Pisa

martedì 10 Dicembre 2013

“Io non ti appartengo più”: Roberto Vecchioni fa tappa al Verdi con il suo nuovo tour

 

Dopo la sua partecipazione alla intensa serata “L’Illogica allegria” dello scorso 23 ottobre in memoria di Gaber e a favore dei detenuti del carcere di Don Bosco, Roberto Vecchioni torna ora a Pisa, sulle tavole del Teatro Verdi, per una serata tutta sua, con il suo tour “Io non appartengo più”: martedì sera (10 dicembre ore 21), terzo appuntamento nel ciclo di spettacoli organizzati dalla LEG.

Il tour è partito dopo l’uscita del nuovo album del professore-poeta-cantautore-cantastorie: “Io Non Appartengo Più” (Universal Music), dodici brani – dall’Esodo d’apertura a Io non appartengo più, che chiude l’album, passando per Le mie donne, Il miracolo segreto, Sei nel mio cuore, Sui ricordi, Ho conosciuto il dolore, Stelle, Così si va, Wislawa Szymborska, Due madri e Come fai – attraverso i quali Vecchioni si racconta, racconta e prende atto, come lui stesso spiega, «che l’essere umano più di tanto non riesce a fare, non riesce a dare: talvolta stringe la mano degli altri perché nel buio non capisce niente o si rivolge al cielo, talvolta si convince che deve farcela da solo.» Una solitudine e una non-appartenenza ben riassunte anche dalla copertina dell’album, che ritrae l’autore al centro di un ring pugilistico. Una immagine che lui stesso ha scelto, come ha dichiarato in una recente intervista, «come simbolo per non far dimenticare a nessuno che io sono sempre stato su un ring a combattere. Certo, non ci sono lottatori qui, ci sono libri, quadri, oggetti di valore eterno. E ci sono io, in poltrona, in un momento di riflessione perché non ho riferimenti: e quindi io non appartengo più. Non appartengo più a ciò che mi infastidisce, che mi fa star male, che mi urta i nervi». Una non-appartenenza che non corrisponde però a un sentimento cupo, pessimisticheggiante. Spiega infatti ancora Vecchioni: «Ho scoperto che questo sentimento di non appartenenza è comune a molti. Però non deve essere negativo, deve avere sempre uno sguardo positivo, bisogna lasciare uno spiraglio alla porta nel finale. Io credo fortissimamente nei giovani, che sono sempre meglio di come vengono raccontati, e ai giovani bisogna dare soprattutto fiducia […] perché non si va da nessuna parte senza passato, senza storia, senza le basi eterne, però sono loro che devono scrivere i nuovi libri. E ce la faranno, ne sono certo, perché alla fine l’uomo salva sempre se stesso creando un nuovo umanesimo.»

E di umanesimo è certo portatore Roberto Vecchioni, che ci propone così uno spettacolo molto semplice e rigoroso, ponderato e pieno di poesia, capace di creare un’immediata empatia tra palco e spettatori, fatto di liriche e di musica, dove ai nuovi brani si alterneranno gli intramontabili classici del suo repertorio.

Ad affiancarlo in questo emozionante e denso nuovo viaggio è la sua storica band: Lucio Fabbri (pianoforte, violino, chitarre), Massimo Germini (chitarre), Roberto Gualdi (batteria) e Marco Mangelli (basso), oltre ad un Trio di Archi (Costanza Costantino, violino, Riviera Lazzeri, violoncello e Chiara Scopelliti, viola).

 

I biglietti sono in vendita al Botteghino del Teatro con prezzi che variano dai 51,50 ai 28,50 euro, nonché nei circuiti Charta-Vivaticket e Box Office.

Per informazioni infoline LEG 392.43 08 616 e Teatro di Pisa tel 050.94 11 11.

Fonte: Teatro di Pisa

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