Cultura Volterra

da mercoledì 17 Luglio 2024 a mercoledì 31 Luglio 2024

Lungo le tracce dell’eternità: la scultura in bronzo di Janine Thünger – Reichenbach

L’interazione fluida ed eterea di tempo e spazio definisce la narrativa creativa dell’artista multidisciplinare Janine Thüngen-Reichenbach (Monaco, 1964), residente a Roma dal 2000. KALPA è onorata di presentare una selezione delle sue affascinanti sculture astratte e dei suoi vasi in bronzo, nati dall’intento dell’artista di imprimere le tracce antiche in una continuità tangibile dal passato al futuro.

La ricerca artistica di Janine è multiforme e in continua evoluzione. Crea opere di varie dimensioni, utilizzando i linguaggi del bronzo, carta washi, argilla, vetro e piante: da piccole sculture a sculture monumentali, a installazioni sonore e di land art. La sua visione, intrisa di profondi riferimenti filosofici e scientifici, si ispira ai vividi contrasti dell’uomo e della natura: una danza di forme concave e convesse, di ariosità e spessore, di vuoto e pienezza.

Profondamente interessata al rapporto tra passato e presente, Janine sposta la sua attenzione nelle catacombe romane precristiane di Domitilla e San Callisto sotto casa sua, alla ricerca di storie ultraterrene. Questa ricerca l’ha portata a creare una serie di opere frutto di un complesso processo, secondo il quale prende le impronte di silicone delle antiche pareti delle catacombe, per ottenere matrici bifacciali uniche da utilizzare per la fusione in bronzo o per la creazione di opere in carta washi. Nel processo di creazione, l’artista fonde il lato negativo e quello positivo permettendo la coincidenza di spazio e tempo in un’unica membrana che unisce simbolicamente passato, presente e futuro.

“Catturando le forme e l’imperfezione delle antiche pareti scavate manualmente, Janine porta alla luce la sostanza materiale delle catacombe, destinata altrimenti a rimanere nell’oscurità.”

Come nel caso delle tre sculture della serie DNA, queste opere mostrano una texture che ricorda la superficie dei meteoriti e che porta con sé un significato universale di precarietà della vita. L’approccio di Janine segue un concetto di scultura in cui le dimensioni dello spazio e del tempo si intrecciano con le nozioni di estensione e movimento, immaginando un’altra direzione oltre la lunghezza, la larghezza e la profondità ed entrando così nella quarta dimensione.

Le sue opere sono caratterizzate da un movimento leggero e organico, insieme a una consistenza materica e compatta, che riflette il loro legame intrinseco con il terreno. Il suo sforzo di smaterializzare la scultura si traduce in una discontinuità della materia stessa. Come una scultrice impressionista, Janine fa propria la lezione del celebre artista Medardo Rosso di rendere la scultura effimera attraverso i mutevoli effetti della luce. Nelle sue creazioni cerca quindi distorsioni, movimenti inaspettati e angolazioni che sfidano la percezione che lo spettatore ha di una scultura solida.

“Il mio fascino per il bronzo risiede nel fatto che è un materiale che passa da liquido a solido, attraversando una transizione di stato durante il mio processo creativo. Il bronzo è un materiale estremamente resistente, più della pietra, eppure estremamente fluido nei suoi cambiamenti spazio-temporali.”

Al centro della sua ricerca creativa c’è il concetto di vuoto come spazio denso di infinite possibilità in cui dare il via ad immaginazione e pensieri. Questo tema è indagato in particolare nelle due serie Vessels e Vuoto è pieno, un variegato corpus di opere d’arte funzionali. Abbracciando pienamente i concetti cardine della filosofia taoista orientale, secondo cui lo spazio vuoto è fondamentale per la vera esistenza della materia, Janine separa i lati positivi e negativi creando un’estensione tra di loro ed aprendo l’oggetto a molteplici funzioni. Il vaso diventa un portale e insieme un contenitore di energia impalpabile.

“Plasmiamo l’argilla in un vaso, ma è il vuoto all’interno che rende il vaso utile.” – Lao Tzu, Tao Te Ching

Nella sua lunga carriera multidisciplinare, Janine ha lavorato come designer per molti marchi di moda, tra cui Karl Lagerfeld, e per i principali teatri d’opera in tutta Europa, fino a quando, nel 2000, si è dedicata esclusivamente alla scultura e all’arte partecipativa. Negli ultimi vent’anni ha ottenuto consensi internazionali e ha presentato le sue opere in musei e istituzioni, mostre d’arte e alla Biennale d’Arte di Venezia. Le opere esposte al KALPA nascono nell’ambito di Eternity, l’installazione di land art in bronzo, presentata in anteprima nella storica villa La Malcontenta in occasione della Biennale di Venezia del 2017. Come parte della sua identità artistica, Janine è attivista e cofondatrice dell’organizzazione umanitaria no-profit Beawarenow, che si occupa di sensibilizzazione sul traffico di esseri umani e sulla violenza di genere.

Fotografia dello studio e del processo creativo: courtesy l’Artista
Citazioni di Janine Thüngen-Reichenbach

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Fonte: Ufficio Stampa

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