Cultura Firenze

giovedì 3 Aprile 2014

Silvia Paoli in scena al Teatro Puccini di Firenze con “Bucce”

Giovedì 3 aprile alle 21.00 al Teatro Puccini di Firenze ASSOCIAZIONE MU.TE presenta:

Silvia Paoli
in
BUCCE
di Silvia Paoli
musiche dal vivo Francesco Canavese
regia Andrea Macaluso

NOTE DELL’AUTRICE
La buccia è l’involucro che protegge, il contenitore, ciò che sta a contatto con l’esterno, con il mondo. La buccia è il disegno delle esperienze di chi la indossa e può essere ammaccata, lucida, macchiata, liscia, vecchia, profumata, avvizzita, acerba. Il  corpo è la nostra buccia e  porta le tracce della nostra vita: ogni buccia è diversa, unica, con i suoi particolarissimi segni. Una cicatrice provocata da una caduta dalla bici, un livido per una botta presa, il segno di un’operazione subita, un tatuaggio, le rughe del tempo che passa. Quindi il corpo è il testimone dell’età che stiamo vivendo e che abbiamo vissuto.
Cosa succede allora quando s’impone al tempo di fermarsi? Cosa succede quando ci viene negato di vivere la nostra età, quando alla buccia s’impedisce d’invecchiare, di mostrare i propri segni e perfino di morire? Quando le adolescenti si rifanno il seno a diciotto anni e le signore ottantenni ballano il can-can in televisione? Succede che il nostro corpo smette di essere testimone e diventa soggetto, l’unico soggetto che ha il dovere di essere bello e giovane, di non invecchiare.
E così la buccia si dimentica di essere buccia. Un salotto, una veglia, personaggi che passano, sostano, parlano, si raccontano; senza tragedia, anche ridendo,  presentando le età che dovrebbero comporre una vita, in una dimensione che talvolta appare surreale, esagerata,  ma che comicamente rispecchia esattamente la nostra realtà. Chi è morto? Chi è molto vivo, chi sopravvive, chi è vecchio, chi è giovane? E in base a cosa diamo l’età ad una signora?
Un’attrice da sola in scena con tanti personaggi, un musicista che cerca le canzoni perfette di una vita, due piedi che spuntano da un divano…
Silvia Paoli

NOTE DI REGIA
Con “Bucce”, Silvia Paoli torna in scena con una nuova, pungente riflessione sulle nostre ossessioni, dando corpo e voce a un’irresistibile girandola di personaggi: sei donne e un bambino.
Buccia. Epidermide. Scorza. Corpo. Immagine. Parole chiave di una veglia funebre tutta da ridere. Dinanzi al morto si susseguono, come nella miglior tradizione, una serie di involontarie confessioni, mentre viene poco a poco a galla la tragicomica incapacità di ciascuno di relazionarsi con sé stesso e con gli altri, di vivere la propria età, di accettarsi per come si è.
C’è una scatenata rappresentante della ditta “Paradise funeral home” con le sue estreme offerte di oggettistica funebre; due incontenibili vecchiette, la sorella Claretta e l’amica Fiamma; la nipote Ginni, aspirante star tv adolescente sempre online; la figlia Giuliana, ossessivamente divisa tra il maquillage e le relazioni sociali; il nipote più piccolo, con il suo sguardo impietoso verso il mondo degli adulti; l’inaffondabile moglie Mirella, che grida finalmente il proprio amore-odio verso il compagno di una vita. C’è anche, nell’aria, il temuto arrivo della fantomatica Denise, l’amante ufficiale… Sono i parenti della buonanima, i “cari” del “caro estinto”, che tra una risata e l’altra danno vita a una feroce saga familiare in miniatura. Ognuno impegnato, più che a rendere omaggio al defunto, a cercare disperatamente una via di fuga dalla vita, dagli altri ma soprattutto da sé stesso; ognuno immancabilmente destinato a fallire nel proprio intento.
A Francesco Canavese, musicista da anni al fianco della Paoli, è affidato l’inconsueto ruolo di commentatore esterno. Come un novello grillo parlante, apre il dizionario della lingua italiana e snocciola imperturbabile tutti i significati della parola “buccia” nelle sue varie accezioni, con tanto di sinonimi, espressioni gergali e utilizzi domestici, in una serie di interventi lessical-musicali che fanno da contrappunto semiserio alla sarabanda dei personaggi e delle chiacchiere. Mentre la colonna sonora, eseguita interamente dal vivo, spazia spudoratamente dalla musica elettronica a Rita Pavone.
Si consuma così, tra le mille abat-jour del salotto buono di casa Salvetti, un rito delle esequie molto sui generis. C’è solo il tempo di cantare il ritornello di una vecchia quanto saggia canzone per bambini di Sergio Endrigo: “Tanta gente non lo sa, non ci pensa e non si cruccia. La vita la butta via e mangia soltanto la buccia”.
Andrea Macaluso

Silvia Paoli
Silvia Paoli è fiorentina, si diploma alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano nel 2001 e comincia a lavorare come attrice con registi e compagnie molto eterogenee (Rem e Cap, Peter Stein, Maurizio Schmit, Davide Riondino, CSS di Udine, Teatro Gioco Vita di Piacenza e Paolo Rossi).
Contemporaneamente comincia la formazione vocale con il maestro Bruno De Franceschi e questo la spinge verso un teatro che trova nella musica una componente fondamentale (il musical Kletzmer con Giora Fiedman, il Decameron di Corciano, la Regina della Notte con De Franceschi e l’assistenza alla regia nel campo lirico con Damiano Michieletto).
Comincia a sviluppare una sua poetica e a indirizzare la propria ricerca verso un teatro che si può definire di “storie”: il bisogno di raccontare e di ascoltare diventa il principale motore della comunicazione teatrale. Traduce dal francese Clotilde du Nord di J.L. Calaferte e lo porta in scena per il festival Kilowatt di San Sepolcro; comincia a lavorare a Firenze su spettacoli comici di vecchia scuola che traggono ispirazione dalla commedia dell’arte, dal grammelot e dalla macchietta nobile dell’avanspettacolo.
Parallelamente continua ad essere assistente alla regia nella lirica e attrice. Nella stagione 2012/2013 è stata impegnata ne Il Ventaglio di C. Goldoni, regia D. Michieletto per il Teatro Stabile del Veneto, nel ruolo di “Giannina”, è stata segnalata ai premi UBU e ha vinto il “Premio Sorelle Gramatica” edizione 2013, come migliore attrice nella categoria “emergenti”.
Francesco Canavese
Chitarrista, compositore in ambito jazz ed esperto di informatica musicale, inizia la sua attività professionale come chitarrista nel 1995 iniziando una serie di collaborazioni e progetti di propria ideazione nel campo della musica jazz, latino-americana, pop e rock. Oltre alla chitarra studia banjo e lavora in diversi gruppi dixieland partecipando a diverse rassegne e festival internazionali.
Dal 2000 inizia un’ intensa collaborazione col centro di produzione, ricerca e didattica musicale Tempo Reale di Firenze fondato da Luciano Berio, lavorando nello staff di produzione musicale con compositori di fama nazionale ed internazionale, tra cui Uri Caine, Ralph Alessi, Jim Black, David Moss, Stefano Bollani e Ugo Chiti, Sonia Bergamasco, Virgilio Sieni, Adriano Guarnieri, Micha van Hoecke.
Attivo anche in campo teatrale, ha lavorato alla realizzazione di svariate colonne sonore originali e come interprete negli spettacoli “Livia” di Silvia Paoli e “Io Non Sono” della compagnia The Enthusiastics.
È attualmente docente presso il Conservatorio Statale di Musica di Bologna.

Posto unico numerato € 15,00
(diritti di prevendita esclusi)

Prevendite
Cassa del Teatro Puccini (aperta venerdì e sabato dalle 15.30 alle 19.00)
Circuito regionale Box Office.

Acquisto on line su http://www.boxol.it

INFORMAZIONI: 055.362067 – 055.210804

Teatro Puccini
Via delle Cascine 41
50144 Firenze
Tel. 055.362067
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Fonte: Teatro Puccini

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