Cultura Prato

da sabato 21 Settembre 2013 a lunedì 13 Gennaio 2014

“Officina Pratese. La fortuna di Filippo Lippi nell’Ottocento a Prato”, una mostra alla Biblioteca Roncioniana

 

Dal 13 settembre 2013 al 13 gennaio 2014, nella suggestiva sala lettura della Biblioteca Roncioniana è visitabile l’esposizione Officina pratese. La fortuna di Filippo Lippi nell’Ottocento a Prato.

 

 

Lettere, pubblicazioni, preziose incisioni e rare lastre calcografiche, documenti legati all’attività editoriale di Ferdinando Baldanzi (Prato 1789 – Siena 1866), sono i testimoni della nuova sensibilità con cui la Prato dell’Ottocento si avvicinò all’opera di Filippo Lippi.

 

Nel corso della prima metà dell’Ottocento, con la diffusione in Europa e in Italia della cultura romantica, si assistette a una riscoperta e rivalutazione dell’arte medievale e del primo Rinascimento. Questo nuovo modo di sentire spinse a mettere in luce interi cicli di affreschi, spesso nascosti sotto ridipinture e intonaci, e stimolò gli studiosi a dare nuova visibilità ad opere in parte dimenticate. Tra gli uomini che, con diverso spirito, furono protagonisti di questa riscoperta, emerge in ambito pratese la figura di Ferdinando Baldanzi.

 

Studioso appassionato d’arte, Baldanzi nella prima metà dell’Ottocento fu il principale promotore della valorizzazione e del restauro degli affreschi di Filippo Lippi e di altre opere d’arte conservate nella cattedrale di Prato.

 

Su incarico del Capitolo del Duomo, nel 1831 affidò al pittore Antonio Marini (Prato 1788 – 1861) il restauro degli affreschi di Agnolo Gaddi ( † Firenze 1396) della cappella del Sacro Cingolo e nello stesso anno pubblicò l’opuscolo Delle pitture che adornano la cappella del sacro Cingolo di Maria Vergine nella cattedrale di Prato (Prato, Giachetti) con la lettura iconografica e la descrizione degli affreschi.

 

Nel 1835 ancora Antonio Marini fu incaricato del restauro del ciclo di affreschi di Filippo Lippi (Firenze 1406 – Spoleto 1469) nel Duomo di Prato. Baldanzi ne seguì l’opera e, a conclusione dei lavori, pubblicò l’opuscolo Delle pitture di Filippo Lippi nel coro della cattedrale di Prato e de’ loro restauri (Prato, Giachetti) che fece illustrare allo stesso Marini con cinque incisioni di intonazione purista.

 

Per oltre quindici anni Ferdinando Baldanzi si impegnò nello studio delle opere d’arte conservate nel Duomo di Prato, seguendone anche le operazioni di restauro. Nel 1846 diede quindi alle stampe il volume Della chiesa cattedrale di Prato. Descrizione corredata di notizie storiche e di documenti inediti (Prato, Giachetti 1846), in cui faceva il punto sulle sue ricerche. Il libro diede all’autore una certa fama negli ambienti culturali fiorentini, propiziandogli l’ammissione all’Accademia Fiorentina di Belle Arti, all’Ateneo Italiano e alla Società Colombaria.

 

 

Biblioteca Roncioniana di Prato

Piazza San Francesco, 27 (centro storico)

Dal lunedì al venerdì 9.00-13.00 / 15.00-19.00

tel. 0574.24 641 – www.roncioniana.it –  info@roncioniana.it

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