Cultura Siena

mercoledì 16 Aprile 2014

‘Robur Anno Zero’, il libro sulla prima inchiesta sul Siena alla Birreria La Diana

E’ cominciato il conto alla rovescia per “Robur Anno Zero”, la prima inchiesta su passato, presente e futuro dell’Ac Siena. Il volume, 250 pagine, edito dalla Salvietti e Barabuffi di Colle val d’Elsa e scritto dai giornalisti Alessandro Lorenzini e Filippo Tozzi, sarà presentato mercoledì 16 aprile alle ore 18.30 presso la Birreria La Diana in via della Stufa Secca a Siena. Interverranno, oltre agli autori, il giornalista Giuseppe Nigro e lo storico Giovanni Mazzini.

Il libro nelle librerie la prossima settimana, raccoglie un approfondito lavoro giornalistico di Alessandro Lorenzini e Filippo Tozzi sulle gestioni passate della Robur e prova a tracciare anche le linee strategiche per il futuro. Partendo da un presupposto: niente sarà più come prima e che, come diceva Albert Eistein, solo dalle crisi possono nascere opportunità. “Il Siena – scrivono gli autori – è stato fin qui come un novello Dorian Grey, adesso è l’ora di scrivere una nuova pagina. Quella dell’anno zero”.

Alessandro Lorenzini. C’è chi da bambino sogna di fare l’astronauta, il calciatore, il pompiere. E chi, come Alessandro Lorenzini, sogna di fare il giornalista. Nato a Siena nel 1975, contradaiolo, laureato in Scienze della Comunicazione e con un Master in Comunicazione, Alessandro comincia giovanissimo a lavorare nelle redazioni locali. E’ giornalista professionista. Attualmente collabora con “La Gazzetta dello Sport”, “Gazzetta.it”, “Corriere di Siena”, “Radio Siena” e “Siena Tv”, occupandosi di cronaca cittadina, politica e sport. Gestisce il blog eliofanali.wordpress.com.

Filippo Tozzi. Nato a Siena nel 1985, ha frequentato l’Università di Siena, conseguendo la laurea triennale in Scienze della Comunicazione e la laurea magistrale in Comunicazione Persuasiva e Nuovi Media con il massimo dei voti. Giornalista pubblicista, attualmente collabora con Il Cittadino Online e con Canale 3 Toscana occupandosi di cronaca e sport. Se gli chiedete la prima ragione che lo ha spinto a fare il giornalista, vi risponderà: “per il piacere di raccontare anche solo un frammento di quella grande storia che è il mondo”.

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