Cultura Pontedera

sabato 21 Giugno 2014

Quinta edizione per la “La Rotta a Tavola”. Fra buona cucina e clown, una raccolta fondi per il Meyer

Sabato 21 giugno si svolgerà la 5ª edizione di La Rotta a Tavola, cena organizzata dalla Consulta del paese con il prezioso aiuto del gruppo culturale e ricreativo “il mattone” e la collaborazione di tutti i circoli, la Parrocchia, le associazioni laiche,  cattoliche e le scuole dell’infanzia e primarie del paese per raccogliere fondi a favore della Fondazione dell’ospedale Meyer di Firenze.

L’idea di questa cena nacque durante la partecipazione di un gruppo di amici del gruppo culturale “il Mattone”  ad un evento in favore dell’ospedale Meyer di Firenze  e subito venne fatta la proposta alla Consulta per vedere se tutti insieme fossimo stati in grado di organizzare un evento nel nostro paese di La Rotta.

L’idea  di contribuire ad alleviare le sofferenze e le difficoltà che incontrano i familiari ed i bambini bisognosi di cure presso l’ospedale  pediatrico Meyer di Firenze  sembrò un ottimo collante.

Alla luce di questa quinta edizione possiamo dire che la “scommessa” del primo anno è stata vinta, c’è ancora molto da lavorare per far sentire di tutti partecipi di questo evento ma siamo certi che siamo sulla strada giusta.

Pensate che alla cena dello scorso anno hanno partecipato più di 280 persone, alle quali è scontato dirlo va il ringraziamento degli organizzatori.

La serata sarà impreziosita dalla partecipazione  del gruppo di clown “sorrisi volontari” della misericordia di Ponsacco che gratuitamente si esibiranno intrattenendo i bambini presenti, facendo “vivere” e “pulsare”  la centrale piazza Garibaldi del paese.

Durante la serata sarà presentata anche la locale squadra di calcio con la sorpresa del nuovo allenatore David Pratelli.

La serata è patrocinata dal Comune di Pontedera e vedrà la partecipazione del nostro Sindaco.

Il ricavato della serata andrà a favore di un progetto di ricerca scientifica che verrà illustrato durante la serata dettagliatamente da responsabile della fondazione ospedale Meyer.

Il contributo di partecipazione alla cena ed alla serata è di € 15,00 a persona, i bambini fino a 12 anni partecipano gratuitamente. La prenotazione è obbligatoria entro venerdì 20 giugno chiamando il numero 3406898527.

Tutti hanno dato una mano, la casa del popolo di La rotta e la Parrocchia hanno messo a disposizione le sedie, il circolo arci del botteghino ha concesso i propri locali per cucinare la cena, il circolo acli ha fornito con il centro diurno Menichetti l’energia elettrica, il gruppo teatrale cantieri osso del cane ha fornito il supporto audio alla serata, alcuni esercizi hanno dato il loro contributo per la serata  ma un ringraziamento particolare và al gruppo ricreativo culturale  ”il mattone” che si è accollato l’onere più arduo, di allestire la Piazza, cucinare e servire la cena, insieme ad alcuni amici tra cui ci piace citare Cerretini Lido, Biagiotti Marcello e Franchi Maria Pia, e soprattutto di ripristinare  la Piazza Garibaldi che già nella notte era tornata al suo naturale aspetto.

 

 

Il gruppo dei Clown “sorrisi volontari” della Misericordia di Ponsacco, nasce grazie all’intuizione di Alberto Lemmi, governatore della stessa e del Prof. Mannucci Marco, docente presso la facoltà di Scienze della Formazione di Firenze. Ispirato alla filosofia della Clownterapia, parte un progetto finanziato dal CESVOT, negli anni 2007/2008 e potenziato negli anni successivi.

Ad oggi il gruppo è attivo sul territorio con interventi presso le case di riposo, il servizio CUP della USL di Ponsacco, lo studio pediatrico e partecipa a manifestazioni ed eventi in ambito sociale.

 

LA CLOWNTERAPIA

Che ridere avesse un’influenza positiva sul nostro stato di salute lo sapevamo già da tempo ma solo da alcuni anni si è diffusa la cosiddetta gelotologia, ovvero la scienza che studia le applicazioni del buonumore e delle emozioni positive in campo medico.

La gelotologia ha origine dalla PsicoNeuroEndocrinoImmunologia una branca della medicina che ha posto in luce la correlazione fra le emozioni e il sistema immu-nitario. Un’applicazione di questa giovane scienza è la Clownterapia, ideata dal medico statunitense Hunter “Patch” Adams, reso celebre dal film biografico interpretato dall’attore Robin Williams. La Clownterapia o comicoterapia ha trovato applicazione soprattutto in ambito pediatrico, ma non solo. La terapia del sorriso è adatta praticamente in tutti gli ambiti socio-sanitari e con ogni tipo di paziente, non solo quindi i bambini possono beneficiarne, ma anche gli anziani, i disabili, i pazienti psichiatrici, le persone che si sottopongono a una terapia del dolore, tutti.

Gli effetti positivi del riso sul corpo permettono di mettere in moto complessi meccanismi di comunicazione fra il sistema immunitario e il sistema nervoso che rafforzando le nostre difese naturali, sono in grado di farci sentire bene. La capa-cità e la volontà di ridere sia nella vita quotidiana sia negli ambienti ove ridere non sia un’abitudine, permette di ricevere un grande beneficio psichico, operando un distacco emotivo dal proprio problema

 

Il Clown volontario in ambito sociale, non è un animatore!

Il Clown volontario, a differenza dell’animatore, non esegue uno spettacolo nel quale l’utente è semplicemente uno spettatore, ma un intervento mirato ad alleggerire le emozioni negative delle persone che si trovano in difficoltà di tipo sanitario e/o sociale.

Per questo i Clown volontari ricevono una formazione specifica, che pone al centro di tutto l’ascolto, nonché tutte le competenze e tecniche umoristiche necessarie.

E’ fondamentale anche l’attitudine a lavorare con gli altri Volontari con empatia, umiltà e tolleranza. Non per ultimo, occorre il desiderio di sperimentarsi, di mettersi in gioco e di divertirsi.

L’ascolto e l’osservazione del contesto sono molto importanti: il volontario clown deve essere in grado di dosa-re il proprio intervento in base alla situazione che ha dinanzi.

Per descrivere il metodo comunicativo, che il clown adotta quando opera in un contesto socio-sanitario, possia-mo usare questa metafora:

“LA COMUNICAZIONE CON UNA PERSONA E’ COME LA VITA DI UNA BOLLA DI SAPONE: DUE BOLLE SI POSSONO INCONTRARE, MA SE HANNO TROPPA FORZA SI POTREBBERO RESPINGERE O SCOPPIA-RE; SE DUE BOLLE DI SAPONE SI INCONTRANO ED HANNO LA STESSA PRESSIONE E VELOCITA’ SI POSSONO COEDERE; SE DUE BOLLE DI SAPONE HANNO LA STESSA PRESSIONE E VELOCITA’ POS-SONO FONDERSI E DIVENTARE UNA COSA SOLA E CONDIVIDERE LA STESSA ATMOSFERA. UN CLOWN CHE OPERA IN AMBITO SOCIO-SANITARIO REGISTRA L’ATMOSFERA CHE LO CIRCONDA E MISURA LA PROPRIA CAPACITA’ DI ENTRARE IN CONTATTO CON LE ALTRE BOLLE DI SAPONE”.

Fonte: Comune di Pontedera

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