Teatro Prato

mercoledì 26 Marzo 2014

Officina Giovani presenta lo spettacolo “Non poteva certo finire bene”. Undici anni di vita di un ragazzo qualunque

Mercoledì 26 marzo, alle 21.30, Officina Giovani presenta lo spettacolo “Non poteva certo finire bene”, ideato e proposto da Andrea Lanzini e accompagnato dalle musiche di Carlo Sciannameo.

In scena, la quotidianità di un ragazzo qualunque, uscito di casa a 19 anni per studiare e costretto a tornarvi a 30, a causa di un lavoro precario e del fallimento della vita che faticosamente era riuscito a costruire. Gli episodi più significativi di quegli undici anni vengono riproposti sul palcoscenico in chiave comica: dagli errori ai timori giovanili, dal rapporto con genitori e amici alla convivenza, fino alla precarietà del lavoro. Situazioni difficili e amare, affrontate però con ottimismo ed energia.

L’evento – per la rassegna “On Stage Teatro” – si inserisce nel programma “Allacciate le cinture” a cura del Tavolo Tecnico coordinato dallo staff di Officina Giovani. Lo spettacolo è a ingresso gratuito e si terrà nei locali di piazza dei Macelli 4.

Officina Giovani on stage Lanzini e Sciannameo

 

Il mondo precario dei giovani. In scena l’ironia che dà speranza.

LA PRECARIETÀ nel mondo giovanile, andrà in scena presso gli spazi di Officina Giovani, Piazza dei Macelli 4 a Prato, nella sala Danza e teatro, per la rassegna teatrale “Allacciate le cinture”, con lo spettacolo “Non poteva certo finire bene” di Andrea Lanzini e Carlo Sciannameo, mercoledì 26 marzo alle 21:30 ad ingresso libero. Ultima data della tournée ufficiale, iniziata l’undici luglio 2013, che ha toccato i principali luoghi di intrattenimento estivo della provincia di Grosseto e Firenze. Spettacolo teatrale in forma di farsa giullaresca ad atto unico, “Non poteva certo finire bene” racconta in chiave comica le sorti di un ragazzo che, andato via di casa a soli diciannove anni si ritrova velocemente all’età di trenta.

La sceneggiatura originale è di Andrea Lanzini, 31 anni, attore di teatro e occasionalmente cinematografico, che qui interpreta il ruolo del protagonista, accompagnato dal musicista e cantautore Carlo Sciannameo, 44 anni.

«Si potrebbero aprire mille prospettive di dialogo sulla vicenda narrata» spiega Lanzini, «parlare della vita di un ragazzo, essendo io stesso un ragazzo, è un conflitto di interessi. Ma qui subentra l’indagine artistica che ha generato questo spettacolo. “Non poteva certo finire bene” è la dimostrazione che per scrivere una storia, alcune volte basta basarsi sui fatti e scoprire come la realtà superi di per sé la finzione narrativa. Ciò che ci ha interessato e ci interessa ancora oggi, forti di quasi 20 repliche, è indagare un sentimento presente da tempo di immobilità assoluta. Il mondo che siamo riusciti a far scaturire da questa indagine è una realtà che ha assunto i tratti di una dimensione paradossale, se pur ben radicata in una svagata e disattenta quotidianità. La chiave utilizzata per il racconto è quello dello humor riflessivo e ben strutturato, ricco di battute che attivano nello spettatore un moto di pensieri e di sensazioni. Il percorso narrativo è reso ancora più fluido dalle canzoni originali di Carlo. Ogni data che facciamo ha un sapore genuino, perché unica nel suo svolgersi. Abbiamo elaborato una trama che possa interessare non solo gli adulti ma anche i più giovani e il messaggio che vuole arrivare è quello di guardare sempre avanti con forza d’animo, vincendo le difficoltà con un potente sorriso ».

 

Fonte: Comune di Prato

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