Spettacoli Cascina
sabato 4 Novembre 2023
Rassegna di musica Flux: ANOKHI-3 a seguire Me’ta Quartet alla Città del Teatro di Cascina
L’icona del nu jazz Nils Petter Molvær dalla Norvegia; l’incontro fino a oggi inedito in Italia tra il geniale violoncellista Ernst Reijseger, già sodale del celebre regista Werner Herzog, e il violinista viaggiatore e instancabile collezionista di influenze musicali, Mario Forte; le celebrazioni per i 50 anni di carriera di uno dei più influenti artisti nostrani: Antonello Salis.
Dal 31 ottobre al 4 novembre la Città del Teatro di Cascina, a Pisa, si trasforma in osservatorio sul jazz più sperimentale con la 2/a edizione di “FLUX – Flussi di musica creativa”: 5 serate per 10 concerti tra fermenti contemporanei, nuove avanguardie e alcuni tra gli artisti più autorevoli del panorama italiano e internazionale per fare il punto sullo stato dell’arte con lo sguardo rivolto al futuro. Ogni sera appuntamento con due diversi live in dialogo tra loro, uno alle 21.00 e il seguente alle 21.45, pensati per costituire un unico evento e immergere il pubblico in un viaggio sonoro firmato Toscana Produzione Musica (TPM), centro di produzione presieduto da Paolo Zampini con la direzione artistica di Francesco Mariotti e Maurizio Busìa. Biglietti a prezzi calmierati per rendere la musica sempre più accessibile, tra gli artisti in cartellone anche Roots Magic Sextet, per una montagna russa lanciata tra deep blues e creative jazz, Emanuele Parrini in quartetto col progetto dedicato a George Orwell “Animal Farm”, Marco Colonna e Alexander Hawkins in omaggio al gigante del groove Eric Dolphy, Dimitri Grechi Espinoza e Gabrio Baldacci con i ritmi del deserto di Mali Blues, Gabriele Mitelli e suo sound avant-garde, Anais Drago in un live concettuale dedicato ai “Minotauri”, Cristiano Calcagnile in trio alla ricerca di nuovi sensi di forma e linguaggio. Con il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Toscana e Fondazione Pisa, in collaborazione con Fondazione Sipario Toscana Onlus (info e ingressi: www.toscanaproduzionemusica.it).
Tra le performance da non perdere giovedì 2 novembre quella di Nils Petter Molvær Trio, formazione guidata dal camaleontico trombettista capace di muoversi agilmente tra jazz, ambient, house e elettronica attingendo a elementi hip hop, rock e pop: rara capacità che lo ha reso uno dei musicisti più richiesti sui palcoscenici di Oslo e di tutto il mondo. Con lui Jo Bergen Myhre al basso e Erland Dahlen alla batteria in un concerto che promette di rimodellare gli stili creando un suono particolarissimo, influenzato tanto dalla poesia della natura scandinava quanto dal calcolo elettronico, oltre che da maestri come Miles Davis e Jon Hassell (ore 21.45). In apertura un altro trombettista dallo spirito eclettico, che dal suo strumento d’elezione passa senza problemi al sax, ai sintetizzatori e a oggetti di ogni tipo: Gabriele Mitelli, collaboratore stabile di Cristina Donà e di jazzisti del calibro di Rob Mazurek e Jeff Parker, che si esibirà in un solo dal titolo “The world behind the skin” (ore 21.00).
D’eccezione, venerdì 3 novembre, anche la prima esibizione italiana del duo composto da Ernst Reijseger e Mario Forte: inclassificabile il primo – decano della scena newyorchese, partner creativo di poeti, ballerini, attori, pittori, scultori, fotografi e registi – formato tra Parigi e gli States il secondo – con collaborazioni illustri di ogni genere da John Zorn a Mark Feldman e Richard Bona per citarne alcuni – insieme si lanciano nei territori della più assoluta sperimentazione alla ricerca dell’universalità (ore 21.45). L’apertura di serata sarà affidata – mantenendo il fil rouge degli archi – alla talentuosa violinista Anais Drago, con un live che alternerà strumento e voce per raccontare storie di solitudini anche attraverso esperimenti quali la traduzione in musica del romanzo “Minotauros” di Friedrich Dürrenmatt e l’integrazione in uno dei brani di un monologo dalle “Cosmicomiche” di Calvino (ore 21.00).
Una ricorrenza importante – quella dei 50 anni di attività del pianista e fisarmonicista Antonello Salis – è l’occasione per portare a Cascina sabato 4 novembre il Me’ta Quartet Reloaded: un incontro storico riattualizzato appositamente dal Centro di Produzione Insulae Lab dopo vent’anni di assenza dalle scene nazionali e internazionali e che si avvale di due musicisti di origini sarde come Riccardo Lai al contrabbasso e Sandro Satta al sax, compagni di musica e di vita, e del batterista Fabrizio Sferra, uno dei più creativi artisti italiani (ore 21.45). Prima Cristiano Calcagnile alle percussioni, Giorgio Pacorig al piano e Gabriele Evangelista al contrabbasso celebrano un nuovo percorso espressivo legato al rapporto tra scrittura e improvvisazione nel progetto ANOKHI-3 (ore 21.00).
Percorrendo a ritroso il cartellone si torna al giorno dell’inaugurazione, martedì 31 ottobre, con “Animal Farm – La fattoria degli animali”, lavoro firmato Emanuele Parrini Quartet nell’ambito di un percorso sulla letteratura militante. Con Emanuele Parrini al violino, Beppe Scardino al sax, clarinetto e flauto, Giovanni Maier al contrabbasso e Andrea Melani alla batteria, “Animal Farm” si pone con una doppia chiave di lettura: può essere visto come colonna sonora dell’omonimo romanzo di George Orwell, da cui nasce, o essere considerato come un’ampia meditazione sul potere e sul suo esercizio (ore 21.45). La serata sarà introdotta dall’omaggio di Marco Colonna al clarinetto e Alexander Hawkins al piano alla figura di Eric Dolphy, compositore e musicista geniale che ha segnato per sempre la storia del jazz. Per liberarsi dai pericoli intrinsechi in oggi tributo Colonna e Hawkins non si limitano alla semplice esecuzione dei brani, ponendosi come obiettivo la costruzione di una nuova autorialità con punto di partenza nel songbook di Dolphy. Improvvisazione libera, interazione e invenzione contrappuntistica con alla base il rigore accademico europeo: questi gli assi su cui si muovono i due nella manipolazione del materiale creativo (ore 21.00).
E poi mercoledì 1 novembre spazio al sound black. La materia poetica del blues, il tessuto espressivo su cui fiorisce il grande continuum della musica afro-americana, è alla base della ricerca di Roots Magic Sextet – alias Alberto Popolla al clarinetto, Eugenio Colombo al flauto e sax soprano, Errico De Fabritiis al sax alto e baritono, Francesco Lo Cascio al vibrafono e percussioni, Gianfranco Tedeschi al contrabbasso e Fabrizio Spera alla batteria – in un percorso teso ad illuminare i collegamenti tra le forme originarie del blues rurale degli anni ’20 e ’30 con la molteplicità linguistica del Jazz creativo degli anni ’60, ’70, e oltre (ore 21.45). Opening act: Mali Blues. Forti dell’esperienza del Dinamitri Jazz Folklore che ha fatto delle radici africane del blues la propria cifra stilistica, due dei suoi elementi storici come Dimitri Grechi Espinoza (sax) e Gabrio Baldacci (chitarra) aprono a territori desertici e ritmi circolari una proposta musicale che vede per la prima volta la collaborazione col polistrumentista Andrea Beninati al violoncello e alla batteria, per un progetto firmato Toscana Produzione Musica (ore 21.00).
Riconosciuto dal Ministero della Cultura per il 2022-2024 e sostenuto da Ministero della Cultura, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Fondazione Pisa e Regione Toscana, Toscana Produzione Musica è sistema di residenze artistiche, sostegno per il dialogo tra musica e arti dello spettacolo oltre che per la circuitazione e distribuzione, con l’obiettivo di valorizzare le eccellenze del territorio tenendo lo sguardo rivolto alle sonorità del mondo. Un ente diffuso, con il PARC di Firenze quale campo base in asse con La Città del Teatro di Cascina per promuovere una visione artistica aperta mantenendo quale elemento fondamentale il rapporto tra eccellenza della forma e profondità delle idee e dei valori intrinsechi nei singoli progetti.
PROGRAMMA FLUX 2023
Flussi di Musica Creativa
La città del teatro, Cascina (PI)
Sala Piccola
31 OTTOBRE
h.21:00
MARCO COLONNA – ALEXANDER HAWKINS “DOLPHY UNDERLINED”
Marco Colonna: clarinetto basso
Alexander Hawkins: piano
Quando si affronta un gigante come Eric Dolphy è facile cedere alla tentazione di una ‘lectio restituta’, un esercizio di stile. Per liberarsi dai pericoli di un omaggio che diventa una palude, è necessario avere – oltre alle indiscusse competenze di controllo tecnico ed interpretativo – una focalizzazione creativa che manipoli il materiale non solo per formulare una nuova versione di questo o quel brano, ma che abbia anche l’obiettivo di costruire una nuova autorialità, con punto di partenza nel songbook di Eric Dolphy. Marco Colonna e Alexander Hawkins sono indubbiamente due delle personalità delle nuove generazioni che possiedono queste qualità; e infatti, queste sono i principali strumenti tattici della loro visione filosofica della musica. Entrambi fanno parte di quel gruppo di improvvisatori liberi che hanno alle spalle una severa preparazione; e il loro approccio all’interazione, all’assolo e all’invenzione contrappuntistica si muove essenzialmente lungo gli stessi assi cartesiani del rigore accademico europeo. Sono musicisti lontani dalla ingenuità di un radicalismo storicizzato ormai settantenne, così come sono distanti da un certo lessico afroamericano altrettanto storicizzato. Colonna e Hawkins rappresentano appieno la nuova era della “ricerca consapevole”, e per questo motivo credo di non sbagliarmi nel dire che hanno tenuto in considerazione una figura come Anthony Braxton, che sicuramente più di molti altri ha recepito il messaggio di Dolphy.
h.21:45
EMANUELE PARRINI QUARTET “ANIMAL FARM – LA FATTORIA DEGLI ANIMALI”
Emanuele Parrini: violino
Beppe Scardino: sax baritono, clarinetto basso, flauto
Giovanni Maier: contrabbasso
Andrea Melani: batteria
“Animal Farm” nasce sulla base di un percorso passato ma vivo, un filo interrotto con “1974 IO SO, Damn If I Know”, album in cui la poetica e l’irruenza della New Thing, in particolare i contenuti politici dell’ispiratore Archie Shepp, si mescolavano con il messaggio sempre attuale degli “Scritti Corsari” di Pier Paolo Pasolini proponendo i testi de “Il Romanzo delle Stragi” e di “Acculturazione e Acculturazione”. In seguito i progetti con i Dinamitri Jazz Folklore “Congo Evidence”, grazie alla presenza del poeta Sadiq Bey, ed “Akendengue Suite” con l’eccezionale collaborazione di Amiri Baraka, avevano creato una sorta di continuità di rapporti con il mondo della letteratura militante. Animal Farm si pone con una doppia chiave di lettura: può essere visto come una colonna sonora dell’omonimo romanzo di George Orwell, da cui prende origine, oppure essere considerato esso stesso, in maniera autonoma, come una meditazione sul potere e sul suo esercizio a tutti i livelli.
1 NOVEMBRE
h.21:00
MALI BLUES
Dimitri Grechi Espinoza: sassofoni
Gabrio Baldacci: chitarre elettriche
Andrea Beninati: batteria, violoncello
Forti dell’esperienza del Dinamitri Jazz Folklore che ha fatto delle radici africane del blues la propria cifra stilistica, due dei suoi elementi storici come Dimitri Grechi Espinoza e Gabrio Baldacci aprono a territori desertici e ritmi circolari una proposta musicale che vede per la prima volta la collaborazione col polistrumentista Andrea Beninati al violoncello e alla batteria. In particolare l’esperienza di Espinoza con musicisti tuareg e berberi tra i quali Tartit e Bombino, e maliani come Samba Tourè e Afel Bocoum grazie alle collaborazioni con il Festival au Désert di Timbuktù e di Firenze, rende questo progetto prima di tutto una piattaforma aperta che accoglie interventi e innesti di culture altre sia a livello compositivo che nelle occasioni live.
h.21:45
ROOTS MAGIC SEXTET
Alberto Popolla: clarinetto, clarinetto basso
Eugenio Colombo: flauto, sax soprano
Errico De Fabritiis: sax alto e baritono
Francesco Lo Cascio: vibrafono, percussioni
Gianfranco Tedeschi: contrabbasso
Fabrizio Spera: batteria
La musica suonata da Roots Magic indaga e attinge alla materia poetica del Blues, il tessuto espressivo su cui fiorisce il grande continuum della musica Afro-Americana. Un flusso rigeneratore in perenne movimento fra passato, presente, e futuro. Roots Magic si inserisce così in un percorso teso ad illuminare i collegamenti tra le forme originarie del Blues rurale degli anni ’20 e ’30 con la molteplicità linguistica del Jazz creativo degli anni ’60, ’70, e oltre. Un percorso non lineare che si concretizza nell’elaborazione di un repertorio calibrato intorno all’idea di adattamento, revisione e trasformazione della lingua madre in infiniti dialetti.
2 NOVEMBRE
h.21:00
GABRIELE MITELLI – THE WORLD BEHIND THE SKIN
Gabriele Mitelli: cornetta, sax soprano, tromba preparata, elettronica, oggetti
Il solo del musicista e performer bresciano “The world behind the skin” non è un concerto e neanche una performance ma l’occupazione di uno spazio fisico ed emotivo, il tentativo di ricreare la propria intimità e raccontare la propria storia tramite il suono, il rumore, cercando di ritrovare il proprio essere nel contatto diretto con le persone, i muri e le opere, che ne determinano la struttura.
Gabriele Mitelli si occupa di musica sperimentale e jazz d’avanguardia. Il suo strumento principale è la tromba, ma suona molti strumenti a fiato e sintetizzatori modulari. Ha creato installazioni sonore e performance site specific. Da anni si dedica alla direzione artistica e alla creazione di un’agitazione culturale nel suo territorio. In pochi anni suona in alcuni dei festival europei più importanti, affiancandosi ad esponenti della musica jazz e di confine tra cui Mats Gustaffson, Anna Högberg, Mette Rasmussen, Wayne Horovitz, Susanna Santos Silva, Elio Martusciello, Tobias Delius, Cristiano Calcagnile, Nino Locatelli, Jeff Parker, Chad Taylor, Ken Vandermark, Rob Mazurek, John Edwards, Mark Sanders, Pasquale Mirra, Alexander Hawkins, Chris Speed, Gianluca Petrella, Ralph Alessi; inoltre collabora stabilmente con Cristina Donà, cantautrice e interprete tra le più apprezzate nel pop.
h.21:45
NILS PETTER MOLVÆR TRIO
Nils Petter Molvær: tromba
Jo Bergen Myhre: basso
Erland Dahlen: batteria
Nils Petter Molvær è un trombettista, compositore e produttore norvegese. In lui convivono jazz, ambient, house, elettronica, oltre a elementi di musica hip hop, rock e pop. Con la sua tromba è capace di rimodellare gli stili creando un suono unico che rimanda a paesaggi sonori di profonda intensità.
Da subito ha abbracciato sia la musica acustica che quella elettronica rendendolo presto un musicista molto richiesto ad Oslo. Con la formazione Masqualero, Nils Petter Molvær è stato accolto da Manfred Eicher nella sua etichetta ECM. Per la ECM Molvær ha anche registrato sessioni in studio classiche con artisti come Robyn Schulkowsky, Marilyn Mazur, Jon Balke’s Oslo 13 e Sidsel Endresen. Ma voleva fare qualcosa di diverso, sia in termini di composizione che di tecnica della tromba.
Quella di Molvær è una tromba in grado di catturare sia le calotte polari che la sabbia del deserto. Capace di portare alla memoria folle impetuose e totale solitudine. Molvær ha un suo suono estremamente individuale, influenzato tanto dalla poesia della natura scandinava quanto dal calcolo elettronico. In lui inoltre sono vive le influenze di Miles Davis e Jon Hassell. Ma più di ogni altra cosa, Molvær ha se stesso. Ascoltandolo suonare, è facile dimenticare che il suo strumento è una tromba.
3 NOVEMBRE
h.21:00
ANAIS DRAGO “MINOTAURI”
Anais Drago: violini, voce, composizioni
Con “Minotauri”, titolo del programma da concerto in solo, la violinista Anais Drago prosegue la ricerca in solitaria intrapresa con l’album “Solitudo”, edito da CAM Jazz nel 2021: un disco in solo che sorprende per la pluralità di voci, un elogio alla solitudine che si nutre di bellezza.
In “Minotauri”, restano l’alternanza dei violini (acustico ed elettrico, entrambi soggetti a manipolazione elettronica), la ricerca di un’espressività timbrica del tutto personale, ma il focus si sposta sulla narrazione di vere e proprie storie di solitudine, tramite un attento utilizzo del materiale musicale, talvolta essenziale e minimalista, talvolta ricco e variopinto nella sostanza e nello sviluppo, interamente frutto della penna e dell’improvvisazione della Drago.
L’utilizzo della voce, usata per cantare e declamare, funge ora da narratore impersonale (come in Minotauros, rilettura in musica dell’omonimo romanzo di Friedrich Dürrenmatt) ora da narratore in prima persona (come in Firma Mentis, suite musicale che contiene un monologo tratto dalle Cosmicomiche di Italo Calvino).
I Minotauri di Anais Drago rappresentano le nostre solitudini, raccontate attraverso personaggi che appartengono a immaginari diversissimi e apparentemente incompatibili tra loro, ma nei quali risulta difficile non immedesimarsi.
h.21:45
DUO ERNST REIJSEGER e MARIO FORTE
Ernst Reijseger: violoncello
Mario Forte: violino, viola d’amore
PRIMA ITALIANA
Questo concerto è un inedito incontro musicale tra Ernst Reijseger, geniale violoncellista e esploratore di generi musicali e forme artistiche: dalla iniziale formazione classica, all’improvvisazione libera, e alla collaborazione con il celebre regista Werner Herzog, in duo con un suo spirito affine: il violinista Mario Forte, che ha viaggiato per il mondo per tutta la sua vita, assorbendo influenze musicali da ogni parte, e che, in questo progetto, insieme a Reijseger esplora tutto, dal barocco al jazz all’americana
È a New York che Mario Forte sente parlare per la prima volta di Ernst Reijseger, dai musicisti di John Zorn con cui il violinista franco-italiano ha avviato numerose collaborazioni, al suo debutto sulla scena musicale della East-Coast. Ernst Reijseger ha già registrato dozzine di album con questa comunità d’avanguardia negli ultimi 30 anni. Mario Forte ed Ernst Reijseger esplorano molte estetiche musicali. Dal jazz rivisitato alla musica barocca, passando per la musica d’avanguardia, americana e minimalista, la musica classica e quella contemporanea, per non parlare di forme totalmente inclassificabili, questi insaziabili musicisti sperimentano tutto alla ricerca dell’assoluto. La loro comune visione della musica, l’approccio dell’animo umano, il bisogno di universalità e spiritualità, li porta ad ispirarsi alla musica sacra per sviluppare il proprio linguaggio. Tutti questi elementi comuni li hanno spinti a formare questo duo che già delinea un territorio di universalità.
Ernst Reijseger è un violoncellista e compositore inclassificabile. Si trova al crocevia tra musica contemporanea, free jazz, avanguardia e musica improvvisata. Molto presente sulla scena jazz newyorkese ed europea da 30 anni, ha al suo attivo più di 50 album, centinaia di collaborazioni con tra gli altri John Zorn, Louis Sclavis, Jim Black, Michael Moore e Mark Feldman. Ernst Reijseger è noto anche per aver composto la musica per 8 film del regista Werner Herzog. Reijseger è stato partner creativo di poeti, ballerini, attori, pittori, scultori, fotografi e registi. Ha realizzato colonne sonore per film e numerosi documentari
Nel 2017, ha scritto ed eseguito la sua musica per l’Amleto di Shakespeare (con Oscar Isaac, Keegan Michael Key e Gayle Rankin, diretto da Sam Gold) al Public Theatre di New York. Per più di un decennio, Reijseger è stato associato al trio Reijseger/Fraanje/Sylla. I suoi concerti da solista consistono in sue composizioni personali e improvvisazioni.
Mario Forte è un violinista e compositore franco-italiano, diplomato al Conservatorio di Parigi, che dopo diversi anni di attività concertistica, direzionale e didattica in Europa, si è affermato sulla scena newyorkese nel 2016. Primo premio al Concorso Internazionale di Violino Zbigniew Seifert, Mario Forte ha al suo attivo sia una formazione accademica classica che numerose collaborazioni in mondi musicali molto diversi. Potremmo vederlo accanto a Jose-Luis Monton del Flamenco andaluso, con gli Gnaoua del Marocco, ma anche con Richard Bona, Mark Feldman, Sergio Krakowski, Matt Hollenberg, John Zorn e gli improvvisatori della scena newyorkese.
4 NOVEMBRE
h.21:00
ANOKHI-3
Cristiano Calcagnile: batteria, percussioni, composizioni
Giorgio Pacorig: pianoforte
Gabriele Evangelista: contrabbasso
Da una profonda passione per il piano trio Cristiano Calcagnile, dopo la lunga esperienza con il trio CHANT, con il quale ha pubblicato 2 dischi (CHANT – Caligola records 2001 e “Ma io ch’in questa lingua” – AUAND 2010), definisce un nuovo percorso espressivo legato al rapporto tra scrittura e improvvisazione. ANOKHI-3 riprende così il cammino con Giorgio Pacorig al pianoforte e Gabriele Evangelista al contrabbasso, proiettando lo sguardo su un “nuovo” e personale senso della forma e del linguaggio.
h.21:45
ME’TA QUARTET RELOADED
Antonello Salis: pianoforte e fisarmonica
Sandro Satta: sax alto
Riccardo Lai: contrabbasso e voce
Fabrizio Sferra: batteria
Un incontro storico riattualizzato appositamente dal Centro di Produzione Insulae Lab dopo venti anni di assenza dalle scene nazionali e internazionali e un omaggio ai cinquant’anni di carriera del pianista e fisarmonicista Antonello Salis, uno degli artisti più influenti della scena jazzistica internazionale con il contributo di amici scelti che hanno condiviso il suo percorso degli ultimi decenni. Il Me’ta Quartet è un progetto condiviso che si avvale di due musicisti di origini sarde come Riccardo Lai e Sandro Satta, compagni di musica e di vita, e del batterista Fabrizio Sferra, uno dei più creativi artisti italiani.
Info
www.toscanaproduzionemusica.it
Biglietti
Ingresso singola serata € 12,00 intero € 10 ridotto (studenti, under 25, soci Exwide)
Abbonamento a tutti i concerti € 38 intero, € 35 ridotto (studenti, under 25, soci Exwide)
Prevendite su Ticketone
Fonte: Ufficio Stampa
Eventi simili
-
Al Caffè Letterario Le Murate si celebra la Settimana del Fiorentino
Dal 24 al 30 marzo al Caffè Letterario le Murate tanti eventi pomeridiani e serali Leggi tutto
-
La Prima Estate il concerto di Grace Jones a seguire il Dj set di Tony Humphries a Lido di Camaiore
Una serata più unica che rara che vedrà protagoniste due leggende della storia della musica. Leggi tutto
-
Straordinario concerto sinfonico al Museo Piaggio
Venerdì 4 aprile alle 21, l’Associazione Fanny Mendelssohn presenta un evento imperdibile all’Auditorium del Museo Leggi tutto
-
Concerto Salve Regina, Mater Misericordiae nella chiesa di Santa Maria a Ripa
Un grande concerto per celebrare la Festa dell’Annunciazione e il Capodanno Fiorentino. E’ in programma Leggi tutto
-
Testimoni di speranza XXVIII edizione della rassegna di musica sacra O flos Colende
Al via la XXVIII edizione della rassegna di musica sacra O flos colende nella Cattedrale Leggi tutto
-
Johannes Skudlik protagonista del terzo concerto di Vespri d’organo alla Cattedrale di Pisa
Sabato 29 marzo alle 17 nella Cattedrale di Pisa, terzo appuntamento con Vespri d’organo, l’iniziativa Leggi tutto