Teatro Pisa
domenica 27 Aprile 2014
Silvia Pasello sulla scena vuota del Teatro Rossi: quando parla la memoria dello spazio
Doppio appuntamento al Teatro Rossi Aperto con Silvia Pasello, attrice due volte Premio Ubu del teatro italiano, figura dalla grande forza poetica e artistica, che ha misurato il suo lavoro con maestri come Thierry Salmon, Carmelo Bene, Jerzj Sthur, Socìetas Raffaello Sanzio e tanti altri nomi del teatro contemporaneo.
Quello che Silvia Pasello presenta è un progetto fra formazione e scena, costruito e voluto per lo storico teatro pisano. Dal 26 al 28 aprile un gruppo di attori, selezionato dalla stessa e composto in parte dagli allievi del gruppo Gract, lavorerà sotto la sua guida in un seminario sul rapporto fra attore e spazio scenico, attraverso il concetto di spazio interiore e rispondendo alle domande che naturalmente si pongono durante la costruzione degli elementi che compongono la scena. Il laboratorio è all’interno del percorso TRAining con i maestri del teatro che il TRA sta portando avanti da un mese e che continueranno in maggio e giugno.
Per il pubblico l’appuntamento da non perdere è domenica 27 aprile alle ore 21 quando il Teatro Rossi accoglierà un nuovo allestimento dell’ultima creazione di Silvia Pasello L’angelo dell’inverno, da Il canto del cigno di Anton Čechov, breve atto unico in una notte: un attore solo in un teatro vuoto e la sua fragile condizione artistica ed esistenziale, ripercorsa nel tempo.
La riscrittura di Pasello lavora su più livelli, approfittando anche della naturale condizione del Rossi e trasformando gli spazi convenzionali del luogo teatrale all’italiana, disorientando lo spettatore che si trova a spiare da lontano ciò che avviene nella notte buia di un teatro abbandonato, quando tutti se ne sono andati.
L’attrice si addentra in un soliloquio intimo e poetico in compagnia di un violoncello, unica presenza che accompagna la discesa nel tempo e nella memoria della sua vita e della sua personale storia artistica – nel testo di Čechov è un suggeritore a fare da spalla al flusso di ricordi dell’anziano attore.
Lo spazio vuoto riecheggia di citazioni che si inseguono una nell’altra, suoni, musiche e piccoli stralci delle opere e degli incontri di Silvia durante il lungo viaggio teatrale svolto fino a qui.
L’angelo dell’inverno è una piccola perla flebilmente illuminata dalle luci di Valeria Foti, un omaggio al teatro, all’attore che cammina come un funambolo sul filo del tempo, fra la vita e la morte, per rinascere ogni volta con una diversa pelle.
Per il particolare allestimento scenico i posti sono limitati ed è obbligatoria la prenotazione scrivendo a prenotazioni@teatrorossiaperto.it
La sera stessa sarà possibile segnarsi in una lista di attesa a partire dalle ore 20.
Qualora non si presentino le persone con prenotazione verrà utilizzata la lista d’attesa in ordine di elenco per arrivo.
Altre info su www.teatrorossiaperto.it
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