Spettacoli Capannori

sabato 25 Gennaio 2014

“Rarità mozartiane”: i Cameristi di Roma in concerto alla Tenuta dello Scompiglio di Vorno

Sabato 25 gennaio alle ore 19.00nello SPE – Spazio Performatico ed Espositivo della Tenuta Dello Scompiglio di Vorno (Lucca) l’ensemble “I Cameristi di Roma” è in scena con “Rarità mozartiane”, un concerto itinerante nelle sale dello SPE dove i “Divertimenti” di Mozart per tre corni di bassetto e i “Notturni” a tre voci e tre corni di bassetto incontrano opere di autori del Novecento quali György Kurtág, Hans Werner Henze e Krisztof Penderecki, proposti dalla sensibilissima viola di Maurizio Barbetti, in un dialogo continuo, fuori dal tempo, capace di annullare ogni distanza.

Il concerto è inserito nel progetto “Mozart, così fan tutti”, una rassegna diretta dal maestro Antonio Caggiano che l’Associazione Culturale Dello Scompiglio di Vorno dedica alla figura del grande musicista e compositore salisburghese con appuntamenti e spettacoli previsti sino all’autunno 2014.

 

programma “Rarità mozartiane”

Wolfgang Amadeus Mozart, Divertimento n.1 KV 439b in Fa maggiore,

per 3 corni di bassetto: allegro, menuetto.trio, adagio, menuetto.trio, rondo

Wolfgang Amadeus Mozart, Ecco quel fiero istante – Notturno KV 436

per 2 soprani e basso con l’accompagnamento di 3 corni di bassetto

Krisztof Penderecki, Sarabande ommage a J.S.Bach, per viola sola

Wolfgang Amadeus Mozart, Mi lagnerò tacendo – Notturno KV 437

per 2 soprani e basso con l’accompagnamento di 2 clarinetti e corno di bassetto

György Kurtág da Signs, Games and Messages per viola sola:

Hommage à John Cage | Flapping-slapping | Im Volkston | To the exhibition of Sàri Gerlòczy | In memorian Aczél Gyorgy | Thomas Blum in memoriam | Doloroso | For Imre Foldes at 60 | Silent lines to Làslò Dobszay | Perpetuum mobile

Wolfgang Amadeus Mozart, Più non si trovano – Notturno KV 549

per 2 soprani e basso con l’accompagnamento di 3 corni di bassetto

Hans Werner Henze, da Serenade (nello stile di Mozart)

per viola sola: Adagio, Pastorale, Menuet

Wolfgang Amadeus Mozart, Divertimento n. 6 KV 439b in Fa maggiore

Wolfgang Amadeus Mozart, arie da Le Nozze di Figaro:

Al desio di chi t’adora | Voi che sapete (Cherubino) | Non più andrai (Figaro)

 

I Cameristi di Roma

Bora Han soprano, Shin Sunghee mezzo soprano, Kim Hyoick basso

Ugo Gennarini, Concezio Colandrea, Antonio Amanti – corni di bassetto

Maurizio Barbetti – viola

 

 

“La passione di Mozart per il clarinetto e il corno di bassetto – spiega il musicologo e giornalista Luca Della Libera – fu tardiva, ma intensissima: questi suoni misteriosi della ‘musica reservata’ per i riti massonici, voce dell’interiorità, (…) fu il timbro che accompagnò il salisburghese nell’ultimo suo periodo creativo, partendo dalle sempre più frequenti apparizioni nell’organico dei concerti per pianoforte e orchestra. Complice l’amicizia con il clarinettista e fratello di loggia massonica Anton Stadler, il nero strumento diventa protagonista di tanti capolavori: il ‘Trio K 498’, detto ‘dei birilli’ perché leggenda vuole sia stato composto durante una partita a tale gioco; la ‘Musica funebre massonica K 477’, in cui appare anche quel suo lugubre parente che è il corno di bassetto; e poi il ‘Concerto K 622’, e ancora il ‘Quintetto K 581’, del quale un secolo dopo Brahms cercherà di emulare non solo l’organico, bensì anche l’affabile, ininterrotto tono di conversazione. (…) Questo repertorio è anche in relazione alla spensierata e colta atmosfera dei mercoledì del barone Nikolaus Joseph von Jacquin, nel cui palazzo, presso il ‘botanischer Garten’ amava riunirsi l’intellighenzia illuministica e massonica viennese nell’ultimo scorcio del Settecento.

 

In questa cornice nascono dunque sia i ‘Notturni KV 437’ e ‘439 per tre voci, due clarinetti o tre corni di bassetto’, su testi di Metastasio, sia i ‘cinque Divertimenti’ per lo stesso organico, senza le voci, ‘KV 439b’. L’incontro con la Massoneria, nella cui loggia viennese Zur Wohltätigkeit (La Beneficenza) Mozart fu iniziato nel 1784, secondo alcuni commentatori sembra abbia indotto il compositore salisburghese a prediligere i timbri gravi, maschili propri di questi strumenti che da allora diventano una sorta di simbolo musicale del rituale dei Liberi Muratori. Quale che siano state le intenzioni, il risultato musicale va dal ‘divertissement’ di altissimo livello dei ‘Divertimenti’, alla palpitante e malinconica tenerezza dei ‘Notturni’, vera e propria sintesi di un’epoca e di una cifra stilistica incomparabili.

Nel caso del ‘Divertimento n. 1 K 439b’, l’intero brano è immerso in un clima di deliziosa e leggera ‘conversazione’ tra i tre strumenti. In questo repertorio non c’è posto per nessuna tensione o scontro. I ‘Notturni K 436’, ‘K 437’ e ‘K 549’ su testi di Metastasio, sono anch’essi avvolti in una clima di intima espressività, velata da un tratto malinconico, in sintonia con il testo. La relazione tra voci e strumenti è qui magistrale e semplice allo stesso tempo; nessun dramma, ma una deliziosa conversazione in musica, nella quale gli strumenti talvolta contrappuntano e talvolta avvolgono con il loro colore misterioso le increspature espressive del canto.

Lo stesso accade nelle due arie da ‘Le Nozze di Figaro’, ‘Al desio di chi t’adora’,
 ‘Voi che sapete’ (Cherubino)
, ‘Non più andrai’ (Figaro), che, come tante pagine di questo capolavoro, conobbero una straordinaria fortuna, testimoniata da numerosissime trascrizioni ed elaborazioni cameristiche.

 

Insieme con Karl Heinz Stockhausen, Hans Werner Henze (morto nel 2012) è stato il compositore tedesco più importante della seconda metà del Novecento. La scelta di vivere poco lontano da Roma, a Marino, dove si era trasferito nel 1953, era un simbolo dell’isolamento artistico scelto fin dall’inizio dal maestro, il quale, se da una parte non fu gradito ai tradizionalisti per la sua parziale adesione al serialismo, dall’altro venne criticato dalle neoavanguardia perché non ripudiò la tonalità e le forme convenzionali e andò verso l’eclettismo e la contaminazione dei linguaggi. Ultimo grande ‘classico’ del Novecento, Henze è stato uno spirito libero, vivace, sempre in contatto con artisti e intellettuali. (…) Nella sua musica egli mirò a una sintesi tra presente e tradizione: fu lui stesso a dichiarare che un motore della sua creatività era l’altalena tra adesione alla tonalità e fuga dalla stessa. I brani in programma, ‘Pastorale’, ‘Menuet’ tratti dalla giovanile ‘Serenade’, richiamano a Mozart con il consueto stile estremamente versatile del compositore tedesco.

 

Festeggiato in tutto il mondo l’anno scorso per il suo ottantesimo compleanno, il polacco Krzysztof Eugeniusz Penderecki è il più grande compositore polacco vivente e ha al suo attivo una carriera ricca di riconoscimenti accademici e una popolarità che ha raggiunto non solo il pubblico delle sale da concerto, ma anche quello cinematografico, come dimostrano le sue colonne sonore dei film ‘L’esorcista’ e ‘Shining’. A suo agio con la dimensione anche della spiritualità dell’arte (è stato molto legato al papa polacco Giovanni Paolo II), Penderecki ha sempre legato il suo nome alla sperimentazione più spinta, senza per questo perdere di vista la grande tradizione del passato, come dimostra la ‘Sarabande’. Originariamente per violoncello, è stata trascritta recentemente per viola dallo stesso compositore. Una Sarabanda contemporanea ma con tutto il contrappunto e la religiosa intimità di Bach. Di elevata difficoltà tecnica, il brano mette in risalto il timbro scuro, il virtuosismo e la cantabilità della viola.

 

La più importante cifra stitlistica del compositore ungherese György Kurtág è la concisione. ‘Signs, Games and Messages’ non fanno eccezione. Ognuno di breve durata, sono lettere, giochi, impressioni dedicate agli amici più intimi di Kurtág, da John Cage a Thomas Blum a Vera Ligeti; con lo sguardo spesso rivolto allo stile popolare Ungherese. Ciascuno di questi brevi pezzi è basato su un unico elemento strutturale, che è elaborato sotto il segno dell’esplorazione timbrica e del ‘gioco’, nel senso più alto del suo significato. Qui la viola disegna una mappa sonora che mette in rilievo tutte le sue possibilità espressive.”

 

Il Progetto Dello Scompiglio ideato e diretto da Cecilia Bertoni, prende vita nella omonima Tenuta, situata alle porte di Lucca, sulle colline di Vorno; una realtà in cui le attività legate alle arti visive e performatiche negli spazi interni ed esterni e il dialogo e le attività con la terra, con il bosco, con la fauna, con l’elemento architettonico contribuiscono a una ricerca di cultura. Ogni scelta relativa al Progetto è perciò valutata in relazione alla propria sostenibilità ambientale, attraverso forme di interazione e di responsabilità. All’interno della Tenuta Dello Scompiglio, accanto all’Azienda Agricola e all’Osteria, opera l’omonima Associazione Culturale. L’Associazione dal 2007 crea, produce e ospita spettacoli, concerti, mostre, installazioni; realizza residenze di artisti, laboratori, corsi e workshop; organizza e propone itinerari performatici all’aperto, visite guidate, lezioni Metodo Feldenkrais®; gestisce lo Spazio Performatico ed Espositivo (SPE). Una particolare attenzione è dedicata infine alle attività culturali per bambini e ragazzi, con rassegne teatrali, laboratori e campi estivi.

www.delloscompiglio.org

 

Biglietti

intero euro 12,00 | ridotto euro 7,00

 

Info e prenotazioni:

Biglietteria dello SPE
dal giovedì alla domenica dalle ore 14.00

tel. 0583971125 | biglietteria@delloscompiglio.org

Associazione Culturale Dello Scompiglio
Via di Vorno, 67 – Vorno (LU)

tel. 0583971475 | info.ac@delloscompiglio.org

Fonte: Associazione Culturale Dello Scompiglio

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