Cultura Prato

da sabato 15 Febbraio 2014 a venerdì 28 Febbraio 2014

“Ricordiamo perché non accada mai più”: al Palazzo Buonamici di Prato la mostra fotografica a cura di Anffas su discriminazione e disabilità

Uno specchio scomodo su cui riflettersi, ricordare il passato e agire sul futuro perché non accada mai più. E’ questo il messaggio sotteso alla mostra fotografica Ricordiamo perché non accada mai più che si inaugura domani, sabato 15 febbraio (ore 12) a palazzo Buonamici (sala Biagi). Allestita dall’Anffas di Prato in collaborazione con la Provincia di Prato e il liceo scientifico Copernico, la mostra ha il patrocinio del ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e della Regione Toscana e ne sono partner anche il Museo della Deportazione, Cesvot, il Comune di Prato, l’Asl 4, Estra e la Fondazione Cassa di Risparmio.

“La spaventosa pagina della storia europea pianificata da Hitler, con lo sterminio di 300 mila bambini e adulti innocenti vittime del programma di eutanasia delle persone disabili deve essere un punto di partenza per riflettere sul tema della discriminazione – spiega la vice presidente della Provincia Ambra Giorgi, che partecipa all’inaugurazione insieme alla direttrice del Museo della Deportazione Camilla Brunelli – Il messaggioè rivolto in particolare agli studenti, per i quali martedì 18 febbraio (alle 9.30) faremo una iniziativa grazie alla quale potranno riaffrontare le tematiche a quasi un mese dal Giorno della Memoria e dalla partecipazione all’evento del Mandela Forum”.

La mostra rimane aperta a palazzo Buonamici dal 15 al 28 febbraio con il seguente orario 9.30-12.30 e 16-18.30. Info e prenotazioni per visite guidate al numero 0574 592707, fax 0574 582490, oppure anffaspo@tin.it.

Nel 1939 Hitler diede il via al programma di eutanasia delle persone disabili in nome della purezza della razza e del risparmio di risorse economiche, la mostra ripercorre la drammatica escalation di quella che fu una sorta di mostruosa prova generale dei campi di sterminio. Le camere a gas furono infatti inventate per i disabili, che furono anche le prime cavie dei barbarici esperimenti medici su esseri umani. La particolare connotazione di questo sterminio, per le basi scientifiche da cui partì, per la sua accurata preparazione attraverso anni di amrtellante propaganda, per la tipologia dei suoi esecutori (non fanatiche SS, ma medici ed infermieri trasformati in aguzzini dei loro pazienti), pone domande inquietanti sul presente e sul futuro e spinge a un’approfondita riflessione sui grandi temi che da sempre accompagnano la convivenza umana. Proponendo questa mostra Anffas (Associazione famiglie di persone con disabilità intellettiva e relazionale) intende onorare la memoria di quelle vittiime innocenti e stimolare una riflessione sulle motivazioni culturali, scientifiche politiche ed economiche che portarono prima alla sterilizzazione e poi all’uccisione dei disabili nella Germania nazista.

 

Fonte: Provincia di Prato

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