Cultura

da venerdì 28 Marzo 2014 a giovedì 17 Aprile 2014

“Stones: dall’inconscio all’identità”: in mostra a Palazzo Gambacorti le opere di Giovanni Napolitano

Emozioni che affiorano dall’anima, come disegni che prendono forma in oggetti o tratti scalfiti nella durezza della pietra. Le angosce e le paure, ma anche il percorso di individuazione del sé attraverso l’introspezione, il raccoglimento e l’isolamento.

 

Da venerdì 28 marzo a giovedì 17 aprile nell’atrio di Palazzo Gambacorti si terrà la mostra Stones: dall’inconscio all’identità con le opere di Giovanni Napolitano. Inaugurazione il 28 marzo alle 17.

 

Orari: dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 19, sabato dalle 8 alle 13.30. Domenica chiuso. Ingresso libero

 

Napolitano propone immagini digitali rielaborate con tecniche miste che affrontano il tema dell’identità nelle sue molteplici sfaccettature, sia intrapsichiche che sociali, creando un ponte tra l’inconscio e l’identità. Un percorso inverso, emozioni che affiorano dall’anima, di individuazione del sé attraverso l’introspezione, il raccoglimento e l’isolamento.

 

Estroso e votato all’arte come Napoli, sua città natale, Napolitano, dopo la maturità artistica si trasferisce a Firenze, dove tuttora risiede, per proseguire gli studi accademici. Laureatosi in scenografia presso l’Accademia delle Belle Arti di Firenze, ha successivamente arricchito la sua formazione studiando la regia cinematografica presso l’Accademia nazionale del cinema a Bologna, frequentando un master in multimedia content design presso l’Università degli Studi di Firenze ed un corso di grafica 3D presso la scuola internazionale di Comics.

 

Oltre a svariate mostre in locali di Pisa e Firenze, ha esposto a Roma, presso il teatro Ugo Betti (dove è tuttora presente con un’opera in mostra permanente), al Museo “Le Papesse” di Siena, a Firenze presso Villa Strozzi, in occasione dell’evento “Happening-Autoproduzioni”, al PAN di Napoli, nella galleria Katanè di Catania presso il comune di Pistoia ed ha presentato videoinstallazioni al “Fiabesque” di Peccioli.

 

Fonte: Comune di Pisa

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