Un “Arcobaleno d’Estate” brilla su Palazzo Pretorio. Il Museo aderisce alla festa promossa dalla Regione Toscana

Arte e bellezza nella cornice ritrovata del Museo di Palazzo Pretorio, è questa la ricetta di “Arcobaleno d’Estate” a Prato: riflettori accesi su un gioiello architettonico restituito di recente alla città, con la sua collezione di capolavori costruita nei secoli, per festeggiare il solstizio d’estate in occasione della grande festa organizzata dalla Regione Toscana dal 20 al 22 giugno.

 

I “Ritratti incancellabili” di Emilio Isgrò, la mostra temporanea in collaborazione con il Centro Pecci, le visite guidate del weekend e il laboratorio per bambini “Una domenica a regola d’arte”, fanno parte del pacchetto di proposte indicate dal Museo di Palazzo Pretorio per festeggiare “Arcobaleno d’estate”. La mostra di Isgrò, curata da Stefano Pezzato e allestita negli spazi a piano terra (è visitabile fino al 20 luglio), rappresenta l’omaggio dell’artista siciliano al più pratese degli scrittori del Novecento: Curzio Malaparte. Le visite guidate tra i tesori della collezione permanente, in compagnia di una guida esperta, torneranno nel fine settimana, sabato 21 e domenica 22 alle 17, prenotabili al call center 0574 1934996 oppure direttamente in biglietteria (il costo è di 4 euro a persona).

Domenica 22 giugno il Museo darà il benvenuto ai più piccoli con il laboratorio didattico gratuito “Una domenica a regola d’arte”, dalle 16.30 alle 18.30: senza necessità di prenotare l’attività, i piccoli visitatori (4-10 anni) saranno accolti da un operatore di CoopCulture nell’aula didattica attrezzata.

 

Per tornare più volte al Museo di Palazzo Pretorio e partecipare alle iniziative in programma per tutta l’estate, oltre alla card “R-estate al Museo” (tessera nominativa a ingressi illimitati al costo di 30 euro), è possibile acquistare in biglietteria anche un abbonamento (non nominativo) a quattro ingressi a 20 euro: due formule utili per rinnovare più volte la visita al Museo. Info: www.palazzopretorio.prato.it

Fonte: Palazzo Pretorio