Cultura Peccioli

domenica 23 Marzo 2014

La Madonna del Latte di Fabbrica. Presentazione dell’opera restaurata al Centro Polivalente nella Cappella di San Rocco e San Sebastiano

Domenica 23 marzo, dopo 9 mesi di delicati restauri, il gruppo della Madonna del Latte di Fabbrica torna al suo antico splendore e alla sua originaria collocazione presso la Cappella di San Rocco e San Sebastiano, elevato nel 1988 da Mons. Vasco Giuseppe Bertelli a santuario mariano.

Il piccolo ma preziosissimo gruppo di terracotta del XV secolo con la Madonna nell’atto di allattare il Bambino, la tavoletta in legno dipinta su cui era fissata e la grande tela con apertura centrale che le incorniciava sono restituite alla devozione e ammirate per il loro valore artistico.
Il restauro, eseguito da due rinomati studi fiorentini, ha riportato all’antico splendore questo straordinario manufatto e ha permesso di ricostruire, attraverso ricerche d’archivio e storico-artistiche, in modo più dettagliato la sua storia e restituire alla comunità di Fabbrica un’importante tessera della sua storia passata e della sua identità, simbolo e oggetto di sincera e intensa devozione.

Il restauro ha inoltre permesso di capire quali sono state le tecniche di esecuzione della statua e della tavola in legno, determinare una più puntuale collocazione cronologica, inserendo le due opere in un ambito artistico e ipotizzando attribuzioni. L’analisi dello stemma ha accertato inoltre la particolare occasione della realizzazione e pertanto i nomi delle famiglie committenti, ricollocando le opere in una più puntuale sfera devozionale inizialmente privata, poi divenuta pubblica.

Le operazioni condotte sulla grande tela che incornicia il gruppo si sono dimostrate molto complicate a causa del cattivo stato di conservazione del dipinto, e l’attento e delicato restauro ha permesso di riconoscere, tolta la scura patina superficiale, l’iconografia dei Santi, confermata da ricerche d’archivio. I possibili confronti stilistici dell’opera hanno permesso inoltre di ipotizzare un’attribuzione dell’autore del dipinto.

La Fondazione Peccioliper ha organizzato una serie di iniziative per far seguire le varie fasi del restauro ai cittadini di Fabbrica. Dopo uno smontaggio spettacolare nel mese di giugno a cui ha assistito una folla di fedeli, il percorso di condivisione e conoscenza delle varie operazioni è proseguito con una visita al laboratorio di restauro fiorentino, suscitando molto stupore e curiosità. In occasione della festività dell’8 dicembre sono state svelate in una conferenza le prime appassionanti scoperte, e il 18 dicembre una sempre più curiosa folla di devoti ha seguito dal vivo lo smontaggio della statua e della tavoletta lignea.

Domenica 23 marzo al Centro Polivalente di Fabbrica alle ore 17,00 verrà presentato il catalogo del restauro che raccoglie gli studi, le ricerche e le analisi condotte, illustrando i risultati raggiunti e una ricca documentazione fotografica.
Questo lungo percorso, seguito passo dopo passo, si concluderà con un corteo processionale verso la Cappella di San Rocco e San Sebastiano e con la benedizione della Madonna del Latte dopo il restauro.

Interverranno Silvano Crecchi, Sindaco di Peccioli; Mons. Maris Lari, Parroco di Fabbrica; Amedeo Mercurio, Soprintendenza B.A.P.S.A.E. per le Province di Pisa e Livorno; Cristina Cagianelli, archeologa e storica dell’arte; Lisa Venerosi Pesciolini, restauratrice; Gabriella Tonini e Louis Pierelli, restauratori.

Per rendere ulteriore omaggio alla Madonna del Latte l’iniziativa è stata inserita nei festeggiamenti per il Capodanno pisano 2015, che coincideva, in un particolare tipo di calendario in uso a Pisa e in altre zone dell’attuale Toscana fino alla metà del XVIII secolo, con la festa dell’Annunciazione della Vergine Maria.
Questa esperienza è testimonianza di come storie di forte devozione popolare si intrecciano con le vicende di importanti e nobili famiglie fiorentine presenti nel territorio. Storie di un passato che ha lasciato tracce attraverso bellissime opere d’arte che si sono conservate fino ad oggi quasi dimenticate dai grandi musei accentratori, formando così nel territorio di Peccoli un vero e proprio “museo diffuso”.

Fonte: La Fondazione Peccioli Per

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