Cultura Livorno
venerdì 15 Novembre 2019
Presentazione del lirbo Dario Niccodemi: il regista di Pirandello di Giuseppe Donateo alla libreria Feltrinelli di Livorno
Si intitola Dario Niccodemi: il regista di Pirandello il libro in cui Giuseppe Donateo, giornalista e scrittore livornese, ricostruisce la figura di Niccodemi come direttore della principale compagnia italiana di prosa degli anni Venti del secolo scorso e come rinnovatore del teatro nazionale.. Il libro, pubblicato dalla casa editrice sanminiatese La Conchiglia di Santiago, sarà presentato venerdì 15 novembre (ore 16,30) presso la libreria Feltrinelli di Livorno (via di Franco 14). Alla presenza dell’autore, interverranno l’assessore alla Cultura del Comune di Livorno, Simone Lenzi, il professor Alessandro Tinterri (Università di Perugia), Giuseppe Ranucci, regista teatrale e scrittore, il responsabile della casa editrice, Andrea Mancini.
Sarà una serata importante quella che vedrà, insieme all’autore, Giuseppe Doanteo, la presenza di Alessandro Tinterri, curatore delle mostre più importanti che si siano avute in Italia, sul teatro italiano del 900, con protagonisti del calibro di Luigi Pirandello, Virgilio Marchi, Sergio Tofano e tanti altri. Tinterri infatti, prima di diventare docente di Storia del Teatro a Perugia, ha lavorato molti anni a fianco di Sandro d’Amico, al Museo Biblioteca dell’Attore di Genova, curando insieme a d’Amico l’edizione critica del teatro di Pirandello, edito da Mondadori.
Ma chi era DARIO NICCODEMI? Se volessimo descrivere il fiuto, proprio dei grandi uomini di teatro, che dimostrò negli anni in cui diresse la Compagnia Drammatica Italiana (1921-1930), basterebbe ricordare quella infuocata sera del 9 maggio 1921, al ”Valle” di Roma, quando il direttore della formazione teatrale firmò il debutto di Sei personaggi in cerca d’autore. Sera di battaglia, tra fischi, urla e tentativi di aggressione fisica nei confronti di Pirandello. Anche Niccodemi, una volta letto il copione, aveva sentito dentro di sé un’istintiva contrarietà, subito seguita – ecco il proverbiale fiuto del regista livornese – dalla constatazione di trovarsi di fronte a un’opera destinata a rivoluzionare la storia del teatro.
Regista vero, Niccodemi, in anni in cui il termine non aveva ancora preso piede in Italia. Tagliava e riadattava brani di un testo, se ciò serviva a valorizzarne lo spirito autentico; portava in ritiro gli attori, allo scopo di accrescerne l’affiatamento; pretendeva che ognuno di essi studiasse l’intero testo e le parti dei colleghi, non soltanto la sua; curava con meticolosità la scenografia. L’attività della sua compagnia rappresentò, nel corso degli anni Venti del Novecento, una svolta fondamentale per il teatro italiano. Dalle ammuffite scene ottocentesche, al moderno teatro di regia.
Partendo da tali presupposti, questo libro – in buona parte basato sul materiale cortesemente messo a disposizione dall’Archivio Niccodemi di Livorno – ricostruisce la vicenda umana e artistica di Dario, dagli anni parigini della Belle Époque, quando metabolizzò, al fianco della celebre Gabrielle Réjane, la lezione di maestri come Antoine e Stanislavskij, fino alle tournées europee e sudamericane della compagnia. Una cavalcata nel mondo del teatro degli anni Venti, seguendo intuizioni, successi e delusioni del brillante commediografo, autore di testi come La maestrina e La nemica, che nel 1921 si lanciò nella nuova avventura di direttore di una compagnia, in cui brillarono le stelle di Vera Vergani, Luigi Cimara e Luigi Almirante. Senza dimenticare il Niccodemi abile talent-scout, grazie alla scoperta di futuri mostri sacri, del calibro di Anna Magnani ed Elsa Merlini.
Giuseppe Donateo è nato a Livorno nel 1953. Laureato in Lettere Moderne, è giornalista professionista e ha lavorato fino al 2011 presso il quotidiano “Il Tirreno”. Attualmente tiene lezioni di Letteratura italiana e di Storia del teatro presso l’Università della Terza Età, continuando a portare avanti la sua attività di ricerca e scrittura. Ha pubblicato per le Edizioni dell’Erba le raccolte di poesie Zapping (1992), Cantando (1993) e Un filo di vento (2019), il romanzo Fuggendo tra le ombre blu (2004), le prose satiriche Satirette (1995) e i racconti Il re delle Terre Lontane (2002). Sono usciti per Edizioni dell’Erba-Nuova Provincia Editrice i romanzi Il segreto di Anna (1998), vincitore del premio letterario “Cinque Terre”, e In bicicletta con Voltaire (1999). Donateo è inoltre autore di Il Maestro del Romanzo Vuoto (Erasmo, 2017) e di due opere di saggistica: Carolina Internari (Nuova Fortezza Editrice, 1996), ricostruzione della vita della celebre attrice del primo Ottocento, e La Fonderia Gambaro (Debatte Editore, 2017), riguardante l’attività nella lavorazione della ghisa, di una piccola fabbrica livornese, attiva in tutta Italia a cavallo tra il XIX e il XX secolo.

Dario Niccodemi: il regista di Pirandello
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