Cultura Prato

da sabato 19 Dicembre 2020 a domenica 31 Gennaio 2021

Mostra virtuale Fiori dipinti del Seicento Napoletano nelle collezioni di Palazzo Pretorio e della Fondazione De Vito

FIORI DIPINTI DEL SEICENTO NAPOLETANO NELLE COLLEZIONI DI PALAZZO PRETORIO E DELLA FONDAZIONE DE VITO è il titolo della piccola Mostra virtuale curata da Nadia Bastogi e Rita Iacopino, che accosta due dipinti di Palazzo Pretorio a quattro tele della Fondazione De Vito raffiguranti nature morte di fiori, esempi di un genere che ebbe nel Seicento e Settecento napoletano uno straordinario sviluppo. Della Fondazione De Vito, si presentano per la prima volta due esempi significativi di Luca Forte, caposcuola della natura morta napoletana di matrice caravaggesca e due tele di Giuseppe Recco, esponente di successo di una delle più importanti famiglie di pittori partenopei specialisti del genere, già sensibile agli sviluppi barocchi, che animano le due fastose tele di Gasparo Lopez, artista amato anche dalla committenza medicea, appartenenti alle collezioni di Palazzo Pretorio.

La mostra prosegue la linea del dialogo fra le opere di Seicento napoletano delle due raccolte, nel contesto della storia di un collezionismo antico e moderno rivolto agli artisti partenopei e doveva essere inaugurata a chiusura dell’esposizione Dopo Caravaggio. Il Seicento napoletano nelle collezioni di Palazzo Pretorio e della Fondazione De Vito (Prato Museo di Palazzo Pretorio) ma, data l’emergenza, gli Enti organizzatori hanno deciso di renderla virtuale e di pubblicarne ugualmente il catalogo nella versione cartacea ma anche scaricabile. La mostra sarà visitabile dal 19 dicembre 2020 sul sito del Museo di Palazzo Pretorio, con accesso anche dal sito della Fondazione De Vito.

“Era nostra intenzione offrire alla città come arricchimento della mostra una piccola esposizione di dipinti di natura morta con soggetto di “Fiori”. Il ripresentarsi di una situazione di emergenza sanitaria con la chiusura del museo non ha permesso di realizzare il progetto con l’esposizione fisica delle opere. Tuttavia abbiamo voluto che l’iniziativa, già in avanzata fase di organizzazione, avesse un suo sviluppo trasformandola in una mostra virtuale che resterà visitabile sui siti del Museo e della Fondazione e realizzando una pubblicazione, dove sono raccolti i risultati raggiunti dagli studi su questi dipinti, svolti per l’occasione dalle due curatrici Rita Iacopino e Nadia Bastogi.”

“Tutto questo nell’ottica di rendere alla città un contributo con iniziative concrete che rimangano nel tempo, dando visibile testimonianza, in questo particolare momento, di tutto il nostro impegno per la cultura ed i musei”, dichiarano Simone Mangani, Assessore alle Politiche Culturali del Comune di Prato e Giancarlo Lo Schiavo, Presidente della Fondazione De Vito.

L’impegno congiunto e la collaborazione virtuosa tra due istituzioni, il Comune di Prato con il Museo di Palazzo Pretorio e la Fondazione De Vito, hanno reso possibile la realizzazione della mostra Dopo Caravaggio. Inaugurata il 14 dicembre 2019 e prorogata, a causa della chiusura dovuta all’emergenza sanitaria, fino al 6 gennaio 2021.

Un’esposizione che ha ottenuto un indubbio successo di pubblico e di critica ed è stata accompagnata da numerose iniziative collaterali che hanno interessato la musica, il teatro, la storia, rendendo ancor più vivida e attuale la grande eredità artistica del Seicento napoletano e il ruolo del collezionismo antico e moderno .

Dal 19 dicembre 2020 fino al 31 gennaio 2021
su:
www.palazzopretorio.prato.it/it/

con accesso anche dal sito:
www.fondazionedevito.it

Catalogo a cura di Nadia Bastogi e Rita Iacopino
Claudio Martini Editore 8,00 € (www.claudiomartinieditore.it)

DIDA FOTO
1 Prato, Museo di Palazzo Pretorio
Gasparo Lopez (attr.), (Napoli, ? – Firenze, 1740)
Composizione di fiori, inv. 1721
1730 ca.
Olio su tela, 75 x 57 cm

2 Vaglia (Firenze), Fondazione De Vito
Luca Forte (Napoli, 1605-1606 ca. – 1660 ca.)
Vaso di fiori istoriato, con rose e iris
1649 Olio su tela 115 x 81 cm
Iscrizioni: sulla base di pietra a destra “L f ‘49”

Fonte: Ufficio Stampa

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