Cultura Teatro Arezzo

sabato 29 Marzo 2014

Il teatro civile di Officine della Cultura in ricordo di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Diretta streaming dal Festival CassinoOFF 2014

Giusto una settimana fa, mercoledì 19 marzo, la Sala della Regina di Palazzo Montecitorio ha ricordato i venti anni dalla morte, a Mogadiscio, di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, giornalisti di RAI 3. Una vicenda ancora irrisolta con il dolore di venti anni di menzogne e segreti denunciati con forza e in più occasioni, tra gli altri, dalla voce di Luciana Alpi, madre di Ilaria, oltreché dai colleghi dei giornalisti RAI. Occasione rinnovata il 19 marzo, con grande eco nei media nazionali, per merito della Camera dei Deputati del Parlamento Italiano e del suo Presidente, Laura Boldrini.

In una Sala della Regina allestita per l’occasione, il ricordo di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, del loro impegno per un giornalismo privo di costrizioni e fedele alla linea della verità delle cose – una linea di “giustizia” – è stato attraversato, con forza ed emozione, anche da Officine della Cultura, cooperativa di Arezzo impegnata da anni nel raccontare tra musica e teatro il tempo dell’oggi e, nello stesso tempo, la memoria degli eventi, dei personaggi e della civiltà di una storia comune, la storia del nostro paese.

Officine della Cultura partecipa al racconto della vicenda di Ilaria Alpi come produttrice, insieme al Teatro delle Donne di Calenzano (FI), dello spettacolo “African Requiem. 20 marzo 1994: appunti di fine giornata” del drammaturgo fiorentino Stefano Massini, interpretato da Isabella Ragonese e Luisa Cattaneo. Cooperativa produttrice e in scena, con Massimo Ferri, Luca Roccia Baldini ed Enrico Zoi, per l’esecuzione dal vivo degli interventi musicali scritti appositamente da Enrico Fink, altro socio della cooperativa.

Con “African Requiem” Officine della Cultura non ha lavorato solo ad un progetto di spettacolo ma d’impegno civile, come nel corredo curricolare della cooperativa. Vale la pena ricordare, a questo proposito: i recenti “Rosa Lullaby”, su drammaturgia di Gianni Micheli, realizzato insieme alla Libera Accademia del Teatro, con Andrea Biagiotti e la partecipazione straordinaria del cantautore Paolo Benvegnù, legato alla storia e alla memoria del manicomio di Arezzo e “Credoinunsolodio”, di Stefano Massini, con il coinvolgimento di Amanda Sandrelli e dell’Orchestra Multietnica di Arezzo, rivolto ad un’analisi sociale e culturale del conflitto mediorientale, nonché il recentissimo “7 (erano i fratelli Cervi)”, in coproduzione con il Teatro di Anghiari, regia di Andrea Merendelli, dedicato alla celebrazione della Resistenza e ai 70 anni della Liberazione. A dimostrazione della versatilità dell’oggetto “teatro” e di come il lavoro dell’arte, e di quel genere d’esecuzione musicale che per i database rientra nella categoria dell’“intrattenimento”, e dell’industria del divertimento, possa essere, come sempre è stato, veicolo d’informazione, di preservazione della memoria e, in fondo, d’elaborazione di vissuti condivisi di responsabilità e giustizia.

Nei giorni del ventesimo anno dalla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, mentre tanto si discute sulla pubblicazione dei documenti segreti legati a quell’assassinio che continua a scuotere le nostre coscienze, “African Requiem” continua il suo racconto nazionale con un appuntamento che segnaliamo per la straordinarietà dell’occasione: la diretta streaming sul sito www.unita.it, sabato 29 marzo, dell’intero spettacolo in apertura del Festival di Teatro Civile CassinoOFF 2014.

Altre date e luoghi per assistere in teatro ad “African Requiem” sono invece: Teatro La Contrada (27 marzo, Trieste), Teatro Cargo (4 aprile, Genova), Teatro Comunale (5 aprile, Loano), Teatro degli Oscuri (6 aprile, Torrita di Siena).

Fonte: Officine della Cultura

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