Cultura Pistoia

martedì 4 Febbraio 2014

Prosegue la Scuola Politica e di Pensiero del martedì. Con il prof. Michele Ciliberto si discute dell’attualità di Niccolò Machiavelli

Dopo i primi due intensi martedì con le lezioni dei professori Filippo Buccarelli e Giovanni Tarli, prosegue anche il 4 febbraio alle 21,15 il ciclo di Lectio Magistralis organizzato dalle Associazioni Amici di Groppoli, Culturidea con il Conservatorio san Giovanni Battista.
Un ciclo di lezioni che, passo dopo passo, sta ponendo l’accento su criticità e valori di un pensiero occidentale che ha dispiegato nel corso della propria storia solidità e dubbi, certezze ed insidie la cui variabilità intrinseca è stata oggetto sia della lezione del sociologo Filippo Buccarelli che, dal proprio punto di vista, anche del costituzionalista Giovanni Tarli.
Il 4 febbraio sarà la volta del prof. Michele Ciliberto, preside della Normale di Pisa, edulcorare e far immergere gli uditori nell’attualità perspicace del pensiero di Niccolò Machiavelli. Un pensiero troppo spesso ricondotto ad una sua famosa, quanto fraintesa, espressione letterale, ma che invece contiene ancora oggi il fulcro più di una idealità e prassi politica anglosassone che italica. Pur se vissuto nel lontano XVI secolo, Niccolò Machiavelli, attraverso i suoi capolavori, riesce ancora a parlarci e a illuminarci, soprattutto intorno alle questioni politiche; domande come “chi debba avere il potere”, “come garantire la giustizia” e “qual è il buono Stato” sono state al centro della riflessione del fiorentino in numerose sue opere, da Il Principe ai Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio.Se ne Il Principe Machiavelli profilava la figura del governante e monarca ideale, caratterizzandolo non per qualità morali comuni quanto per virtù specifiche all’uomo di potere, nei Discorsi i problemi sono ancora più complessi, e molte cose possono tornarci utili anche per il nostro presente. Per esempio, Machiavelli, profondamente pessimista, riteneva che l’uomo fosse naturalmente portato alla volontà di accrescere il proprio potere sul prossimo. L’accentramento totale del potere sarebbe deletereo, perchè a quel punto quel singolo essere umano al potere non troverebbe controlli o freni nel suo esercizio. Perciò i poteri interni dello Stato (il monarca, l’esercito, i gruppi sociali, le classi urbane e quelle borghesi) devono controbilanciarsi continuamente, per poter arginare gli uni le volontà egoistiche degli altri. Si capisce come l’insegnamento potrebbe risultare utile anche oggi, che si discute tanto di rapporti tra poteri, di centralizzazione di facoltà a un’unica persona (palesemente portato all’accrescimento del potere personale), di predominanza del legislativo e dell’esecutivo sul giudiziario.
Quindi un Niccolò Machiavelli ancora attuale, un pensiero scolpito nella Storia che squarcia molti dubbi e tante incertezze partendo dal semplice assioma che tutto deve essere posto sotto esame. L’appuntamento con questa bella lezione, ad ingresso libero, è per martedì 4 febbraio ore 21.15 in corso Gramsci 37, relatore il filosofo Michele Ciliberto.

 

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