Spettacoli Montale
sabato 12 Aprile 2014
Secondo appuntamento del PAF-Performance Art Festival a Villa Smilea con “SVAR”
Dopo il successo della serata di inaugurazione dello scorso 4 aprile a Palazzo Fabroni a Pistoia, il PAF-Performance Art festival si sposta a Montale nella splendida cornice di Villa Smilea che ospiterà sabato 12 aprile alle ore 21 “SVAR”, progetto performativo a cura del gruppo Abythos realizzato grazie alla collaborazione di due artiste di rilievo: Agostina Zwilling, la cui ricerca si fonda sul legame viscerale con la natura e lo scambio che con essa l’essere umano può intrattenere e la berlinese Anna Unterberger, una delle più importanti perfomer a livello internazionale, per l’occasione coinvolta nel progetto in seguito ad una residenza artistica. L’ingresso è libero.
Il PAF rientra nell’ambito del progetto regionale “Toscanaincontemporanea 2013” ed è organizzato dal Comune di Montale in stretta collaborazione con il Comune di Pistoia, la Provincia di Pistoia, l’Associazione Teatrale Pistoiese, il Centro Studi Ricerche Espressive e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. La direzione è affidata ad Agostina Zwilling e Claudio Giorgetti.
“SVAR” significa suonare, la radice indoeuropea è quella della parola sirena e porta nel suo etimo anche i significati di ardere, splendere, attrarre.
In “SVAR” (testo di Lucia Mazzoncini, con costumi e installazione di Daria Pastina) la ricerca artistica affonda nell’universo femminile per recuperare, nel tema dell’animalità, un luogo comune alle creature di ogni genere.
Le due figure (Agnese Donati e Anna Unterberger, performer che fa della voce uno strumento di espressione intima e potente) agiscono negli spazi esterni ed interni della villa, portando in sé l’ambiguità del mito delle sirene, metà donne e metà animali, per calarsi poi nella realtà del presente e mostrare i limiti della condizione femminile attuale, in nome delle lotte e dei diritti che sono stati negati alla donna nel nostro passato storico.
La performance vuole porre l’accento su un’altra dimensione che l’universo femminile non si deve mai scordare di rispettare e conservare, quella del suo mistero. C’è un mistero dentro le parole, le relazioni e i legami, un luogo dove la donna scopre il suo animale e canta la verità: un canto straziante per l’uomo che non vuole ascoltare quello che prima non comprende e che sfugge al suo potere. La donna e l’animale sono una persona sola, che si libera nel nome del languore della pioggia, delle gocce, in nome di una scissione che significa moltiplicazione di suoni, punti di vista, visioni del futuro. L’acqua è presente come memoria, si divide in gocce e pozzanghere, moltiplica e viene raccolta, per un ciclo che ha bisogno di frantumarsi, per trasformarsi e ritrovare il piacere di un’intimità condivisa nel corpo e nello spirito.
“SVAR” è quindi un RITUALE che sperimenta la profondità di un linguaggio, capace di accogliere l’essere ambiguo e inquietante che sta dentro di noi. La donna è libera di non rispettare alcuna aspettativa culturale, sociale, familiare e di essere in questa libertà una persona, un animale formidabile.
Il PAF Festival si raccorda con le principali manifestazioni internazionale di settore e mette al centro l’esperienza specifica della performance art, una forma d’arte che non mira a produrre oggetti artistici, ma sensazioni, inquietudini, impressioni, emozioni dal vivo puntando al coinvolgimento dello spettatore: una ricerca sperimentale interdisciplinare che affonda le radici negli anni Sessanta e che pone l’accento sull’immediatezza della relazione artista-pubblico, per creare eventi artistici non prevedibili e non riproducibili, ma unici ed irripetibili. Per usufruirne è necessario quindi “esserci”, farne parte e contribuire a crearli.
La programmazione del Festival si arricchisce inoltre dei progetti perfomativi del fotografo Carlo Baldacci (“Ritratti distratti”, 17 Maggio in Piazza Matteotti a Montale e 19 maggio a Villa Smilea), di Piero Corso (maggio, data da definire, Villa Smilea), di Giulia Pecorari e Silvia Bini.
Il Festival sarà completamente documentato dai fotografi Maurizio Carraresi e Bärbel Reinhard e dalla videomaker Sara Bargiacchi. Il progetto grafico è fimato da Bau-Haus Undertaking.
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