Cultura Livorno

martedì 15 Aprile 2014

“Un possibile futuro”: alla Libreria Erasmo la presentazione del volume di Romina Questa

Martedì 15 aprile, alle ore 18, appuntamento alla Libreria Erasmo con il libro di Romina Questa “Un possibile futuro” (Ibiskos Edizioni). Alle 16.30, prima della presentazione, si terrà un nuovo appuntamento con gli incontri “Lettori e Letture”, aperti a tutti coloro che desiderano avere un confronto sui libri e i temi affrontato nel testo. I libri di cui parlare scelti di volta in volta dagli stessi partecipanti. Gli incontri hanno cadenza settimanale.
“E se Dio un giorno all’improvviso parlasse a ognuno di noi attraverso il pensiero? E fosse l’Apocalisse? L’autrice immagina un mondo immobilizzato dalla sorpresa, convinto che sia arrivato il giudizio universale. Dio esiste davvero. E nessuno dovrà più tornare alla vita precedente. Ma è davvero così? Nell’attesa di capirlo, l’incertezza dilaga, fame, miseria e furti sono all’ordine del giorno nella più totale mancanza di informazioni e servizi. Alcuni sopravvissuti si battezzano “Interventisti” e tentano di spronare le persone ad agire per un ritorno alla normalità.
Passato, presente e futuro, speranze, nostalgie e ideali si intrecciano e portano a riflettere sull’importanza di ricostruire un mondo che, pur imperfetto, possa essere migliore del precedente.”
Romina Questa nasce a Livorno il 2 giugno 1970 ed è un perito biologo. A cinque anni impara a suonare il pianoforte. Disegno, canto e musica non le bastano per esprimere quello che ha dentro; a nove anni inizia a scrivere il suo primo diario. All’età di 37 anni ne avrà completati ben cinquanta. Vive in una famiglia tormentata e si salva con l’arte. Adora il genere fantasy. La sua prima novella Tebisch la scrive a quattordici anni. A diciassette, il primo romanzo, I labirinti della mente. In seguito vivrà il dolore per la morte della madre, l’assenza del padre e avrà una figlia, Sara. Amori tormentati, abissi di dolore e desolazione confluiranno nelle sue opere. Entra a lavorare come operaia in fabbrica, dopo aver provato ogni sorta di lavoro precario. L’amore per la scrittura si trasforma in “megafono” per
contestare la società.

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