Cultura Lucca
martedì 22 Aprile 2014
Tutta la verità sulla crisi dell’Europa: Bini Smaghi presenta a Lucca il suo libro “33 false verità sull’Europa”
“Si dà troppo spesso la colpa di tutti i mali alle istituzioni comunitarie: ma negli ultimi 30 anni i politici dove erano?” E’ questa la domanda fondamentale che Lorenzo Bini Smaghi si pone in “33 false verità sull’Europa” (Ed. Il Mulino), il nuovo libro in cui affronta tutti i più diffusi luoghi comuni – primo tra tutti quello di uscire dall’Euro per far riprendere la nostra economia ‒ per dimostrare che essi costituiscono ricette fallaci che, invece di tirarci fuori dalla malattia, aggraverebbero i nostri malanni.
Il libro, che sarà presentato martedì 22 aprile alle 17 nell’auditorium della Fondazione Banca del Monte di Lucca (piazza San Martino, 7), è una denuncia del pericoloso distacco dalla realtà da parte di una crescente percentuale di italiani che scaricano sull’Europa, sull’Euro, sui tedeschi, la responsabilità della drammatica recessione in cui ci dibattiamo da oltre un quinquennio. Un secco no agli alibi demagogici e un forte sì alla messa a frutto dei grandi sacrifici già fatti, è dunque la “ricetta” di Lorenzo Bini Smaghi, membro del Comitato Esecutivo della Banca centrale europea fino al 2011 e ora “visiting scholar” ad Harvard e presidente di Snam Rete Gas e della Fondazione Palazzo Strozzi.
Sono invitati alla presentazione tutti i candidati al Parlamento europeo e la stampa per un confronto sulle considerazioni che il professore evidenzia nel suo libro.
“La principale fonte di preoccupazione di chi guarda l’Italia dall’esterno è l’incapacità del Paese di capire che i suoi problemi sono soprattutto di origine interna. E che per risolverli c’è bisogno di riforme che incidano in modo radicale sul sistema economico. Per riprendere a crescere non c’è altra via che eliminare gli ostacoli che deve superare quotidianamente chi vuole intraprendere e creare posti di lavoro – afferma l’autore nel libro -. Anche se fa presa sull’elettorato, la strategia di colpevolizzare l’Europa rischia di essere autolesionista in quanto espone i politici che l’adottano all’accusa di essere incapaci di battere il pugno sul tavolo a Bruxelles, di sapere cosa andava fatto e di non averlo fatto. Appare più coerente e più efficace la posizione di chi rimette in discussione l’intera costruzione europea rispetto alla tesi, né carne né pesce, di chi si dichiara «a favore dell’Europa ma non di questa Europa”.
“La crisi dell’Europa – spiega nel suo libro – è in realtà la crisi degli stati nazionali, che in un sistema sempre più integrato non riescono ad agire individualmente in maniera efficace, ma sono riluttanti a trasferire poteri a livello sovranazionale”. Il volume smonta alcune «false verità» sull’Europa, senza necessariamente assolverla dalle sue responsabilità ma senza nemmeno tacere quelle degli stati che ne fanno parte.
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