Cultura Prato

da sabato 17 Maggio 2014 a lunedì 2 Giugno 2014

“Meteoritica”, le collezioni dei tre Musei di Prato, Roma e Milano in mostra a palazzo Buonamici. Meteoriti, minerali e fossili per una allestimento curato dagli studenti con immagini e video e tante notizie

Meteoriti, impattiti, minerali e fossili sono i protagonisti della mostra allestita a palazzo Buonamici che porta il titolo Meteoritica e che sarà inaugurata domani, sabato 17 maggio alle 16,30 (fino al 2 giugno, sala Biagi, ingresso da via Ricasoli 17).

Saranno il presidente della Provincia, la presidente della Fondazione Prato Ricerche Isabella Berardono e il direttore del Museo di Scienze planetarie Marco Morelli a tagliare il nastro della mostra, organizzata dal Museo di Scienze planetarie con la collaborazione del Museo di Mineralogia dell’Università La Sapienza di Roma e del Museo Civico di Storia Naturale di Milano. Un’esposizione davvero unica che vede raccolti i più significativi campioni appartenenti alle tre principali collezioni di meteoriti e rocce da impatto presenti nei musei italiani e offre la possibilità di ammirare esemplari di rilevanza mondiale, tra i quali sono numerose le meteoriti italiane, generalmente poco note.

Patrocinata dalla Provincia di Prato e realizzata con il contributo del MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), la mostra è allestita con la collaborazione degli studenti delle classi terze della scuola secondaria di primo grado Buricchi di Prato, con gli studenti delle classi quinte della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo via Linneo di Milano e delle classi prime del Liceo Darwin di Roma. Raccontato dagli studenti che hanno prima visitato i tre musei e preso confidenza con i campioni, il percorso contiene informazioni, immagini, pannelli, video e anche giochi, per rendere il più piacevole possibile la visita e la fruibilità della mostra alle diverse età dei visitatori.

Il Museo di Scienze Planetarie, capofila del progetto, nei sette anni di attività ha maturato una buona esperienza sia in campo didattico, ospita cinquemila studenti l’anno, che in quello divulgativo con una media di 10mila visitatori all’anno.

La collezione di meteoriti e rocce da impatto del museo pratese, costituita da oltre 1100 esemplari, e l’importante attività di ricerca scientifica che viene svolta sui campioni in collaborazione con l’Università degli Studi di Firenze, ha permesso al museo stesso di diventare il punto di riferimento nazionale per questo specifico settore, assieme al Museo Nazionale dell’Antartide. La collaborazione tra i Musei di Roma, Milano e Prato deriva proprio dai rapporti di collaborazione già esistenti.

La mostra è a ingresso libero con il seguente orario: dal martedì alla domenica: 10-12.30 e 16.30-19.30, lunedì 16.30-19.30, lunedì 2 giugno, ultimo giorno di mostra, apertura dalle 10 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.30. Per informazioni 0574 44771-447755.

 

METEORITICA

Ecco i campioni più rilevanti o di maggiore curiosità presenti

Alfianello – Il 16 febbraio 1883, alle ore 2 e 40 minuti dopo il mezzoggiorno, ad Alfianello, in provincia di Brescia fu udita una spaventosa detonazione e i vetri delle finestre delle case tremarono fino ad un paio di chilometri intorno. L’oggetto che cadendo a terra aveva scavato un piccolo cratere di circa 70cm di profondità, aveva un peso stimato in circa 200kg e dimensioni approssimative di 75cm di altezza e 60cm di larghezza.

Renazzo – Ritrovata nell’omonima località nel 1824, è una condrite carbonacea considerata tra le più primitive tra quelle esistenti. Capostipite di una classe di condriti carbonacee note come “classe CR” (dove la “R” viene dal nome Renazzo), ha una composizione simile a quella della superficie dell’asteroide Pallade.

Casas Grande – Questa meteorite venne rinvenuta durante scavi archeologici condotti nell’omonimo sito precolombiano, sepolta all’interno di una stanza di un edificio e avvolta da una sottile e lunga striscia di lino, simile a quella utilizzata per avvolgere le mummie.

Ensisheim – Questa meteorite condritica, il cui corpo principale ha un peso di 127kg, fu vista cadere e poi raccolta il 7 novembre del 1492 in Alsazia. Osservata fin da oltre 150km di distanza, questa caduta scavò un cratere di circa un metro di profondità. È famosa anche per l’accurata documentazione storica che ne descrive la raccolta e la conservazione.

L’Aigle – Nel primo pomeriggio del 26 aprile del 1803, una pioggia di oltre tremila frammenti di questa meteorite colpì il piccolo villaggio di L’Aigle. La caduta di questa meteorite ha rappresentato una pietra miliare nella corretta interpretazione del fenomeno “meteoriti”.

Chassigny – È una meteorite marziana caduta la mattina del 3 ottobre del 1815 presso l’omonimo paese ed è importante poiché contiene delle inclusioni di gas che dimostrano come la composizione dell’atmosfera del Pianeta Rosso sia cambiata dai tempi della sua formazione. Le meteoriti marziane si sono originate quando, milioni di anni fa, uno o più asteroidi hanno colpito la superficie del pianeta scagliando nello spazio frammenti della sua crosta. La debole forza di gravità marziana ha permesso ad alcuni dei frammenti scagliati nello spazio di non ricadere sulla superficie del pianeta e di perdersi così nel Sistema Solare dove, in parte, sono ricaduti su altri pianeti.

Canyon Diablo – Meteorite metallica il cui nome è sconosciuto ai più pur essendo la responsabile della formazione del famosissimo Meteor Crater, in Arizona. Il cratere, risalente a circa 50.000 anni fa, ha un diametro di circa 1200 metri e una profondità di 170 metri.

Esso si è originato per l’impatto di un corpo che, al momento dell’impatto, doveva avere un diametro di circa 50 metri ed ha sviluppato un’esplosione che ha liberato circa 10 megaton di energia (circa 500 volte più distruttiva della bomba atomica di Hiroshima).

Chelyabinsk – Il 15 febbraio 2013, un bolide ha attraversato i cieli degli Urali penetrando nell’atmosfera terrestre a circa 55.000 chilometri all’ora ed esplodendo ad un’altezza di circa 30 chilometri. Migliaia di frammenti hanno raggiunto la superficie terrestre ma, i danni principali e i feriti tra la popolazione sono stati provocati principalmente dall’onda d’urto dell’esplosione che ha mandato in frantumi i vetri degli edifici.

Barbianello – Rinvenuta durante l’aratura di un campo forse nel 1961, fu identificata come meteorite quando una bambina portò il campione a scuola. Qui uno dei professori ne intuì l’origine meteoritica che venne poi definitivamente verificata con le analisi di laboratorio.

Fonte: Provincia di Prato

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