Teatro Cascina
venerdì 28 Febbraio 2014
“Prima di andare via”: alla Città del Teatro di Cascina arriva lo spettacolo tratto dall’omonimo film di Filippo Gili
Venerdì 28 febbraio alle 21.00 arriva alla Città del Teatro di Cascina (Pisa), “Prima di andar via”, il dramma, accompagnato dalle musiche di Roberto Angelini e diretto da Francesco Frangipane, è tratto dall’omonimo film di Filippo Gili che ne ha curato anche l’adattamento teatrale.
Lo spettacolo, composto da un cast d’eccezione, è anche l’occasione per assistere alla coinvolgente interpretazione di un grande attore come Giorgio Colangeli: è stato Salvo Lima nel “Divo” di Paolo Sorrentino, ha lavorato con Marco Tullio Giordana (in “Pasolini, un delitto italiano” e “Romanzo di una strage”), con Ettore Scola (“Gente di Roma” e “La cena”), e con Luchetti, Vicari, Winspeare, Faenza e tanti altri. Con il film “L’aria salata” ha vinto il David di Donatello).
La storia racconta di una bella famiglia unita. Una normale famiglia felice. Una tranquilla cena familiare che si trasforma in tragedia a causa di un inaspettato annuncio.
Un appartamento situato al centro della scena con il pubblico disposto su due lati. Cinque personaggi accerchiati che si fronteggiano come pugili su un vero e proprio ring. Un figlio, interpretato dallo stesso Filippo Gili, che affonda il primo colpo. Inaspettato. Impensabile.
Padre, madre e sorelle che accusano il colpo, un colpo tremendo che va a segno. E barcollano, arrancano, indietreggiano fino all’angolo, cercano di riprendersi e reagiscono, lo attaccano, lo scuotono, ma senza riuscire a colpirlo.
Una notte drammatica dove, colpo su colpo, si confrontano/scontrano padre e figlio, madre e figlio, sorelle e fratello in un viaggio ora violento ora tenero nelle mille sfumature della psiche e dell’animo umano.
L’autore e regista Filippo Gili descrive così lo spettacolo:
Prima di andar via rappresenta la prima tappa di un intenso percorso drammaturgico e teatrale in cui si vogliono affrontare grandi temi universali, come la vita e la morte, il destino e il libero arbitrio. Qui la morte viene vista come possibilità di salvezza e il protagonista la invoca in nome della libertà e della volontà di poter essere artefice del proprio destino, assumendosi la responsabilità degli effetti devastanti che questa scelta provocherà nelle dinamiche sociali, e in particolare nel luogo in cui si è scelto di focalizzare l’attenzione: la famiglia. Un microcosmo che ci permette, proprio grazie alla riconoscibilità di situazioni familiari quotidiane, di predisporre il pubblico ad un meccanismo automatico d’immedesimazione e di catarsi. Tutto ciò facilitato da un’idea di allestimento che vuole tenere il pubblico dentro la scena, che accompagna lo spettatore per mano dentro la storia stessa e lo induce a condividere le emozioni dei personaggi, tanto da farsi carico delle domande e dei dilemmi che travolgono i protagonisti.
Dirompe l’amore, in questa pièce che ho scritto. Rompendosi violentemente un sentimento, e più diabolicamente un’affettività. La famiglia ne esce con le ossa rotte, ma in piedi. Il tormento di un uomo solo mantiene salde le sue ossa, ma rimane a terra. E’ la storia di una notte drammatica, dove le colluttazioni che legano padri madri e figli, sembrano il rovescio di una vita intera, un istante sempre possibile nel mare magnum del silenzio. Tutto, tutto, girando sempre intorno a un Ego che non si dissolve mai: e nonostante l’impensabile, l’incredibile, l’ignoto, si presenti a cena…
Rassegna stampa
“…Prima di andar via…lambisce i più oscuri lati dell’uomo, setacciando il dolore lì dove credevamo di averlo nascosto. Vi riesce grazie a un testo asciutto, tanto semplice quanto spietato e gelido, ma anche grazie a una regia che lavora sugli attori, tra le pieghe dei respiri, nella dilatazione delle atmosfere, con una ritmica delle emozioni che spezza il fiato al pubblico…” (Andrea Pocosgnich. Teatro e Critica)
“…Una cena che naufraga nel dramma in un allestimento che non va raccontato, ma vissuto…Un piccolo grande evento che riconcilia con il teatro, con il dramma, con la capacità del coinvolgimento tra attori e pubblico…” (Carlo Rosati. Scena&Schermo)
“…La storia, umanissima, complessa, struggente si legge nei silenzi, negli sguardi, negli scatti improvvisi, nelle urla, nelle gocce di sudore e nelle lacrime che i cinque interpreti di questo splendido lavoro teatrale regalano alla platea…” (Fulvio Pennacchio. Saltinaria)
“…Il ritmo dello spettacolo è incalzante, la densità tale che nulla fa staccare lo spettatore dagli avvenimenti…Spettacolo atipico, toccante, intelligente…” (Bruna Monaco. Vespertilla)
“…Si viene trascinati dentro lo spettacolo, il miracolo della comunicazione teatrale può dirsi compiuto…” (Susanna Battisti. Fogli d’arte)
INCONTRO
Nel pomeriggio, alle 18.30, nel ridotto del teatro la compagnia incontrerà il pubblico. (Ingresso libero)
BIGLIETTI intero 15 euro – Ridotto 13 euro – Studenti/inoccupati 10 euro
Prevendita giorni feriali presso gli uffici del teatro dalle 10.30 alle 12.30
Circuito boxoffice e on line su www.boxol.it
Informazioni 050.6201588 biglietteria@lacittadelteatro.it www.lacittadelteatro.it
Ristorante il Ritrovo del Teatro
Aperitivo a 5 euro e cena alla carta (E’ gradita la prenotazione 348.4404671)
Fonte: La Città del TeatroEventi simili
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