Cultura Pontassieve
venerdì 24 Gennaio 2014
Pontassieve: in occasione del Giorno della Memoria la presentazione del libro “Correva l’anno – Padulivo, 10 luglio 1944” di Sandra Cerbai
In occasione della Giornata della Memoria venerdì 24 gennaio alle ore 21 il Comune di Pontassieve presenta nella Sala delle Eroine il libro “Correva l’anno – Padulivo, 10 luglio 1944” scritto da Sandra Cerbai. Un romanzo dal tratto autobiografico attorno all’eccidio di Padulivo, durante l’occupazione tedesca nell’Appennino Tosco-emiliano poco prima della fine della 2° Guerra mondiale. L’intreccio si snoda esaltando le figure dei protagonisti nella loro semplice umanità di fronte alla barbarie: uno scritto veloce con tratti molto moderni, in una miscela perfettamente integrata tra vicenda umana, – quella vissuta direttamente da Sandra Cerbai, allora bambina – e storica, in un intreccio tra narrativa e ricostruzione storiografica, e non solo.
La serata – che anticipa di 3 giorni la data ufficiale della ricorrenza della giornata della Memoria del 27 gennaio – sarà introdotta da Alessandro Sarti, Assessore Politiche Culturali, Comune Pontassieve e vedrà gli interventi di Paola Veratti Ricercatrice Storica, Simone Neri Serneri Direttore dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana, Massimo Biagioni giornalista e della stessa autrice.
Eccidio di Padulivo (fonte www.resistenzatoscana.it) Il mattino del 10 luglio 1944 si presentò alla fattoria di Padulivo un reparto SS composto da una sessantina di uomini con lo scopo di requisire bestiame. A Padulivo in quei giorni erano ospitati più di 150 persone, in gran parte sfollati provenienti da Vicchio, ma la fattoria veniva tenuta d’occhio dai nazifascisti perchè vi era il sospetto (fondato) che il proprietario Aldo Galardi aiutasse e saltuariamente ospitasse i partigiani che erano acquartierati sulla cima di Monte Giovi.
Nella perquisizione i tedeschi si accorsero che era stato portato via da poco un cavallo e ne chiesero conto. Il cavallo era infatti stato requisito dai partigiani. Gli ufficiali tedeschi allora avvertirono che se non avessero avuto quel cavallo avrebbero bruciata l’intera fattoria. Una donna si prese l’incarico di recuperarlo.
Con questa mossa però i partigiani poterono essere avvertiti della presenza e della consistenza del reparto SS: quando i tedeschi si ritirarono da Padulivo i partigiani li attesero poco lontanto. Nell’imboscata cadde un soldato ed un altro rimase ferito. I tedeschi rientrarono rapidamente alla fattoria dove dopo aver ottenuto aiuto per medicare il ferito arrestarono tutti coloro che poterono trovare. Incendiata la fattoria e l’abitato circostante incolonnarono gli oltre cento prigionieri verso Vicchio. Giunti al ponte dove aveva avuto luogo l’imboscata partigiana mitragliarono 10 uomini e la donna che si era prestata al recupero del cavallo. Uno degli uomini non soccombette immediatamente, ma non si riebbe mai dalle gravi ferite e morì tempo dopo.
Dopo una notte di prigionia i cento catturati subirono un interrogatorio e vennero rilasciati, ad eccezione di quattro uomini e di tre donne. Gli uomini vennero usati per requisire altro bestiame, poi vennero portati di nuovo nel luogo dell’agguato partigiano e uccisi.
Fonte: Comune di Pontassieve
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