Cultura Siena

da sabato 17 Maggio 2025 a sabato 7 Giugno 2025

Vortice d’acqua mostra fotografica di Mohsen Sariaslani

Sabato 17 maggio 202 verrà inaugurata “Vortice d’acqua” la mostra fotografica di Mohsen Sariaslani. Sarà possibile visitarla fino a sabato 7 giugno 2025 presso la galleria Mohsen in via Pantaneto 128/130 a Siena.

VERNISSAGE ed inaugurazione:
sabato 17 maggio 2025 ore 19.00-21:00

Ingresso libero

Introduzione alla mostra
Quando mi trovo in un momento difficile, io mi perdo nella natura, nella speranza che mi regali un’immagine, che mi indichi una strada, un metodo, una ricerca possibile. In uno di questi snodi della mia vita, mi sono ritrovato sul ponte di Brenna. Mi sono accorto della bellezza di questo vortice d’acqua. Le prime sensazioni furono di paura e fascino: tutto veniva risucchiato dentro, nel vuoto. Poi però ho notato che le cose che con leggerezza si lasciavano andare a questa forza centrifuga, arrivavano sul fondo e risalivano indenni. Così ho trovato la risposta alla mia domanda. Le crisi sono come i vortici: ti senti risucchiato verso il basso, tutto ti gira intorno, sembra un caos, è pericoloso, e molto doloroso. Rischi di sparire, di perderti per sempre… Ma se ad un certo punto trovi la calma, se ti lasci andare a sentire il dolore fino in fondo in tutte le sue sfumature senza perdere il baricentro, può succedere quello che – dopo ho scoperto – dice Omero: puoi trovare te stesso, puoi scoprire il fondo azzurrigno della tua realtà di essere umano.

Non sapevo che questa immagine del gorgo, presa dalla natura, era presente nel mito, che anche Omero ne parlava.

“Così, tra i lamenti, attraversammo lo stretto:
da una parte c’era Scilla, dall’altra la divina Cariddi,
che orribilmente inghiottiva l’acqua del mare.
Quando la vomitava, gorgogliava fremente,
come un paiolo sotto un grande fuoco;
dall’alto cadeva la schiuma sulla cima di entrambi gli scogli.
Ma quando risucchiava i flutti del mare salato,
tutta dentro ribolliva vorticosa;
intorno, la rupe rimbombava terribilmente:
di sotto si apriva sul fondo di sabbia azzurrigna.”
(Omero, Odissea, Canto XII)

E’ Cariddi, il mostro marino, il gorgo che inghiotte le navi senza che possano più fare ritorno. Omero dice che pochissimi sono i sopravvissuti, riemersi indenni quasi come in un miracolo: quelli che toccano il fondo del vortice, battendo sulla sabbia profonda in modo così forte da subirne un rimbalzo in grado di riportarli in superficie e restituirli al mondo. Questa “azzurrigna sabbia che compare sul fondo” è il proprio Io che – è raro, dice Omero, ma non impossibile – si ritrova proprio nel fondo di una grande crisi, nel momento più doloroso del proprio dramma personale.
MOHSEN SARIASLANI

Fonte: Ufficio Stampa

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