Teatro Pisa

da sabato 5 Aprile 2014 a domenica 6 Aprile 2014

“La Tempesta” firmata da Valerio Binasco per la Popular Shakespeare Company approda a Pisa. Al Verdi una giocosa favola malinconica sulla fine della civiltà

«Una Tempesta che vibra. Come l’applauso meritato a Valerio Binasco che ha saputo tradurla, allestirla e farla “vivere” nella sua essenza …Con La Tempesta sembra di assistere a un punto a capo nell’incontro tra Binasco e Shakespeare, che egli definisce “il miglior amico dell’umanità”. Ed anche senza manifesti strillati, è chiaro che il Bardo sia il grande ispiratore del regista, tanto da formarci una compagnia “a suo nome”, la Popular Shakespeare Kompany …». Così si legge in una delle tante recensioni, tutte positive, a quella Tempesta firmata da Valerio Binasco per la Popular Shakespeare Company che questo fine settimana approda anche a Pisa, penultimo titolo della Stagione teatrale cofirmata con la Fondazione Toscana Spettacolo: al Teatro Verdi sabato 5 aprile alle ore 21 e domenica 6 aprile alle ore 17.

Annoverata fra i lavori più ‘magici’ di Shakespeare, La Tempesta appartiene all’ultima fase creativa dell’intramontabile drammaturgo, quella dei ‘romances’, in cui egli rielabora in dimensione mitica e sacrale le grandi tematiche delle tragedie e commedie precedenti, a partire dalla lotta intestina per il trono (qui quella di Prospero, il legittimo Duca di Milano fatto esiliare dal fratello Antonio sull’isola misteriosa, dove i due si rincontreranno dopo il naufragio e la tempesta), a quella del teatro nel teatro e a quella degli scherzi e incroci amorosi che sono sempre rivelatori di altro (come accade a Miranda, figlia di Prospero, e Ferdinando, figlio del Duca di Napoli amico del fratello usurpatore Antonio).

In questa sua Tempesta, Valerio Binasco, pluripremiato regista e attore, una delle figure più rappresentative del teatro e del cinema italiani, è – oltre che regista e traduttore del testo – anche interprete del ruolo di Prospero, ed ha scelto proprio questo capolavoro per ‘battezzare’ la Popular Shakespeare Company: una compagnia nata come «idea di teatro ‘ecologica’, non inquinante: non ci sono sperperi di denaro, non c’è politica, non c’è routine, non c’è bugia. C’è il Teatro come deve essere: festoso e disperato…»; una compagnia che si ispira alle grandi compagnie del passato perché «il teatro è una forza del passato. Il teatro ha un rapporto magico col passato dell’umanità, e la sua missione artistica è quella di perpetuarne il presente. Il teatro è un ‘tempo presente’ che non finisce mai, attraverso i secoli. E la sua magia si chiama recitazione»; una compagnia che, nella consapevolezza di questi tempi così difficili, ritiene che «tra i mille modi di opporsi all’agonia» il più bello e rispettabile sia «aprire ancora una volta il sipario sulla favola dell’umanità. Che di favola si nutre. E che di favola è degna».

Con queste premesse, il primo spettacolo della Popular Shakespeare Kompany non poteva che essere La Tempesta: «questa favola malinconica che parla della fine del mondo, e lo fa in modo assurdamente euforico e disperato, con allegria di naufraghi». Perché La Tempesta, come precisa ancora Valerio Binasco nelle sue note di regia, «è uno dei testi più misteriosi e affascinanti del teatro mondiale. Gran parte del suo fascino dipende proprio dal suo mistero… Cercare il bandolo della matassa è inutile; è molto meglio puntare dritti al cuore della matassa, e perdersi. Qual è il cuore de La Tempesta? Per me è un dramma (malinconicamente) giocoso sulla fine della civiltà, sulla fine della vita e sulla fine delle cose in generale».

Con Binasco sono in scena Alberto Astorri, Fabrizio Contri, Andrea Di Casa, Simone Luglio, Gianmaria Martini, Deniz Ozdogan, Fulvio Pepe, Giampiero Rappa, Sergio Romano, Roberto Turchetta, Ivan Zerbinati; musicista dal vivo Gianluca Viola.

Scene atemporali ed essenziali di Carlo de Marino, dai bei toni arancioni; costumi contemporanei di Sandra Cardini, musiche originali di Arturo Annecchino, luci di Fabio Bozzetta.

Lo spettacolo dura 2 ore e 10 ed è una coproduzione Oblomov Films, Teatro Metastasio Stabile della Toscana e Fondazione Teatro di Napoli.

Da non perdere.

Biglietti ancora disponibili al Botteghino del Teatro Verdi e nel circuito charta-vivaticket.

Per informazioni tel 050 941111 e www.teatrodipisa.pi.it

Fonte: Teatro di Pisa

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