Spettacoli Pisa

da venerdì 6 Dicembre 2024 a sabato 28 Dicembre 2024

Teatro Nuovo di Pisa, programma dicembre 2024. Teatro contemporaneo

Questo il programma degli spettacoli di teatro contemporaneo a dicembre della stagione “Rivoluzioni Teatrali” del Teatro Nuovo di Pisa, direttore artistico Carlo Scorrano con il supporto di Fondazione Pisa e Unicoop Firenze.

Venerdì 6 dicembre ore 21.
“Stelle. I sogni di un rivoluzionario”. Di Annick Emdin
Con Francesco Salvadore e Francesco Pelosini
Siamo nella prima metà dell’Ottocento. Un rivoluzionario, Louis Auguste Blanqui, viene condannato con l’accusa di disturbare la quiete pubblica, incitando l’odio verso il regime vigente. Non è la prima né l’ultima volta che questo accade. In quella cella di Fort Taureau, Auguste passerà più di quarant’anni della sua vita. C’è una piccola finestra nella cella, ma Auguste non può avvicinarsi: le guardie hanno l’ordine di sparargli se lo trovano a guardare il cielo. Ma Louis Auguste non ha bisogno di quella finestra. Il cielo stellato ce l’ha dentro di sé. Durante tutti gli anni in quella minuscola cella, Louis elabora una teoria riguardante le stelle: è dalle stelle che viene l’eternità. L’eternità di ogni singolo attimo, di ogni sé mai stato e che mai sarà, di tutte le possibilità che sono esistite ed esisteranno. Come fuori dalla prigione Louis Auguste oppone al regime vigente la necessità della rivoluzione, dentro oppone alle quattro mura che lo circondano l’infinità del multiverso, dimostrando che il tempo e lo spazio sono eterni ed assoluti, ed eterna e assoluta è la libertà.

Sabato 14 dicembre ore 21 e replica domenica 15 dicembre, ore 18.
“Frankenstein. A love story”, una produzione MOTUS, Ideazione e regia di Daniela Nicolò e Enrico Casagrande
Abbiamo bisogno di mostruosità, di toccarla, tenerla vicino. Da questo desiderio Motus entra nel Frankenstein di Mary Shelley, creazione prodigiosa di una scrittrice diciannovenne che sprigiona la potenza politica dell’immaginazione e la capacità – della scrittura, del teatro – di creare altri mondi. Questo nuovo, “mostruoso” lavoro della compagnia fondata da Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande ricuce insieme diversi episodi, un assemblaggio che ridà vita all’inanimato, scomposto e ricomposto sul palcoscenico. In una natura in tumulto, solitudini radicali si intrecciano, per governare l’orrore e l’angoscia e guardare negli occhi il non-umano. Nei paesaggi estremi, raggelati, dolorosi, due figure si inseguono, cercando ripari. Rabbia, amore, inquietudine, orrore, e ancora amore, amore, un eccesso di amore non corrisposto. «Non vedevo né sentivo parlare di nessuno simile a me» – come l’umano, unico della sua specie, anche la creatura è un unico.
Con Silvia Calderoni, Alexia Sarantopoulou, ed Enrico Casagrande
Drammaturgia Ilenia Caleo
Motus nasce a Rimini nel 1991 da Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande, producendo sin dalla fondazione spettacoli di grande impatto, capaci di prevedere e raccontare le contraddizioni del nostro tempo. La compagnia ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui tre Premi Ubu e importanti premi speciali. Liberi pensatori, i due registi portano da sempre i loro spettacoli nel mondo: da Under the Radar (New York), a TransAmériques e PuSh Festival (Canada), Santiago a Mil (Cile), Fiba Festival (Buenos Aires), Adelaide Festival e Midsumma Festival (Australia), Taipei Arts Festival (Taiwan), Hong Kong International Black Box Festival, MITsp (Brasile) e in tutta Europa.

Venerdì 20 dicembre, ore 21
“Gamberetti”, una produzione della Compagnia Lenti a Contatto
“Gamberetti” è un manifesto di inettitudine e fallimento, un “carro” di forme dello spettacolo dal vivo di cui Vincenzo è il protagonista. Con la regia di Serena Franci Bono e con Carlo Guglielminetti, Piero Lanzellotti, Riccardo Mori, Gilda Rinaldi Bertanza, questo progetto teatrale pluripremiato si apre in scena come una classica serata di stand up comedy dove Vincenzo si racconta al pubblico, ironizzando sulle proprie disavventure amorose, sulla sua famiglia e sulla fobia dei gamberetti. Mentre la narrazione incalza, appaiono altre figure sul fondo della scena, evocate dalle parole di Vincenzo: compare una donna incinta che si trasforma in scimmia, simbolo delle sue pulsioni sessuali, e due uomini che iniziano a mangiare gamberetti, simbolo della sua fobia. La miccia della bomba è accesa e trascinerà il pubblico in un grottesco viaggio nella mente del protagonista. Leitmotiv dello spettacolo è l’immagine del cuore nella testa, caratteristica anatomica dei gamberetti, intesa come metafora della disfunzione di Vincenzo. Nel finale egli stesso avrà una grossa testa, fibrosa e pulsante, nella quale sono racchiuse le sue paure. La sua incapacità di esprimersi è rappresentata da un battito cardiaco anch’esso limitato ai confini della sua testa.

Sabato 28 dicembre ore 21
“La Lettera”, uno spettacolo ideato da Nullo Facchini e Paolo Nani, regia di Nullo Facchini. Produzione Agidi.
Nel febbraio 2024 La lettera ha compiuto 32 anni; dal 1992 questo spettacolo è in perenne rappresentazione ai quattro angoli del globo, l’hanno visto in Groenlandia e in Giappone, in Argentina e in Spagna, in Norvegia e in Italia, oltre 1800 repliche per questo piccolo, perfetto meccanismo che continua a stupire, anche dopo averlo visto decine di volte, per la sua capacità di tenere avvinto il pubblico alle sorprendenti trasformazioni di un formidabile artista.
Paolo Nani, solo sul palco con un tavolo e una valigia di oggetti, riesce a dar vita a 15 microstorie, tutte contenenti la medesima trama ma interpretate ogni volta da una persona diversa; nell’arco di 80 minuti non lascia un attimo di respiro, inchioda lo spettatore, lo seduce con una raffica di sorprese dal ritmo sfrenato e bislacco e lo fa in un modo unico, alla Paolo Nani. Imitarlo è impossibile.
Perché non si smette mai di ridere per tutta la durata dello spettacolo? Vien fatto di chiedersi. La risposta sta nella incredibile precisione, dedizione, studio e serietà di un artista che è considerato a livello internazionale uno dei maestri indiscussi del teatro fisico. Il tema de La Lettera è molto semplice: un uomo entra in scena, si siede a un tavolo, beve un sorso di vino che però sputa, chissà perché, contempla la foto della nonna e scrive una lettera. La imbusta, la affranca e sta per uscire quando gli viene il dubbio che nella penna non ci sia inchiostro. Controlla e constata che non ha scritto niente. Deluso, esce. Tutto qui. La storia de La Lettera si ripete 15 volte in altrettante varianti. Il tema de La Lettera è liberamente ispirato al libro dello scrittore francese Raymond Queneau “Esercizi di Stile”, scritto nel 1947, dove una breve storia è ripetuta 99 volte in altrettanti stili letterari.

𝗕𝗶𝗴𝗹𝗶𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗲 𝗶𝗻𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶
Il cartellone della stagione “Rivoluzioni Teatrali” prodotta da Teatro Nuovo – Binario Vivo APS con la direzione artistica di Carlo Scorrano, è sostenuta da Fondazione Pisa, Soci Coop e Unicoop Firenze.

Programma completo della stagione: www.teatronuovopisa.it

Biglietteria online: www.ciaotickets.com

Botteghino aperto il martedì dalle 10 alle 13 e il giovedì dalle 16 alle 19 in Piazza Stazione 16.

Biglietto intero 15 euro, convenzionati 13 euro (per L’Unione Italiana dei ciechi e degli ipovedenti l’accompagnatore entra gratuitamente), studenti e dipendenti Università di Pisa 10 euro. Gratis bambini/e sotto i 10 anni. Per il teatro per bambini biglietti adulti 8 euro, bambini 6 euro.

Informazioni: e-mail: biglietteria.teatronuovopisa@gmail.com telefono: 392 323 3535

Per partecipare agli spettacoli del Teatro Nuovo è richiesta la tessera associativa annuale di Binario Vivo (costo 3 euro).

Fonte: Ufficio Stampa

Eventi simili