreografo italiano verso il panorama culturale albanese. Un lavoro che riunisce i linguaggi della danza, della fotografia e videografia per creare un lavoro innovativo e non convenzionale. Elementi dal popolare albanese la tradizione della danza è stata reinterpretata in chiave contemporanea e declinata in modo ciclico e rituale, a costruire un viaggio poetico in cui il corpo stesso diventa paesaggio e luogo di incontro tra diversi prospettive e culture. Il progetto sviluppato con il titolo TEN DANCES grazie al sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura in Tirana è stato presentato in anteprima il 5 aprile 2023 a TIrana al TEATRIT KOMBETAR EKSPERIMENTAL a TIRANA e a luglio è stato presentato in prima nazionale nella versione outdoor all’interno de LE DANZATRICI en plein air 2023, festival internazionale di danza contemporanea diretto da Giulio De Leo e riconosciuto e finanziato dall’ Ministero dei Beni Culturali, Regione Puglia e Comune di Ruvo di Puglia.
SEARCHING FOR EUROPA
progetto e coreografia Giulio De Leo
con Erika Guastamacchia
musica Vaggelis Gettos
disegno luci Antonio Longo
foto Kyriakos Xristodoulides
coproduzione Menhir/LE DANZATRICI en plein air 2024 (ITA) – ANTI-SKINO PERFORMING ARTS (CYP)
con il supporto di Deputy Ministry of Culture of the Republic of Cyprus – Department of Contemporary Culture (CYP) Center for Social Innovation CSI (CYP)
In questa sua ultima creazione, Giulio De Leo mette ancora una volta in gioco i linguaggi della danza, della musica e della videografia. Gli elementi in gioco (gesto, suono e immagine) cuciono fra loro un dialogo intimo e donano allo spettatore un senso di abbandono e di perdita nella perenne oscillazione fra bellezza e orrore, pace e guerra, luce e ombra, suono e silenzio. La musica del greco Vaggelis Gettos (liuto cretese e live-electronics), con sonorità mediterranee introduce lo spettatore al paesaggio spettrale di Famagusta, la gost city di Cipro filmata da Giulio De Leo. La città, negli anni ’70 meta turistica del jet set internazionale, fu conquistata durante l’invasione di Cipro da parte dall’esercito turco nel 1974. Soltanto nel 2024 le autorità turche hanno riaperto al pubblico alcune aree della città per esporre il proprio bottino di guerra al mondo intero e celebrare la propria gloria. Macerie rimaste intatte fino ad oggi e fra cui idealmente danza la straordinaria Erika Guastamacchia. Lo studio andrà in scena con la registrazione della musica di Vaggelis Gettos.
14 dicembre 2024 ore 21.00
Stagione danza
PAOLA CORSI
LA SOGNATRICE
di e con Paola Corsi
con la collaborazione drammaturgica e registica di Leonardo Capuano
disegno luci Elena Piscitilli
produzione Teatri d’Imbarco e.t.s. e Versiliadanza
in collaborazione con Il Lavoratorio
Prima nazionale
La solitudine è un momento magico, pieno di incanto e di spavento. Si è bambini, soli, a interpretare il mondo senza coordinate, punti di riferimento, senza qualcuno o qualcosa che ci dica che cosa è giusto o sbagliato. Il pensiero crea mondi che diventano reali. Ci sono cose che possono accadere solo quando si è soli. Il desiderio, apparentemente impossibile, della figura femminile protagonista è di voler star sola ma con qualcuno, cioè di poter dividere con chi ama il momento più intimo di sé, la propria solitudine. Il personaggio femminile si crea dunque un artificio, si immagina di avere sempre con sé un compagno che possa capire, che l’aiuti a prendersi cura di sé e la conduca dove da sola finora non è mai stata e forse non potrebbe andare. La solitudine per questa donna è un percorso, “un allenamento” per poter tornare nel mondo senza disturbarlo; è il sogno di potersi avvicinare senza paura ma con amorosa attenzione alla propria solitudine e a quella di tutti. La drammaturgia è originale ma le atmosfere e le parole di Agotha Kristof ne L’ora grigia e di due meravigliosi poeti italiani, quali Aldo Nove e Chandra Livia Candiani, sono stati punti di riferimento importanti per il lavoro.
15 dicembre 2024 ore 17.30
Il Florida dei piccoli
VERSILIADANZA
NEVERLAND
coreografia Leonardo Diana
con Valentina Sechi e Luca Tomao
Dai 5 agli 8 anni
“E ora, cercate di sognare, solo chi sogna può volare!”
Peter Pan, Wendy, Capitan Uncino, Trilly, Giglio Tigrato, i pirati e le sirene, e il solito coccodrillo, che, insieme con la mano di Capitan Uncino, ha divorato una sveglia. Un viaggio a flash back, a ritroso nei ricordi, nelle avventure e nei personaggi di una delle “storie per bimbi e ragazzi” più note al mondo, a buon diritto entrata nel cosiddetto immaginario collettivo. Il viaggio di Peter e Wendy – che ritroviamo fatalmente adulti, colti di quando in quando come da un ricordo, qualcosa di non definito, che trasforma magicamente ai loro occhi gli oggetti di uso più comune- passo dopo passo, avventura dopo avventura, tra mare e voli nei cieli stellati, permetterà ai due protagonisti di ritornare nel fantastico paese che somiglia molto a un sogno, e i sogni – si sa – sono misteriosi, come misteriosa è Neverland, l’isola che non c’è. Uno spettacolo di poetico impatto visivo, in cui parlano solo le immagini e il gesto, la musica, il corpo e la danza che traducono sulla scena in forma narrativa e immediata, fruibile anche dai più piccoli, il mito dell’infanzia avventurosa e fantasiosa, quella che fa dire a tutti noi: “Ho la sensazione di averlo già visto, quel vascello… tanto tempo fa, quando ero bambino!”
17 dicembre 2024 ore 9.00
17 dicembre 2024 ore 11.00
Le chiavi della città
DIMITRI/CANESSA
L’ORSO FELICE
di e con Elisa Canessa e Federico Dimitri
produzione Pilar Ternera/Nuovo Teatro delle Commedie e Compagnia Dimitri/Canessa
costume dell’Orso Gisella Butera, Matilde Gori e Chiara Manetti
Dai 3 ai 7 anni
«…tutti sanno che gli orsi si grattano quando sentono prurito, ma non molte persone sanno che i pruriti si grattano… perché sono orsi! E più il prurito si grattava, più diventava un orso. Finché dove prima non c’era nessun orso, fece la sua comparsa un orso che non c’era!». Lo spettacolo, tratto da L’orso che non c’era di Oren Lavie, indaga il tema dell’identità in modo poetico e leggero, come solo un Orso Felice può fare. Il nostro Orso, dovete sapere, è un orso che si fa molte domande, un curioso – si direbbe – o forse un filosofo, e quando non se le fa, a fargliele sono dei biglietti trovati nelle tasche (non sapete che gli orsi hanno le tasche???): «TU SEI ME?» Ma che domanda difficile per un Orso che fino a tre minuti prima era soltanto un prurito!!! Il nostro protagonista però ha degli indizi: «1. sono un orso molto gentile 2. sono un orso felice 3. e anche molto bello» e a partire da questi inizia la sua ricerca di sé. Il viaggio si snoda tra alberi che crescono se non li guardi (o no?), tra silenzi piccoli, grandi, antichi e silenzi silenziosi, facendo tappa per conoscere personaggi assurdi («un grosso morbido divano con la personalità di una mucca») che già ti conoscono, o forse no, e che consegnano al nostro protagonista un pezzetto di sé stesso e lo accompagneranno alla scoperta del pensiero e della felicità.
11 gennaio 2025 ore 21.00
Stagione danza
WOOSHING MACHINE
MA L’AMORE MIO NON MUORE / EPILOGUE
da un’idea di Alessandro Bernardeschi
coreografia, scrittura e interpretazione Carlotta Sagna, Alessandro Bernardeschi & Mauro Paccagnella
drammaturgia musicale Alessandro Bernardeschi
luci e direzione Simon Stenmans
assistente coreografa Lisa Gunstone
video Stéphane Broc
suono Eric Ronsse
costumi Wooshing Machine e Fabienne Damiean
con Pietro Ercolino
produzione Wooshing Machine
coproduzione Teatro Nazionale Vallonia-Bruxelles, Charleroi danse – Centro Coreografico della Federazione Vallonia-Bruxelles, Les Brigittines
residenze Studio Thor, Studio Etangs Noirs, Charleroi dance, Les Brigittines
con il sostegno del Ministero della Federazione Vallonia-Bruxelles
Prima nazionale
Con Ma l’amor mio non muore / Epilogue, Wooshing Machine ci offre un dono infinitamente raro e prezioso, quello di far convivere – insieme – gravità e allegria, disinvoltura e disarticolazione, gigioneria e autoironia, infantilità e maturità. E ci regala amore, tanto amore, in una storia costruita come un mosaico: lo guardiamo e ne sentiamo l’effetto sia da vicino, nell’immediatezza di ogni episodio, un piccolo mondo unico, sia da lontano, in un insieme che rivela la sua forza attraverso la giustapposizione e il dialogo. E lo spettacolo, infuocato e vivace, rimane nella mente e nell’anima anche molto tempo dopo che le luci si sono riaccese, perché ci si ritrova a canticchiare frammenti della sua colonna sonora, ricca di memoria collettiva. È vero che l’amore non muore, ma il tempo passa e i corpi dei monelli invecchiano. Corpi, perché le loro anime conservano la verve vivificante che permette loro di afferrare – afferrare come “prendere a piene mani, tenere alto nell’aria, e riposare” – i ruoli iconici, tra realtà e finzione, del vincitore del premio alla Regina della Notte. Ma l’amor mio non muore / Épilogue prende e riposa molto – oggetti, corpi. Senza mai perdere la sua umanità.
12 gennaio 2025 ore 17.30
Il Florida dei piccoli
13 gennaio 2025 ore 10.00
14 gennaio 2025 ore 10.00
Le chiavi della città
COMPAGNIA SIMONA BUCCI
ECO-QUIZ-SHOW
ideazione, soggetto, allestimento scenico e costumi Simona Bucci
di e con Eleonora Chiocchini e Françoise Parlanti
luci di Gabriele Termine
produzione Compagnia Simona Bucci/Compagnia degli Istanti
co-produzione Dance Gallery Perugia
organizzazione Marika Errigo
segreteria organizzativa Claudia Sannazzaro
promozione e comunicazione Stefania Biagioni
con il contributo di MiC, Regione toscana
Dai 6 ai 10 anni
Un proverbio del popolo Navajo dice: «Non ereditiamo la terra dai nostri antenati, la prendiamo in prestito dai nostri figli». Ai piccoli di oggi, i grandi di domani, è dedicato questo progetto di teatro danza, che cerca di affrontare il tema dell’ecologia in maniera giocosa e poetica, ma che va a stimolare, attraverso il coinvolgimento dei bambini stessi, la loro risposta pragmatica, individuando possibili o impossibili pratiche per invertire il processo di degrado ambientale. Uno studio televisivo, con sigla, presentatrice, concorrente, domande, risposte, idee possibili, soluzioni, creatività e suggerimenti. Questo è Eco-Quiz-Show: la presentatrice pone questioni alla concorrente di turno; tutte le domande vertono sul tema dell’ecologia. Le possibili risposte, alcune volte, conducono a momenti poetici, dove l’immaginario è veicolo di immersione negli scenari ambientali del presente e del futuro, attraverso il linguaggio della danza e del teatro-danza. Le domande si estendono anche ai bambini presenti, con un’attiva partecipazione alla risoluzione dei quesiti, convinti che la creatività delle loro risposte, da quelle più concrete a quelle più visionarie e utopiche, possa offrire nuovi scenari del vivere.
26 gennaio 2025 ore 19.00
Stagione danza
TEATRO COME DIFFERENZA
IN-NATURA-LE
in collaborazione con Arbus Mi chiamo Viscardo
con il contributo della Fondazione CR Firenze
Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze USL Toscana Centro
Prima nazionale
Abbiamo inteso comprendere sotto questo titolo la finalità della riflessione che Teatro come Differenza porta avanti da alcuni anni sulle relazioni dell’uomo con la natura, ovvero la ricerca, la condivisione e la proposta incentivante di un più giusta relazione, con l’augurio che questo aspetto di giustizia possa moltiplicarsi nella comunità a tutti i livelli. Questo lavoro ispirato alle opere artistiche di due figure cardine dell’arte contemporanea Joseph Boeuys e Anselm Kiefer entrambi artisti che hanno esplorato profondamente la relazione tra uomo e natura, intende riflettere sul conflitto interiore dell’uomo e del suo rapporto con la natura da troppo tempo dimenticato.
15 febbraio 2025 ore 21.00
Stagione danza
VERSILIADANZA
ELAYSIA
Coreografia: Aurelie Mounier
Danzatrice: Cristina Roggerini
Con il sostegno residenziale di Centro Opus Ballet
Produzione Versiliadanza
Elaysia è un pianeta molto distante e ancora sconosciuto dagli umani. Un corpo ci si ritrova catapultato. È un mondo completamente diverso dalla Terra. La gravità e la luce assumono nuove forme, l’aria è densa di profumi sconosciuti che stimolano i sensi in modi nuovi e affascinanti. Ogni passo è una scoperta e ogni respiro è un’incertezza. La danzatrice esplora questo mondo con una combinazione di timore e meraviglia, in sfida con un ambiente arido e desolato. Il terreno sotto i suoi piedi è instabile e imprevedibile, il corpo risponde a differenti consistenze, passando dal plasmarsi ad esso, all’abbandonarsi, all’essere scaraventato via. Ogni suo movimento risuona in un silenzio quasi sacrale. Attorno a lei, non c’è traccia di vita umana: solo l’eco delle sue azioni e la consapevolezza della propria presenza. La sua esplorazione è un viaggio interiore, un confronto con la propria solitudine e con la vastità dell’universo. La mancanza di contatti umani accentua ogni emozione, trasformando ogni movimento in una riflessione sul significato di esistere in un mondo che, pur essendo vivo, resta inafferrabilmente distante.
OPUS BALLET
GEA CULPA
Creazione e Ideazione: Aura Calarco
Interpreti: Aura Calarco, Gaia Mondini/swing Stefania Menestrina
Musiche: Mix originale di Artisti Vari e composizioni di giovani autori contemporanei.
Crediti: Finalista Premio Twain_direzioniAltre 2023, Vincitore Premio Theodor Rawyler 2024
Con il sostegno di COB Compagnia Opus Ballet, Fondazione Horcynus Orca
“Gea Culpa” è una terra di solitudine condivisa. È un mondo di figure e suoni appartenenti più alla psiche che alla realtà, un sogno da svegli. La storia di Gea è un racconto interrotto, lo sliding doors\l’incidente di percorso che porta a confrontarsi con un altro essere: una figura non troppo definita, un ipotetico sé rimasto ingabbiato. Da quel momento in poi si apre un limbo fatto di tempo e scelta, gabbia e libertà, limite e superamento. Il bivio senza segnaletica è: Scegliere di condividere con la propria parte errante una quotidianità sfacciata, accontentandosi di una realtà smezzata o uscire da questa catena di interruzioni e ritrovare la libertà? Sarà necessario abbandonarsi, rinascere completamente e ogni tanto con nostalgia pensare “wish you were here” per poi proseguire.
28 febbraio 2024 ore 21.00
Stagione danza
VERSILIADANZA
TIME TO ROCK
Ideazione: Claudia Nuzzaci e Angela Torriani Evangelisti
Interpreti: Sabina Cesaroni, Andrea Dionisi, Riccardo Massai, Claudia Nuzzaci, Valentina Sechi. Luca Tomao, Angela Torriani Evangelisti
Una celebrazione della giovinezza e rivoluzione, con un tocco di nostalgia per rendere omaggio alla Storia della Musica. Uno spettacolo con interventi di artisti e danzatori di Versiliadanza, accompagnati da giochi di luce, colori potenti, immagini e filmati che richiamano momenti iconici delle leggende del rock. Un’esperienza carica di adrenalina, in grado di far Rivivere l’impatto della musica rock con il suo messaggio di libertà e ribellione.
16 febbraio 2025 ore 17.30
Il Florida dei piccoli
17 febbraio 2025 ore 10.00
18 febbraio 2025 ore 10.00
Le chiavi della città
COMPAGNIA SIMONA BUCCI
IL GATTO CON GLI STIVALI
coreografia Roberto Lori
parte recitate a cura di Fabio Bacaloni
interpreti Fabio Bacaloni, Roberto Lori
luci Gabriele Termine
costumi Simona Bucci
direzione artistica Simona Bucci
con il sostegno di Ministero della Cultura
Dai 3 agli 8 anni
La fiaba narra la storia di un’eredità lasciata da un mugnaio ai suoi tre figli: il vecchio mulino al primogenito, al secondo un asino e al più giovane un gatto, dando a ciascuno la possibilità di vivere con questi mezzi. Il più giovane è dispiaciuto per la sua parte di eredità, ma il gatto della fiaba è un animale astuto e dotato di parola. Con astuzie ed inganni il gatto capovolgerà la vita del suo nuovo proprietario, fino a fargli sposare la figlia del re. La favola narra dell’apparente sfortuna di un giovane che attraverso l’aiuto di un amico assai particolare, un gatto parlante dotato di grande astuzia e desiderio di donare gioia al suo padrone, raggiungerà fortuna e appagamento.
5 aprile 2025 ore 10.00
5 aprile 2025 ore 11.30
Le chiavi della città
ERSILIADANZA
A SBAGLIARE LE STORIE
Ovvero quando le favole erano al telefono
spettacolo ispirato all’opera di Gianni Rodari
regia e coreografie Alberto Munarin
con Elena Governo e Alberto Munarin
disegno luci Nicolò Pozzerle
diretta da Laura Corradi
voce fuori campo Efren Bressan
animazioni video Marco Carpanese
con il sostegno di MiBACT
Dai 9 ai 13 anni
Dice Alberto Munarin: “Giovanni Perdigiorno, sempre distratto, e Alice, detta “Cascherina” perché casca sempre, sono due fratelli che giocano nella loro cameretta: una sedia, un bastone, delle felpe, un cerchio e dei libri sono gli spunti per inventare giochi che a volte posso suscitare preoccupazioni in un ipotetico papà che si trova in un’altra stanza della casa, immerso nelle sue faccende e nei suoi piccoli dubbi legati alla crescita dei figli. Uno spettacolo descrittivo, a tratti evocativo, leggero, con pochi oggetti scenografici, dove la danza si mescola alle interazioni video, e che tocca il tema dell’alfabetizzazione emotiva. Rodari è stato un rivoluzionario nell’uso della fantasia e della lingua italiana, un giocoliere per come accosta parole e immagini, per le suggestioni che crea, per come coglie la quotidianità e per la semplicità con cui la ridona al lettore. Con la stessa giocoleria ho cercato di mescolare alcuni ingredienti: immaginazione, fantasia, noia, litigi, grandi interrogativi esistenziali …. “cosa vuol dire amare?”
Info e prenotazioni
www.teatroflorida.it
prenotazioni@teatroflorida.it
+ 39 055 71 35 357 / + 39 055 71 30 664
Teatro Cantiere Florida, via Pisana 111 Rosso, 50143 Firenze