Teatro Firenze

da mercoledì 21 Settembre 2022 a venerdì 30 Settembre 2022

Spiragli – Teatri dietro le quinte, tutto pronto per la 4^ edizione

Spettacoli in prima, co-produzioni, teatro digitale con l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, mostre di fotografia, eventi, laboratori e concerti, dentro e fuori dal carcere, per riflettere su identità e trasformazione al giorno di oggi. È tutto pronto per “Spiragli – Teatri dietro le quinte”, la quarta edizione del festival, organizzato dalla compagnia teatrale Interazioni Elementari, diretta da Claudio Suzzi, che si svolgerà dal 21 al 30 settembre a Firenze.

Vari i luoghi, a partire dall’Istituto Penale per i Minorenni G. Meucci di Firenze – unico istituto minorile in Toscana e Umbria – per irradiarsi in luoghi significativi della città, dalla Fondazione Zeffirelli al Parco delle Cascine, dalla Biblioteca delle Oblate ai cinque quartieri (Q1, Q2, Q3 Q4 e Q5) per la mostra “Spiragli di donna”.

In programma due nuovi spettacoli (“MetaMoreFaces 2” il 24/09 e “Pinocchio nel ventre del pescecane” 30/09), la mostra itinerante “Spiragli di donna” con opere dei detenuti di due carceri (fino al 29/09 con un evento di chiusura con l’artista Clet Abraham) i concerti con Fiati Sprecati, MondoCane e Veeblefetzer (22/09) e un laboratorio di scrittura creativa con Alessandro Raveggi.

Il festival ha il supporto del Comune di Firenze per Estate Fiorentina 2022, è finanziato dal bando “Siete Presente” realizzato da Cesvot e finanziato da Regione Toscana-Giovanisì, con il supporto del Ministero della Giustizia – Dipartimento di Giustizia Minorile e di Comunità, della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, con la collaborazione e il supporto di Istituto Penale per i Minorenni G. Meucci di Firenze, in partnership con Polaris Engineering, AVP – Associazione Volontariato Penitenziario, Associazione Progress, La Poltrona Rossa, ARCI Firenze, ARCIGAY, UNIFI-Dipartimento FOTLILPSI, Biblioteca delle Oblate, BiblioteCaNova, Chiesa di S.Maria a Ricorboli, Quartiere 1, Quartiere 2, Quartiere 3, Quartiere 4, Quartiere 5.

Al cuore del programma, due nuove produzioni. La prima, il 24 settembre presso la Fondazione Zeffirelli, in collaborazione con il Festival PerformIA, organizzato da Polaris Engeenering, con lo spettacolo di ‘teatro digitale’ “MetaMoreFaces – studio sulle idiosincrasie dei volti – secondo studio”, una performance di teatro e danza ispirata a “Le Metamorfosi” di Ovidio, messa in scena dagli attori della compagnia teatrale al fianco degli algoritmi di Intelligenza Artificiale. Un lavoro innovativo che si avvale dell’uso del morphing digitale, a cura di Polaris Engeenering, e di un impianto audio video interattivo, in collaborazione con Accademia LABA di Firenze. Il progetto lavora con alcune categorie sociali a cui da sempre Interazioni Elementari rivolge lo sguardo: transgender e detenuti. Al cuore, il tema dell’identità, sviluppata in cinque quadri; l’obiettivo è quello di sensibilizzare lo spettatore alla vita reale di queste persone: si uniscono sulla scena, infatti, l’a-temporalità delle opere eterne di Ovidio e la contemporaneità delle vite frangibili degli esseri umani. Un’esperienza resa ancora più immersiva grazie al software MetaMoreFaces che grazie all’utilizzo di reti neurali generative riesce a proiettare dei video in cui si mostra la crescita anagrafica degli attori in scena, facendone vedere i volti che da bambini crescono fino a raggiungere l’anzianità. Per riuscirci sono stati impiegati algoritmi addestrati a tecniche di morphing facciale che agiscono su due foto di due età diverse della stessa persona, tracciandone i cambiamenti in un video come se quella persona stesse invecchiando davanti agli occhi dello spettatore, in tempo reale. L’Intelligenza Artificiale, quindi, diventa un vero e proprio attore in scena.

Il 30 settembre – giorno di chiusura del festival – per la consueta “Festa in carcere” nel carcere minorile Meucci, dopo il concerto de I fiati sprecati, sarà presentato il primo studio di “Pinocchio nel ventre del pescecane”, per la regia di Claudio Suzzi, un lavoro sul celebre burattino di Collodi a cui partecipano in qualità di attori sette detenuti che svolgono il laboratorio permanente di teatro in carcere. Lo spettacolo, che sarà ulteriormente sviluppato e proposto nella stagione 2022/2023 della compagnia teatrale Interazioni Elementari, coinvolge i ragazzi detenuti che si confrontano con la storia e il personaggio di Pinocchio, un archetipo del percorso di trasformazione, sia fisica che di coscienza, da ragazzo ‘monello’ a ‘bambino vero’. La scenografia (giocate soprattutto con tecniche di teatro d’ombre) e le maschere sono a cura di Olimpia Bogazzi e Nanan Khalilurrahman, le musiche a cura di Vincenzo Zingaro e le luci a cura di Niccolò Downie. L’evento è solo su prenotazione e per un numero ristretto di persone.

Dice Claudio Suzzi, direttore della Compagnia Interazioni Elementari: “Sia MetaMoreFaces che Pinocchio si inseriscono nelle tematiche che stiamo portando avanti con la compagnia, ovvero la mutazione, la trasformazione, il cambiamento, l’identità. Questa volta portiamo alcune persone in carcere, per una riflessione più profonda. È la prima apertura a un pubblico esterno dopo la pandemia, sebbene non sia il nostro primo spettacolo in carcere: dal 2017, anno di fondazione della compagnia, abbiamo realizzato sei spettacoli con il coinvolgimento dei detenuti tra cui One Man Jail, giocata tra il dentro e il fuori grazie alla diretta streaming. Mettere in scena un testo iconico come Pinocchio con dei detenuti minorenni è senza dubbio una esperienza da non perdere”.

Per tutto il mese, fino al 29 settembre è in corso la mostra di arte figurativa “Spiragli di donna”, a cura de La Poltrona Rossa e Progress Aps, due associazioni che lavorano con arteterapia e devianze sociali. In cinque luoghi significativi dei cinque quartieri di Firenze (Sala delle Ex Leopoldine del Quartiere 1, Biblioteca CaNova del Quartiere 4, Biblioteca di Villa Bandini del Quartiere 3, Biblioteca Buonarroti – Sala Lud del Quartiere 5, Parterre – Sala dei Marmi del Quartiere 2) saranno esposte le opere realizzate dalle ragazze detenute nell’Istituto Penale per Minorenni di Pontremoli della provincia di Massa Carrara e i ragazzi ristretti nell’Istituto Penale per Minorenni Meucci di Firenze. Un gemellaggio tra le giovani e i giovani delle due strutture, un dialogo tra opere che hanno come tema la donna, che mette a confronto due realtà molto affini, quanto distanti. In entrambe, l’arte come valvola di salvezza e strumento di libertà attraverso la propria creatività. Madri, compagne, sorelle compongono una galleria di ritratti ora innocenti, ora forti, passionali, coraggiosi. Nella giornata conclusiva, il 29 settembre, saranno donate cinque opere ai Presidenti di Quartiere del Comune di Firenze, mentre l’artista Clet Abraham regalerà una sua creazione al Carcere Minorile di Firenze.

In apertura del progetto, il 22 settembre alle ore 21.00 all’ULTRAVOX al Parco delle Cascine ci sarà una serata di world music con gruppi del calibro di Veeblefetzer e MondoCane. I Veeblefetzer, quartetto romano dal sound riconoscibile, forte di un ‘tropical gypsy’ presente anche in alcuni film quali “La profezia dell’Armadillo”, hanno un’attitudine musicale definita ‘globalista e fuori dagli schemi, quasi che una linea immaginaria ma in fondo tangibile unisca echi di dub tra le baracche di Kingston e sprazzi di puro rock’n’roll’; MondoCane aka Andrea Cota, dj, musicista e producer, si definisce un “agitatore musicale e cultore dei suoni globali”, che viaggia fra atmosfere mediorientali e tropicali amalgamate alla musica elettronica. Ottimo per far muovere la giungla urbana. Completa la serata il dj set di Coqò Djette.

Da sottolineare il laboratorio di scrittura creativa condotto da Alessandro Raveggi dal titolo “La metamorfosi di Franz Kafka: esperimenti di riscrittura tra dentro e fuori il carcere”, che si terrà fra la Biblioteca DELL’I.P.M. “Meucci” il 21 ed il 23 settembre (evento solo per i ragazzi detenuti) mentre il 22 e il 24 dalle ore 9.30 alle ore 12.30 per tutti sula terrazza della Biblioteca delle Oblate (necessaria l’iscrizione).

Aggiunge il direttore artistico Claudio Suzzi: “La nostra missione è offrire tante occasioni ed eventi sia ‘dentro’ che ‘fuori’ dal carcere, a testimoniare la volontà sempre più marcata della Compagnia Interazioni Elementari di voler costruire un pubblico trasversale e flessibile, che segua l’arte ovunque, senza barriere, confini o cancelli immaginari e reali da dover oltrepassare. Così come per gli artisti e performer, che recitano e si esibiscono ognuno con il proprio bagaglio, siano essi giovani detenuti, artisti professionisti o persone appartenenti a categorie marginalizzate della società. Perché nel grande universo di Interazioni Elementari, dove l’arte crea spazi d’incontro e di dialogo, non vi è differenza che non possa essere valorizzata”.

Il manifesto del festival è dell’illustratrice Vincenza Peschechera “artista romana che ha ben interpretato il nostro progetto di teatro e concept dell’evento che, tra varie difficoltà, riesce anche quest’anno ad aprire spiragli di conoscenza e consapevolezza, in un rapporto costante tra arte e società. Tutto questo è possibile grazie alle Istituzioni della Città di Firenze che stanno seguendo e valorizzando il nostro lavoro, ma soprattutto grazie all’impegno e alla sensibilità della Direzione dell’I.P.M. “Meucci” di Firenze, agli educatori dell’Area Pedagogica e a tutto il Corpo di Polizia Penitenziaria”, conclude Suzzi.

Per ulteriori informazioni www.interazionielementari.com

Ulteriori dettagli

MetaMoreFaces – studio sulle idiosincrasie dei volti – 2
Lo spettacolo si suddivide in cinque quadri.META #0 – LA CREAZIONE o del sottile margine delle cose. Ispirato alla creazione da parte degli dei dell’universo prima, del mondo poi e alla fine del primo uomo, in scena una danza tra il ‘principio luminoso e quello oscuro’; META #1 – CENI o l’apologia degli insetti. Ispirato al mito di Ceni/Ceneo, che racconta la storia di una ninfa, Ceni, che si fa trasformare da Poseidone in uomo, in guerriero invincibile. In scena sarà presente un ragazzo transgender (passato come nel mito da donna a uomo) che reciterà un monologo frutto della sua storia personale, fusa con la storia del mito. Nella performance verrà fatto un parallelo con le capacità mutazionali che hanno gli insetti; META #2 – SISIFO o dell’eterno ritorno. Ispirato al mito di Sisifo, racconta di un astuto re che vuole ingannare la morte ma viene condannato sa Zeus a spingere una pietra su un monte, per farla cadere dall’altro lato, ma puntualmente, arrivato in cima, la pietra ricade a valle e lui deve per sempre ricominciare da capo. In scena sono presenti tre detenuti che escono in permesso premio. La performance è collegata al concetto dell’eterno ritorno di Friedrich Nietzsche. Lo spettacolo debutterà poi a dicembre in forma completa.

Pinocchio nel ventre del pescecane” – L’allestimento riporta ad una matrice artigianale del teatro, in cui molto è affidato all’attore che, grazie al corpo e alla voce, darà vita a un racconto in cui il rapporto tra palco e platea sarà di fondamentale importanza. L’uso del Teatro d’ombra e delle maschere, misto a ritmi di beatbox e a una recitazione che sfrutta le peculiarità degli attori detenuti, riporta ad un impianto teatrale basato su un allestimento semplice ma estremamente originale. Questo primo studio parte dal momento in cui Pinocchio viene ingoiato dal mostro, dal pescecane, che, in termini antropologici, rappresenta il vero rito di passaggio per il burattino pinocchio. Lì, in quella dimensione liminare, in cui non è morto ma non è neanche vivo, Pinocchio ritrova suo padre Geppetto al quale racconta tutti gli ostacoli che ha dovuto superare per ritrovarlo, dal Teatro di Mangiafuoco all’incontro con il Gatto e la Volpe, al Paese dei Balocchi con la trasformazione in asino.

Fonte: Ufficio Stampa

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