Cultura Volterra

da venerdì 4 Luglio 2014 a domenica 13 Luglio 2014

“Litologia”: per il Festival Internazionale del Teatro Romano che torna nel teatro antico le pitture di pietra di Gianfranco Gianfaldoni

Pietre narranti, polveri cromatiche di rocce enigmatiche che rimandano l’eco persistente di civiltà remote.

“Litologia” è la personale Gianfranco Gianfaldoni, l’artista professore, custode attivo di antichissime tecniche ricondotte nelle sintesi espressive del contemporaneo, la cui mostra, dal raffinato sincretismo storico, inaugura il Festival Internazionale del Teatro Romano di Simone Domenico Migliorini, XII edizione 2014Mutatis mutandis”, patrocinato dall’UNESCO, e che, nell’edizione 2014, porta il suo pubblico, per la prima volta dopo 2000 anni di storia, negli stessi posti destinati ai cori, e sugli ultimi due gradini della Cavea originale riservati al pubblico, durante gli antichi spettacoli al Teatro Romano di Volterra.

Allestita negli spazi della Pasticceria Migliorini, in via Gramsci 21 a Volterra (PI), la mostra sarà inaugurata venerdì 4 luglio 2014, alle ore 17, con la presentazione critica di Renato Bacci, ed in corso fino al 13 luglio 2014.

Un’interfaccia ravvicinato con il passato antico, e le sue tracce concrete, sottolineato anche dal vertiginoso gioco semantico dell’esposizione: Lito- (dal greco λίϑος cioè “pietra”) e -logia (“discorso”). Ricerca visiva che si muove sul confine labile fra materia e parola, pensiero e segno, effimero ed eterno.

Gianfranco Gianfaldoni dipinge con il “calore” arcaico delle pietre, ripercorrendo in parallelo le trasformazioni dei segni grafici del pensiero: i neo-sassi aziliani, i neumi della musica, i segni di proprietà, gli alfabeti originari.

Sono linee e contorni spesso tracciate in piombo, con incursioni metalliche proprie dell’antica tecnica della gemina, ma c’è anche la doratura di Duccio di Buoninsegna, sperimentata su fondi straordinariamente sfumati di celeste e indaco, grigio ghiaccio, giallo di Siena, rosa di Verona.

In cornici-mosaico di fresca memoria bizantina, si manifestano, in un movimento cubista roteante, anche le fasi delle architetture, la struttura sintetica stessa del Teatro Romano. Seducenti monumenti vibranti, attraversati da oscure recenti lacerazioni, che richiamano le ferite del busto di uomo di Mitoraj, drammaticamente emergente dal suolo del Teatro: un grido restituito alla materia, negli spazi agiti e recitati, della poesia dello spirito.

Info: mobile 3475972883; www.teatroromanovolterra.it; Pasticceria Migliorni 0588 86446. 

Fonte: Ufficio Stampa

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