Spettacoli Livorno

da giovedì 30 Gennaio 2014 a giovedì 8 Maggio 2014

La Stagione Musicale della Fondazione Goldoni di Livorno: quindici serate, tra generi e stili diversi, sempre all’insegna dell’assoluta qualità

E’ stato presentato questa mattina (venerdì 24 gennaio) il cartellone della Stagione Musicale 2014 della Fondazione Teatro Goldoni che dal 30 gennaio all’8 maggio proporrà quindici serate, tra generi e stili diversi, sempre all’insegna dell’assoluta qualità della proposta: musica classica – sinfonica con grandi direttori e solisti nel Teatro Grande; musica da camera con artisti di qualità nazionale ed internazionale con la 5^ edizione di “Classica con gusto” in Goldonetta, realizzata in collaborazione con Menicagli Pianoforti e il M° Carlo Palese; un’originale offerta jazz nel Teatro degli Specchi grazie alla collaborazione con Andrea Colli e Roberto Napoli, intitolata a Gianfranco Napoli.

 
La Fondazione Teatro Goldoni unisce la sua voce a quella di tutti i teatri che in Italia e nel mondo ricordano il Maestro Claudio Abbado, recentemente scomparso: un gigante dell’arte musicale di cui ha sempre saputo fornire una lettura estremamente popolare, mai elitaria, non mancando di sottolinearne sempre l’importanza fondamentale che riveste per la cultura e la crescita personale di ogni individuo e per tutta la società. Un artista di altissimo profilo, un uomo che ha speso la sua vita per i più alti ideali e valori di cui la musica è portatrice: per questi motivi, il Teatro di Tradizione della Città di Livorno, per onorarne la memoria ed esaltarne l’insegnamento, gli dedichiamo questa nuova stagione concertistica.

 
Il 2014 si è aperto nel segno della musica con l’attesissimo Concerto di Capodanno, giunto alla nona edizione: il Teatro Goldoni completamente esaurito in ogni ordine di posti, ha rivolto gli auguri alla città insieme alla Fondazione Livorno che ha prodotto l’evento, al Comune di Livorno e all’Istituto Superiore di Studi Musicali “P. Mascagni”, attraverso l’Orchestra dell’Istituto ed i solisti del Cantiere Lirico della Fondazione Goldoni con un evento che, sotto la direzione d’orchestra di Carlo Piazza, ha concluso il Festival dedicato a Pietro Mascagni in occasione del 150° anniversario della nascita.

 
La Stagione concertistica, prevede appuntamenti di assoluto interesse sia per i programmi musicali di grande fascino che spaziano dal repertorio classico a quello del ‘900 e contemporaneo, sia per gli interpreti – direttori e solisti – che saranno protagonisti sul palcoscenico del Goldoni. Si tratta di affermati concertatori e musicisti abituati a calcare prestigiosi palcoscenici di teatri e sale da concerto in Italia, Europa e in tutto il mondo, portatori ciascuno di propri specifici messaggi legati alla proposta ed interpretazione del ricchissimo patrimonio musicale. Dalle splendide ed amatissime composizioni di autori quali Mozart, Beethoven, Čajkovskji, si passerà alla musica tra XIX e XX secolo con le splendide pagine di Janáček, Debussy e Mahler, per approdare ad autori più vicini quali Schönberg (1874-1951), Ives (1874-1954), Mansurian (1939) e Adams (1947). Una scelta precisa, per fornire al pubblico insieme al piacere dell’ascolto, la stimolante conferma o scoperta di alcune sfide che sono proprie di un’arte in continua evoluzione quale quella musicale, attraverso una programmazione dove sia possibile incontrare generi e stili musicali differenti, fino alla contemporaneità: tutto questo senza trascurare quanto di prezioso ci hanno lasciato i grandi musicisti del passato, messaggi profondi per la cultura e lo spirito capaci di parlare al pubblico di oggi con la medesima forza di sempre. Per meglio conoscere i programmi, la Fondazione Goldoni organizza il consueto ciclo di “Guide all’ascolto”, ogni lunedì precedente il concerto (appuntamenti ad ingresso libero).

 
Alla programmazione nel “Teatro grande”, si unisce anche per il 2014 “La Goldonetta” che apre il sipario con la nuova Stagione di Musica da Camera nell’apprezzata ed originale formula di “Classica con gusto” in collaborazione con Menicagli Pianoforti ed il M° Carlo Palese, pensata per avvicinare sempre più il pubblico alla musica e ai suoi interpreti, con una formula che integra l’ascolto con momenti di conversazione e di divulgazione dei programmi proposti. Sette appuntamenti all’insegna della varietà e novità, per fornire ulteriori momenti di conoscenza ed approfondimento sul repertorio attraverso uno sguardo aperto e curioso ed avvicinare così sempre più il pubblico alla buona Musica. Qualità degli interpreti sempre elevatissima, originalità dei temi e programmi delle serate ed un clima amichevole, sono gli elementi che hanno consentito alla Rassegna di crescere e conquistare un gradimento sempre maggiore.

 
Accanto alla musica classica e contemporanea, non poteva mancare la musica jazz, che vede da anni la Fondazione Teatro Goldoni impegnata nella sua valorizzazione accogliendo all’interno delle sue stagioni progetti, cartelloni e concerti: un percorso che nelle ultime edizioni ha visto sul nostro palcoscenico artisti del calibro di Stefano Bollani, Enrico Rava e Richard Galliano, solo per citarne alcuni, accanto alla programmazione in Goldonetta che in collaborazione con Roberto Napoli e Andrea Colli ha inteso far emergere con le ultime edizioni la nuova linfa italiana del Jazz. Per questa stagione, è nostra intenzione proporre il Teatro degli Specchi non solo come un nuovo spazio polivalente per le proposte artistiche della Fondazione Goldoni, ma come un vero e proprio “Teatro a vocazione jazz” che si appresta ad ospitare il jazz nella sua accezione più tradizionale di questo linguaggio, che vede la sua espressione più immediata e popolare in piccoli ambienti ovvero i Jazz Club. Gli appuntamenti in calendario, si propongono, quindi, di ricreare quella atmosfera che si respira nel jazz club e fare del Teatro degli Specchi un punto di incontro per tutti gli appassionati di questo straordinario linguaggio musicale. La rassegna è intitolata a Gianfranco Napoli.

 

 

LA STAGIONE CONCERTI: GLI APPUNTAMENTI
Il 31 gennaio, primo appuntamento e gradito ritorno al Goldoni della violinista Patricia Kopatchinskaja, giovane moldava di grandissimo talento che ama suonare spesso a piedi nudi sul palcoscenico e che entusiasmò il pubblico livornese nel gennaio 2012. L’artista, alla guida come concertatrice dell’esperta Orchestra della Toscana, proporrà all’ascolto due pagine classiche come la Romanza n.1 in sol maggiore per violino e orchestra op. 40 di Ludwig van Beethoven (1770-1827), prima importante composizione dedicata la violino del compositore di Bonn, ed il Concerto n. 4 in re maggiore per violino e orchestra K. 218 di Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791), quarto dei cinque concerti per violino e orchestra scritti da Mozart nel 1775, ed influenzato dalla grande tradizione violinistica della scuola italiana; quindi la Romance per violino e orchestra del compositore armeno Tigran Mansurian (1939), autore di intense pagine orchestrali e di musica per film. A chiudere la serata l’intenso Concerto in re maggiore per violino e orchestra op.61 sempre di Beethoven.

 
Il 21 febbraio sarà la volta di Asher Fisch, direttore e pianista allievo di Daniel Barenboim, che sul podio sempre dell’ORT eseguirà il celeberrimo Concerto n. 20 in re minore per pianoforte e orchestra K. 466 di W. A. Mozart, scritto nella drammatica tonalità di re minore, la stessa del Don Giovanni e del Requiem, ed eseguito a Vienna nel 1785 in uno dei concerti per abbonamento che lo stesso Mozart organizzava. Con la Kammersymphonie n. 1 in mi maggiore op. 9 di Arnold Schönberg (1874-1951) ci immergiamo nell’atmosfera della Vienna di inizio secolo caratterizzata dal radicale rinnovamento del linguaggio musicale: la Kammersymphonie op. 9, eseguita a Vienna nel 1907, è un’opera di svolta, una pietra miliare sulla strada della evoluzione artistica di Schönberg: egli vi sperimentò con decisione nuove soluzioni espressive, estendendo la sua ricerca a tutti gli elementi della composizione, dalla elaborazione tematica al rapporto tra contrappunto e armonia, dalla struttura formale all’assetto strumentale. Infine l’Adagio dalla ‘Sinfonia n. 10′ di Gustav Mahler (1860-1911), composto nell’estate 1910 a Dobbiaco ed attraversato da un profondo senso di inquietudine, dovuto alla profonda crisi che esplose nei rapporti con la moglie Alma e allo stato di salute minato da una malattia cardiaca che lo avrebbe portato alla morte dopo pochi mesi: rimasta incompiuta, la Sinfonia n. 10 dà voce – insieme alle altre opere di Mahler – alla complessità e alla molteplicità delle esperienze e della crisi che caratterizzano la società europea nel primo Novecento.

 
Il 24 marzo in scena Benedetto Lupo, pianista considerato dalla critica internazionale come uno dei talenti più interessanti e completi della sua generazione, che eseguirà musiche di L. Janácek, C. Debussy, P. I. Čajkovskji: un affascinante viaggio tra altissime composizioni, che saranno esaltate dalla personale lettura e virtuosa interpretazione del M° Lupo.

 

Il 17 aprile grande appuntamento con il Concerto di Pasqua che vedrà protagonista il giovane direttore d’orchestra australiano Daniel Smith, che sta diventando rapidamente uno dei musicisti più entusiasmanti della scena musicale internazionale, riempiendo le sale da concerto di tutto il mondo. Al suo fianco, sul podio dell’Orchestra della Toscana, la violinista inglese Chloë Hanslip che a soli 24 anni ha già raggiunto una solida fama internazionale. Il concerto sarà aperto con la Romanza n. 2 in fa maggiore per violino e orchestra op.50 di Beethoven, “sorella” della Romanza n. 1 in programma nel concerto del 31 gennaio, anch’essa composta nel 1802 e caratterizzata da un’intensa espressività. Con il Concerto per violino e orchestra di John Adams (1947) ci troviamo nel pieno dell’esperienza musicale americana del nostro tempo: la musica di Adams gioca un ruolo decisivo nella costruzione e diffusione della corrente musicale post-moderna, all’interno della tradizione musicale contemporanea, con particolare riferimento al minimalismo. Così non poteva mancare un omaggio alla musica di Charles Ives (1874-1954), considerato il padre fondatore della musica statunitense nata dall’incontro tra i diversi linguaggi musicali americani e la tradizione classica europea. La sua più famosa composizione è The Unanswered Question, da ‘Two contemplations’, un capolavoro del ‘900, sette minuti di musica misteriosa ed inquietante caratterizzata da un solo ripetuto più volte dalla tromba che intona “la perenne domanda sull’Esistenza”, mentre i legni cercano, come gli uomini, di dare possibili, contrastanti risposte. La Sinfonia n. 7 in la maggiore op. 92 di Beethoven chiude questo concerto: eseguita per la prima volta a Vienna nel 1813, la Settima fu accolta entusiasticamente dal pubblico. Richard Wagner, colpito dal ritmo che, incessante, pervade l’intera partitura, la definì: «… l’apoteosi della danza, la danza nella sua massima essenza, l’azione del corpo tradotta in suoni per così dire ideali». La danza ed il ritmo infatti penetrano in ogni settore della composizione: il ritmo è categoria generatrice, dà forma ad incisi ed idee, innerva e vivifica la melodia, trasforma plasticamente i temi.

 
Mercoledì 30 aprile la stagione musicale sarà chiusa da uno straordinario duo violino pianoforte con Uto Ughi e Alessandro Specchi. Il programma, di prossima definizione, permetterà al pubblico di assistere ad una nuova straordinaria performance del M° Uto Ughi, artista considerato autentico erede della tradizione che ha visto nascere e fiorire in Italia le prime grandi scuole violinistiche e tra i maggiori violinisti al mondo. Il suo ritorno sul palcoscenico del Goldoni, lo vedrà insieme al pianista Alessandro Specchi, musicista molto conosciuto ed affermato, già Direttore dell’Istituto Musicale “P. Mascagni” di Livorno, che vanta numerosissime collaborazioni con lui, oltre a svolgere una brillante carriera che lo ha portato ad esibirsi nelle maggiori istituzioni concertistiche in Italia e all’estero sia come solista che in gruppi cameristici.

 

LA STAGIONE DI MUSICA DA CAMERA: GLI APPUNTAMENTI
Il Cartellone di “Classica con gusto” si aprirà il 30 gennaio con un “concerto-sfida” al calor bianco: ormai una star, il pianista-robot TeoTronico sfiderà il celebre – ma umano – Roberto Prosseda. Una storia antica, quella della sfida fra virtuosi, riproposta in chiave ultra-moderna. Riuscirà l’infallibilità hi-tech del piccolo Teo ad avere la meglio sulla tradizione?

 
Il 12 febbraio ascolteremo il Tango argentino attraverso i suoi strumenti più rappresentativi, il bandoneon e la chitarra. Cesare Chiacchiaretta e Giampaolo Bandini sono un duo di autentici virtuosi che si è esibito nelle sale più prestigiose del mondo riscuotendo enormi successi. Sarà un concerto di sicuro appeal.

 
Bartòk intitolò “Contrasti” il suo trio per pianoforte, clarinetto e violino, a simboleggiare la diversità dei tre strumenti impiegati. Lo ascolteremo l’11 marzo assieme alla meravigliosa Suite da “L’Histoire du Soldat” di Igor Stravinsky. L’esecuzione di questi capolavori ci sarà offerta da Fabrizio Giovannelli, Remo Pieri e Alberto Bologni, tre musicisti di assoluto valore che da tempo costituiscono una formazione stabile.

 
L’Ottocento è stato il “secolo d’oro” per il violoncello; a partire da Beethoven, infatti, i più grandi compositori valorizzarono la voce solistica di questo strumento e si moltiplicarono le composizioni scritte per il duo con pianoforte. Il 20 marzo Francesco Dillon ed il pianista Emanuele Torquati ci proporranno una scelta molto particolare legata proprio al melos romantico, partendo da un inedito Schumann fino alla fascinosa sonata di Grieg.

 
Si dice spesso, parlando di Chopin, che la sua musica non ha bisogno di presentazione. Ma quando c’è di mezzo Giuseppe Modugno abbiamo la certezza di un appuntamento speciale in cui musica e parole danzeranno in prezioso equilibrio. Il 1 aprile Modugno racconterà il sapore di “quella” Parigi e suonerà Chopin; la musica risuonerà – se possibile – ancora più bella.

 
Francesco Libetta si è imposto stabilmente nel panorama concertistico come grandissimo virtuoso di caratura internazionale; è pianista eclettico ed onnivoro, compositore, musicista a tutto tondo le cui scelte riflettono uno sguardo sulla musica personalissimo. Ci proporrà un percorso speciale e avvincente in una serata, quella del 22 aprile, che lui stesso ha chiesto di proporre in ricordo del nostro concittadino Enrico Galletta, che seppe tra i primi riconoscere e valorizzare l’enorme talento del pianista salentino.

 
Anche quest’anno abbiamo voluto dedicare uno spazio alla realtà musicale della nostra città, guardando oltre il repertorio classico propriamente inteso. Ilio e Caterina Barontini si esibiranno a due pianoforti in una ri-creazione della musica dei Beatles ad opera del pianista livornese. La serata del 5 maggio si preannuncia di sicuro interesse poiché rivitalizza una pratica – quella della rielaborazione – che ha per molti anni caratterizzato l’arte degli interpreti e che è andata purtroppo perdendosi, restando appannaggio unicamente dello stile jazzistico.

 

“JAZZ ALLO SPECCHIO”: GLI APPUNTAMENTI
Abbiamo accennato nella presentazione che il “Teatro degli Specchi” intende caratterizzarsi come un vero e proprio “Teatro a vocazione jazz” e per questo sarà arricchito con le belle riproduzioni istantanee dei grandi artisti protagonisti dell’arte dell’improvvisazione che in questi anni hanno calcato le scene del Goldoni, colti dall’obiettivo del fotografo “jazz” livornese Stefano Baldini.

 
Si comincia sabato 8 febbraio alle ore 21 con la brava cantante/attrice Chiara De Palo che sarà accompagnata dal Trio del batterista livornese Andrea Colli, deus ex machina del progetto, composto da Daniele Gorgone al piano, Matteo Anelli al contrabbasso e lo stesso Andrea Colli alla batteria. Chiara De Palo è una performer straordinaria con una voce possente e teatrale che fa subito venire in mente il musical di Broadway e tutti i suoi grandi interpreti.

 
Venerdì 14 marzo sarà invece la volta di una giovane ma già affermata cantante proveniente dalla vasta famiglia del jazz, Greta Ciurlante. Già allieva della storyteller Michela Lombardi dalla quale ha assimilato la perfetta dizione nelle lyrics e il temperamento soulful. Si è perfezionata con personalità agli workshop tenuti dalle cantanti Deborah Davis e Roberta Gambarini e ha partecipato a svariati concerti live, accompagnata dai più importanti musicisti jazz del panorama nazionale. Il Trio di Andrea Colli con Giacomo Riggi al piano, Nino Pellegrini al contrabbasso e lo stesso Andrea Colli alla batteria, la accompagnerà nel suo viaggio musicale.

 
Giovedì 8 maggio per la serata inserita nella settimana dedicata alla musica jazz che l’Unesco celebra tutti gli anni, sarà la volta del sassofonista ligure Stefano Guazzo che è in grado di costruire lunghe linee articolate con un gioco delle dita molto sicuro e di rievocare atmosfere alla Don Byas e alla Lucky Thompson e trasformare ogni suo concerto in un’occasione per nuove suggestive ambientazioni sonore. Nel 1993 partecipa all’ “Umbria Jazz Clinics” con menzione da parte di G.Garzone e nel 1994 frequenta il seminario “We love jazz” con C.McPherson e N.Adderly. Inoltre ha partecipato a numerosi concerti nei festival e nei jazz club italiani più importanti. Il Trio di Andrea Colli con Daniele Gorgone al piano, Nino Pellegrini al contrabbasso e Andrea Colli alla batteria saranno i side men che accompagneranno la performance del sassofonista.

Fonte: Fondazione Teatro Goldoni

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