Teatro Empoli
da mercoledì 5 Marzo 2014 a giovedì 27 Febbraio 2014
Un mese ricco di appuntamenti nei teatri principali dell’Empolese – Valdelsa e della Zona del Cuoio. Il programma
Un mese ricco di appuntamenti nei teatri principali dell’Empolese – Valdelsa e della Zona del Cuoio. Questo il programma:
TEATRO VERDI- SANTA CROCE SULL’ARNO (PI)
Via G. Verdi, Santa Croce sull’Arno
Informazioni
Giallo Mare Minimal Teatro:
tel. 0571/81629 info@giallomare.it
Ufficio Cultura del Comune di Santa Croce:
tel. 0571/389953 n.spatola@comune.santacroce.pi.it
Biglietti prosa
Platea e palchi 1° e 2° ordine € 18, ridotti € 14
palchi 3° ordine € 13 ridotti € 10
giovedì 6 marzo ore 21.15
RASSEGNA PRIMO TEMPO
A. Kaemmerle & I Gatti Mezzi
MARINATI 43
produzione Guascone Teatro
di Andrea Kaemmerle
musiche e canzoni originali Tommaso Novi e Francesco Bottai
con Andrea Kaemmerle, Tommaso Novi e Francesco Bottai
BIGLIETTO UNICO 10 EURO
mercoledì 12 marzo, ore 21.15
Rocco Papaleo
UNA PICCOLA IMPRESA MERIDIONALE
di Rocco Papaleo e Valter Lupo
regia di Valter Lupo
con Francesco Accardo chitarra,
Jerry Accardo percussioni, Pericle Odierna fiati,
Guerino Rondolone contrabbasso,
Arturo Valiante pianoforte
produzione Nuovo Teatro
Eccolo qua, un azzardo vero. Un folle puzzle, un mirabolante collage, un diario aperto a caso. Rocco Papaleo si tuffa nel teatro-canzone col solo paracadute della parola, delle note, delle storie che una via, per essere raccontate, la trovano, sempre e comunque. Accompagnato da una band di quattro elementi, l’autore-attore ci conduce per mano (e al trotto, e saltando, e volteggiando, e scardinando i punti cardinali) nella sconnessa, e al tempo stesso compatta, avventura del ricevere senza domandarsi, dell’accogliere senza chiedere (e chiedersi), del lasciarsi trasportare senza mettere in discussione.
Un teatro a portata di mano dunque, col solo desiderio di stringerne altre.
durata: 1h 30’
giovedì 27 marzo, ore 21.15
Silvio Orlando Marina Massironi
LA SCUOLA
di Domenico Starnone
regia Daniele Luchetti
con Roberto Nobile, Antonio Petrocelli,
Vittorio Ciorcola, Maria Laura Rondanini
scene Giancarlo Basili
costumi Mariarita Barbera
produzione Cardellino srl
A scuola si impara, si cresce, si studia, si boccia. Ma la scuola è anche una guerra, per ragazzi e insegnanti, nella quale ci si sfida e dove si cercano strategie di sopravvivenza vincenti. Il testo di Starnone, che nel 1995 è stato trasposto in veste cinematografica dallo stesso Silvio Orlando, ne mette in risalto i tratti paradossali e divertenti, oltre che descriverne i risvolti drammatici e formativi. E’ l’ultimo giorno di scuola in una periferia romana. Gli insegnanti devono fare gli scrutini, decidere chi bocciare e chi premiare. La scuola è un microcosmo in cui la realtà filtra solo indirettamente e tutto si svolge tra queste mura: le speranze e le amicizie dei ragazzi, le ambizioni, gli scontri generazionali, gli amori, le situazioni paradossali. Gli scrutini non sono solo i risultati dell’andamento scolastico. Gli scrutini dicono chi ce la fa e chi torna indietro, chi ha ragione e chi sbaglia, chi è il professore bravo e chi è odiato, chi ha la stoffa del leader e chi non se lo fila neanche un ragazzino di tredici anni. Nessuna retorica, gli studenti non sono propriamente diligenti, e gli insegnanti sono tutto tranne che irreprensibili, professionalmente e nella vita personale.
durata: lo spettacolo debutta nel corso della stagione
TEATRO EXCELSIOR- EMPOLI
Via C. Ridolfi 75, Empoli
Info 0571 81629
Inizio spettacolo ore 21 se non diversamente indicato
Biglietti Intero € 19, ridotti € 16
Mercoledì 5 marzo ore 21.00
LUCA BARBARESCHI e FILIPPO DINI
IL DISCORSO DEL RE
di David Seidler
tratto dal film premio oscar 2011
Regia di Luca Barbareschi
La commedia è ambientata in una Londra surreale, a cavallo tra gli anni 20 e 30, ed è centrata sulle vicende di Albert, secondogenito balbuziente del Re Giorgio V.
Dopo la morte del padre, il timido e complessato duca di York non sarebbe dovuto salire al trono d’Inghilterra. Il primogenito era infatti Edoardo, che divenne sì re ma che, per amore di Wallis Simpson, abdicò neppure un anno dopo. A Bertie, o meglio ad Albert Frederick Arthur George Windsor, toccò il peso della corona diventando sovrano con il nome di Giorgio VI.
Un uomo atipico che fu re molto amato dal popolo, legato da vero amore alla moglie: la volitiva Elisabetta Bowes-Lyon, e che si portava appresso un fardello di costrizioni infantili e un bisogno di affetto difficili da trovare nell’anaffettiva coppia di genitori regali. Un’insicurezza che si esprimeva attraverso una balbuzie invalidante e impossibile da gestire nei numerosi e imbarazzanti discorsi pubblici cui era tenuto. In più, Giorgio VI si trovava a essere la voce del e per il popolo britannico in un momento difficile della storia, alla vigilia del secondo conflitto mondiale. Ma che voce poteva essere o quale guida per il popolo? Così venne portato dalla moglie in visita dal logopedista australiano Lionel Logue, dai metodi anticonformisti, capace di sondare le anime e di medicarle, attore mancato per eccessiva enfasi, insegnò al Duca di York come superare l’incubo di parlare in pubblico. Logue pretese subito il “tu” dal reale e sottopose il futuro re ad una cura che attingendo al laboratorio teatrale quanto alla seduta psicanalitica gli permise di salire sul trono.
Una commedia umana, sempre in perfetto equilibrio tra toni drammatici e leggerezze, ricca di ironia ma soffusa di malinconia, a tratti molto commovente, ma capace anche di far ridere. Non di risate grasse o prevedibili, ma di risate che nascono dal cervello e si trasmettono al cuore. Così come le lacrime non nascono da un intento ricattatorio ma dall’empatia, da una condivisione sentimentale di difficoltà umane.
Il discorso del Re parte dai fatti storici per addentrarsi in un dramma personale, senza abbandonare mai la Storia, che non è fondale sottofondo ma è presenza imprescindibile di ogni istante della commedia al fianco dei protagonisti.
Il film, che recentemente è uscito nelle sale, è stato pluripremiato alla notte degli oscar.
In origine nasce però come testo teatrale, Il discorso del Re sfrutta l’aspetto psicofisico della disarticolazione verbale per raccontare il rapporto tra il Paese colono e l’Impero per cui sacrifica i propri figli in guerra. E dimostra come aneddoti nascosti nelle pieghe della Storia possano elevarsi alla potenza dell’epica, se narrati con perizia e ritmo. Il merito è dello sceneggiatore David Seidler (Tucker. Un uomo e il suo sogno di Francis Ford Coppola), che nella sua vita ha sofferto di balbuzie.
Mercoledì 26 marzo ore 21.00
Cardellino presenta
LA SCUOLA
Con Silvio Orlando, Marina Massironi, Vittorio Ciorcalo, Roberto Nobile, Antonio Petrocelli, Maria Laura Rondanini
Era il 1992, anno in cui debuttò Sottobanco, spettacolo teatrale interpretato da un gruppo di attori eccezionali capitanati da Silvio Orlando e diretti da Daniele Luchetti. Lo spettacolo divenne presto un cult, antesignano di tutto il filone di ambientazione scolastica tra cui anche la trasposizione cinematografica del 1995 della stessa pièce che prese il titolo La scuola. Fu uno dei rari casi in cui il cinema accolse un successo teatrale e non viceversa.
Lo spettacolo era un dipinto della scuola italiana di quei tempi e al tempo stesso un esempio quasi profetico del cammino che stava intraprendendo il sistema scolastico.
‘Ho deciso di riportare in scena lo spettacolo più importante della mia carriera; fu un evento straordinario, entusiasmante, con una forte presa sul pubblico’ dice Silvio Orlando. A vent’anni di distanza è davvero interessante fare un bilancio sulla scuola e vedere cos’è successo poi.
Il testo è tratto dalla produzione letteraria di Domenico Starnone. Siamo in tempo di scrutini in IV D. Un gruppo di insegnanti deve decidere il futuro dei loro studenti. Di tanto in tanto, in questo ambiente circoscritto, filtra la realtà esterna.
Dal confronto tra speranze, ambizioni, conflitti sociali e personali, amori, amicizie e scontri generazionali, prendono vita personaggi esilaranti, giudici impassibili e compassionevoli al tempo stesso. Il dialogo brillante e le situazioni paradossali lo rendono uno spettacolo irresistibilmente comico.
TEATRO DEL POPOLO- CASTELFIORENTINO
Piazza Gramsci, 80- Castelfiorentino
Info 0571 81629- 0571 633482
Inizio spettacolo ore 21 se non diversamente indicato
Biglietti: per la prosa: platea e palchi 6/11 1° e 2° ordine € 20, ridotti € 18; rimanenti palchi 1° 2° e palchi 3° ordine € 18, ridotti € 16; loggione € 8. 1 € per il diritto di prevendita.
Rassegna Su il Sipario! Biglietto unico € 5
Per la sezione Tra musica e parole biglietto unico € 12, loggione € 8; la rassegna La nostra storia.Teatro civile biglietto unico € 10, loggione € 8.
Venerdì 7, venerdì 21 e venerdì 28 marzo ore 21
STASERA PAGO IO!
Spettacoli per famiglie
Sabato 8 marzo
RASSEGNA TRA MUSICA E PAROLE
Daniela Morozzi- Leonardo Brizzi Maria Grazie Campus
Mangiare Bere Dormire – storie di badanti e badati
Regia di Riccardo Sottili
Il sottotitolo è esplicito, esauriente anche divertente: storie di badanti e badati. Un tema serio, di scottante attualità e alto profilo sociale, trattato con una buona dose di leggerezza e squisito garbo antropologico. Eccola la badante che se non ci fosse bisognerebbe inventarla. “Sono la badante straniera quella che improvvisamente entra nella vostra casa, nella vostra vita per affiancarvi nella cura dei vostri affetti più cari. Io porto con me la mia differenza: il suono della mia lingua, il colore della mia pelle, le abitudini e le tradizioni della mia terra, io porto con me i ricordi di quello che sono e di quello che ho lasciato, i miei amori, i miei amici, la mia famiglia. Insieme possiamo dare un senso alla vecchiaia, alla malattia, alla morte: e quindi alla vita.” È l’incipit dello spettacolo che è un collage di storie vere, vissute e raccontate da donne in carne e ossa. Che utilizza il linguaggio proprio del teatro e della musica per metterci di fronte a una realtà, un vero fenomeno social cultural economico, sempre più radicato e necessario del nostro paese, troppo spesso sottovalutato e relegato nell’anonimato delle mura domestiche, o affrontata dai giornali l’otto marzo o durante gli sbarchi dei clandestini. Una storia italiana che appartiene alla quotidianità e non all’emergenza, che traduce le nostre nuove abitudini e misura il senso della nostra accoglienza e il gradino della nostra tolleranza e solidarietà. Non solo a parole.
Venerdì 14 marzo ore 21
RASSEGNA TRA MUSICA E PAROLE
Rocco Papaleo in concerto
Piccola Impresa Meridionale
Un esperimento di teatro canzone, come un diario da sfogliare a caso, che raccoglie pensieri di giorni differenti. Brevi annotazioni, rime lasciate a metà, parole che cercavano una musica, storielle divertenti o che tali mi appaiono nel rileggerle ora. Non è che un diario racchiuda una vita, ma di certo, dentro, trovi cose che ti appartengono, e nel mio caso l’azzardo che su alcune di quelle pagine valesse la pena di farci orecchiette, per riaprirle ogni sera a chi ha voglia di ascoltare. Fin qui, il senso della piccola impresa. A renderla meridionale, ci pensa l’anagrafe, mia e della band che tiene il tempo. Ma sarebbe meglio dire, il controtempo, visto che il sud, di solito, scorre a un ritmo diverso. La questione meridionale in fondo è tutta qui: uno scarto di fuso orario, un jet lag della contemporaneità che spesso intorpidisce le nostre ambizioni. Del corpo sociale, siamo gli arti periferici, dita e unghie. Il cuore pulsante batte altrove, mentre a noi, tutt’al più spetta la manicure. Dunque, un teatro a portata di mano, col desiderio, a ben vedere, solo di stringerne altre.
Domenica 16 marzo ORE 21
Rassegna LIRICA E MUSICA
Filarmonica G. Verdi Castelfiorentino
I Tenori
La Filarmonica “Giuseppe Verdi” di Castelfiorentino è una delle più antiche bande della Toscana: il suo anno di fondazione risale infatti al 1822. E’ composta da 35 elementi che si sono formati nella scuola comunale di musica di Castelfiorentino e da alcuni allievi dei conservatori di Firenze e Siena
Mercoledì 26 marzo ore 21
Rassegna LA NOSTRA STORIA/TEATRO CIVILE
Daniele Timpano in
ALDO MORTO
drammaturgia e regia Daniele Timpano
aiuto regia e drammaturgia Alessandra Di Lernia
collaborazione artistica Elvira Frosini
produzione amnesiA vivacE
con il sostegno di Area06
Desolato, io non c’ero quando è morto Moro. Aldo è morto senza il mio conforto. Era il 9 maggio 1978. Non avevo ancora quattro anni. Quando Moro è morto, non me ne sono accorto. Ma dov’ero io quel 9 maggio? E cosa facevo? A che pensavo? E soprattutto a voi che ve ne
importa? È una cosa importante cosa facevo e che pensavo io a tre anni e mezzo? Aldo è morto, poveraccio. Aldo Moro, lo statista. Che un certo Moro fosse morto l’ho scoperto alla televisione una decina di anni dopo, grazie a un film con Volontè. Un film con Aldo morto. Ci ho messo un po’ a capire fosse tratto da una storia vera. Oh, mio Dio! Hanno ammazzato Moro? E quando? Perché? E come? Lo hanno trovato nel bagagliaio di Renault 4 rossa, undici colpi sparati a bruciapelo addosso. Oh, mio Dio! Hanno ammazzato Moro! Brutti bastardi. E vabbè, pazienza. Niente di importante. Cose che capitavano negli anni ’70. Bisognava fare la rivoluzione. Chi? Brigate rosse. Era il 9 maggio del 1978. Non avevo ancora quattro anni. Brigate rosse, sì. Ma rosse in che senso?” Un attore nato negli anni ’70, che di quegli anni non ha alcun ricordo o memoria personale, partendo dalla vicenda del tragico sequestro di Aldo Moro, trauma epocale che ha segnato la storia della Repubblica italiana, si confronta con
l’impatto che questo evento ha avuto nell’immaginario collettivo. In scena, assieme al suo corpo e a pochi oggetti, solo la volontà di affondare fino al collo in una materia spinosa e delicata senza alcuna retorica o pietismo.
Fonte: Giallo Mare Minimal TeatroEventi simili
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