Cultura Arezzo

da martedì 31 Dicembre 2013 a mercoledì 22 Gennaio 2014

Rossano Naldi, “genuina creatura del Novecento”: la mostra del centenario per chiudere il 2013 in bellezza

Nel centenario della nascita di Rossano Naldi (Subbiano 1913-Arezzo 1994), le sue città del cuore – Firenze, Castiglion Fiorentino, Pienza e Arezzo – hanno ospitato la mostra antologica “Rossano Naldi. Artista del Novecento”. L’esposizione di Arezzo, che sta chiudendo le celebrazioni, rimarrà visibile sino al 22 gennaio nelle sale magnifiche del Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna. Rossano Naldi, pittore e scultore eccellente formatosi alla scuola fiorentina di Gianni Vagnetti, coltivò la sua sensibilità in quell’ambiente vulcanico che, tra le due guerre, fece delle Giubbe Rosse un caffè culturale e un crogiolo di idee e di poetiche. Lì, a Firenze, il giovane Naldi crebbe ed ebbe modo di farsi conoscere ed apprezzare da quei mostri sacri che, come lui, gravitavano nel cerchio magico che formava l’aristocrazia culturale degli anni 30, soprattutto Ottone Rosai, Mario Luzi e Primo Conti. Con loro strinse un’amicizia duratura, il Luzi fu anche commentatore acuto e poetico della sua opera, creando un dialogo serrato tra letteratura e pittura che ha caratterizzato il Novecento fiorentino come espressione di “colta e affabile civiltà” – come giustamente sottolinea Carlo Sisi nella sua nota critica riportata in catalogo. Schivo eppure con tratti di originale estroversione, Rossano Naldi fu un provinciale atipico, molto più addentro alle vicende artistiche del Novecento di quanto la sua notorietà sembri certificare. Fu per libera scelta insegnante di disegno e storia dell’arte, non volendo dipendere dai mercanti. Fu più che appassionato di calcio, addirittura allenatore. Marito e padre, rimasto vedovo si risposò con Cristina De Giudici: a lei dobbiamo le celebrazioni per il centenario e al suo rigore scientifico il risveglio del fervore, anche di giovani storici dell’arte, nella scoperta di un artista toscano del Novecento che deve assolutamente essere conosciuto e ri-conosciuto dalla critica e dal pubblico. La riscoperta è ben supportata dal catalogo edito da Polistampa e curato, come la mostra, da Antonino Caleca, Carlo Sisi, Attilio Brilli e Cristina De Giudici. Le opere scelte, circa un centinaio tra paesaggi, autoritratti e caricature realizzate tra il 1930 e il 1993, testimoniano con poetica bellezza quanto abbiamo detto dell’arte di Rossano Naldi. Gli scritti che Mario Luzi a più riprese ha dedicato al Naldi e alla sua opera completano il catalogo e aiutano ad inquadrare l’alta e complessa statura dell’artista, nonostante l’immediatezza delle sue figure, dei suoi meravigliosi ritratti e autoritratti, di quei paesaggi di campagna che comunque testimoniano un’inquietudine autenticamente novecentesca.

Fonte: Arezzo Città del Vasari

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