Cultura Firenze

mercoledì 5 Febbraio 2025

Ma il rock non era la musica del diavolo? quarto appuntamento con la rassegna Beat Sofa con l’imam Izzeddin Elzir e Padre Bernardo

La quarta puntata di Beat Sofa esplora il rapporto tra musica e religione(i) a partire dalla conversione di Cat Stevens in Yusuf Islam.

Al BookStage, libreria musicale e music bar in via Fiesolana 8 a Firenze, prosegue Beat Sofa: l’esperimento sociale live per la comunità che si ritrova intorno alle leggende del rock
Ogni settimana un incontro dove tutti sono protagonisti. Ingresso libero

Mercoledì 5 febbraio alle 21.15 siedono sul sofà l’imam Izzeddin Elzir e padre Bernardo, l’abate (più rock che ci sia) di San Miniato

Il bar-libreria Bookstage dallo scorso dicembre accoglie curiosi e appassionati che desiderano condividere ricordi, sensazioni, pensieri, emozioni e sentimenti legati ai grandi protagonisti del rock d’autore di ogni tempo, nel primo salotto musicale stabile di Firenze: il Beat Sofa pensato e condotto da Gabriele Mori, Edoardo Semmola, Enrico Milano e Filippo Zanasi. Noi poniamo la domanda di partenza, il resto lo fate voi. Insieme a noi.

Siamo in tanti e troppo spesso chiusi dietro lo schermo di un telefono. Ci mancava solo l’occasione di fare comunità. Per questo nasce Beat Sofa ci incontriamo in un ambiente conviviale, con un buon bicchiere, i libri, le storie, la gente del rock che si ritrova per confrontarsi e condividere una passione. Fuori dai social, lontano dal rumore, per riscoprire ciò che sul divano di casa difficilmente potrai trovare: il piacere di stare insieme ad altri come te ogni settimana intorno al divano, tra musicisti e curiosi, per parlare insieme ogni volta di un artista diverso.

Dopo aver esplorato la geniale esuberanza di Frank Zappa, compiuto un viaggio alle origini della fluidità con David Bowie e aver intrecciato i fili che uniscono punk e opera insieme a Nina Hagen, per questo quarto incontro partiamo dalla figura di Cat Stevens, divenuto Yusuf Islam dopo la conversione religiosa a metà anni Settanta. E quindi ci domandiamo cosa può tenere insieme un cantautore libertario, ambientalista, anticonformista e figlio di quella generazione che ha predicato la libertà sessuale come Cat Stevens, e una religione come l’Islam? Il rock non era la musica del diavolo? L’imam di Firenze e l’abate di San Miniato cercheranno di dipanare questi dubbi.

Fonte: Ufficio Stampa

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