Cultura Massa Marittima

da giovedì 14 Marzo 2024 a domenica 14 Luglio 2024

Il Sassetta e il suo tempo. Uno sguardo all’arte senese del primo Quattrocento la mostra al Museo di San Pietro all’Orto

Dopo Ambrogio Lorenzetti, il Museo di San Pietro all’Orto, a Massa Marittima, propone un altro grande appuntamento con l’arte senese. Protagonista della mostra, dal 14 marzo al 14 luglio, sarà Stefano di Giovanni, meglio noto come il Sassetta (attivo a Siena dal 1423 al 1450), l’artista che immise i fermenti del Rinascimento nella grande tradizione trecentesca senese.

La mostra, curata da Alessandro Bagnoli, è promossa dal Comune di Massa Marittima, in collaborazione con l’Arcidiocesi di Siena – Colle Val d’Elsa – Montalcino, il Dipartimento Beni Culturali dell’Università di Siena, la Diocesi di Massa Marittima – Piombino, la Pinacoteca Nazionale di Siena, la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Siena, Grosseto e Arezzo.

Come già avvenne con l’evento espositivo sul Lorenzetti, anche questa mostra prende spunto da un’opera esposta in modo permanente al Museo di San Pietro all’Orto: l’Arcangelo Gabriele del Sassetta, piccola tavola un tempo collocata fra le cuspidi di una pala d’altare. La Vergine Annunciata, protagonista della stessa pala, non ha potuto fare ritorno, sia pur temporaneamente per ritrovare il suo Angelo Annunciante, essendo oggi patrimonio della Yale University Art Gallery a New Haven.

Ad accompagnare l’Angelo saranno una cinquantina di opere di cui ventisei del maestro senese, le altre appartengono ad artisti attivi in quegli anni nel medesimo contesto. Tra essi il ‘Maestro dell’Osservanza’, Sano di Pietro, Giovanni di Paolo, Pietro Giovanni Ambrosi e Domenico di Niccolò dei Cori.

La mostra presenta, tra le molte opere del Sassetta concesse da musei e istituzioni nazionali, una importantissima “prima”, che è stata scoperta dal curatore della mostra. Solo il fine occhio di un valente storico dell’arte come quello di Alessandro Bagnoli poteva riconoscere sotto una pesante ridipintura un capolavoro del Sassetta, che l’eccellente restauro di Barbara Schleicher ha restituito alla piena leggibilità. Si tratta di una Madonna con Bambino, proveniente dalla pieve di San Giovanni Battista a Molli (Sovicille) ma originariamente realizzata per una chiesa senese, probabilmente San Francesco.

A quest’opera di straordinaria bellezza e delicatezza viene accostata una ulteriore Madonna con Bambino, del Museo dell’Opera di Siena e recentemente restaurata dal FAI, cui si aggiunge la particolare Madonna delle ciliegie, dal Museo di Grosseto, così chiamata per la presenza di questi inusuali frutti nella mano della Vergine. Dalla Pinacoteca Nazionale senese giungono in mostra i Quattro Protettori di Siena, i Quattro Dottori della Chiesa, la meravigliosa tavoletta del Sant’Antonio bastonato dai diavoli, l’Ultima cena, tutti frammenti della famosissima pala commissionata a Sassetta dall’Arte della lana, per la quale in mostra si propone una nuova e più convincente ricostruzione. Mentre un Sant’Antonio Abate giunge dalla Collezione Banca Monte dei Paschi. Dalla Collezione Chigi Saracini provengono una Madonna dolente e San Giovanni, un San Martino e il povero e la raffinata Adorazione dei Magi. Dal Diocesano di Cortona arriva un grande polittico. Altre opere del pittore provengono dalla Pinacoteca Nazionale di Siena, da Museo dell’Opera di Siena e dalla già citata Collezione Chigi Saracini.

La Madonna col Bambino proveniente dalla pieve di San Giovanni Battista a Molli (Sovicille), pur essendo il capolavoro svelato in questa mostra, non è l’unica novità: l’esposizione raccoglie il frutto di anni di lavoro del curatore sul territorio. Vengono presentati infatti per la prima volta due nuovi profili di artisti di cultura sassettesca: Nastagio di Guasparre, finora noto come il ‘Maestro di Sant’Ansano’ e il ‘Maestro di Monticiano’. Inoltre saranno presenti opere mai esposte al pubblico come un gentile Sant’Ansano, disegnato nel codice dei capitoli dell’omonima Compagnia, una Flagellazione dipinta sulla copertina di un volume dell’Ufficio della Gabella del Comune di Siena, che è stata recentemente riacquisita al patrimonio pubblico e prestata in via del tutto eccezionale per la mostra di Massa Marittima dall’Archivio di Stato di Siena. Infine una piccola scultura raffigurante le Stigmate San Francesco, che si può riconoscere come un elemento di un coro ligneo intagliato da Domenico di Niccolò dei Cori.

Stefano di Giovanni detto il Sassetta fu senza dubbio il più importante e originale pittore senese della prima metà del Quattrocento. Morì nel 1450 nel pieno della sua attività lasciando la “sventurata vedova con tre povari pupilli che il maggiore è d’anni sette, et Idio sa in che stato”.

L’apprezzatissima mostra sul Sassetta ha oggi anche il suo catalogo scientifico. Studi e ricerche approfonditi sino all’ultimo.

Una mostra di grande livello e, adesso, anche un catalogo di altrettanto elevato livello. Il riferimento è a “Il Sassetta e il suo tempo. Uno sguardo sull’arte senese del primo Quattrocento”, mostra a cura di Alessandro Bagnoli, che si può ammirare sino al 14 luglio a Massa Marittima, nel Museo di San Pietro all’Orto. L’esposizione è promossa dal Comune di Massa Marittima, con il patrocinio della Regione Toscana, in collaborazione con l’Arcidiocesi di Siena – Colle Val d’Elsa – Montalcino, il Dipartimento Beni Culturali dell’Università di Siena, la Diocesi di Massa Marittima – Piombino, la Pinacoteca Nazionale di Siena, la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Siena, Grosseto e Arezzo.
Sassetta è autore raffinato e raro ed era quindi prevedibile che una monografica a lui riservata riscuotesse l’attenzione di chi studia e ama la pittura senese d’inizio Quattrocento. Previsione che ha puntualmente trovato conferma negli arrivi a Massa Marittima di studiosi, antiquari, collezionisti, direttori di grandi musei da mezzo mondo. Un attento pubblico di “addetti ai lavori” che ha dimostrato di apprezzare l’esposizione e la magnifica città d’arte e di antichissima storia che la propone ed accoglie.

A completare l’emozione di contemplare opere di quel livello sino ad oggi mancava uno strumento scientifico che desse conto degli studi compiuti in questi anni intorno al Sassetta. Studi che hanno condotto anche alla scoperta di una tavola inedita raffigurante una “Madonna con Bambino”, che per la prima volta questa mostra svela.

Il catalogo, frutto di ricerche prolungate sino all’ultimo, adesso è disponibile. Si intitola, come la mostra, “Il Sassetta e il suo tempo. Uno sguardo sull’arte senese del primo Quattrocento”, ed è a cura di Alessandro Bagnoli, edito dal Centro Di di Firenze.

“Questa mostra è nata – afferma la Direttrice del Museo Roberta Pieraccioli – come un’iniziativa indispensabile per approfondire la conoscenza del patrimonio storico-artistico del Museo di San Pietro all’Orto a Massa Marittima, dove si conserva un Angelo annunciante dipinto dal maestro senese per un polittico oggi disperso. Attorno a questa preziosa ‘reliquia’ si è accostato un gruppo di dipinti sulla base di criteri di sostenibilità e di un principio di etica professionale, che ha tenuto conto della concreta possibilità di trasferire le opere dalle loro sedi italiane, del loro stato di conservazione e dei costi per sostenere i prestiti”.

“Era impensabile poter avere le grandi pale d’altare come la Madonna della Neve (oggi nelle Gallerie degli Uffizi) o le varie parti del monumentale polittico a doppia faccia un tempo nella chiesa di San Francesco a Borgo San Sepolcro, che sono due dei più importanti complessi figurativi prodotti dal Sassetta. È stato invece possibile riunire ben 26 opere di dimensioni piccole e medie, che hanno permesso di formare la prima mostra monografica sul maestro senese e di rileggere il suo percorso artistico alla luce delle recenti acquisizioni critiche prodotte dalla storiografia, ma anche generate dai restauri. Il primo è stato riservato alla Madonna in umiltà, proveniente ab antiquo dalla pieve di San Giovanni Battista a Basciano, che si è confermata come uno splendido ‘manifesto dell’attività iniziale del Sassetta; il secondo è stato un intervento di ‘rivelazione’, che ha permesso di recuperare sotto una completa e deturpante ridipintura di età tardo barocca un’altra affascinante Madonna col Bambino dell’attività matura del pittore”.

“Il catalogo – afferma il curatore, Alessandro Bagnoli – offre l’occasione per tracciare un profilo di questo straordinario pittore, che seppe recuperare la lezione tecnica e stilistica dei grandi maestri del primo Trecento, come Simone Martini e Ambrogio Lorenzetti, ma tenendosi aggiornato su quanto stavano facendo i protagonisti del momento della pittura in Toscana, come Gentile da Fabriano, Masolino da Panicale e Masaccio.

Leggendo il profilo e le schede delle opere del Sassetta si potrà tracciare in filigrana anche la sua fortuna dal Novecento fino ai nostri giorni, partendo dalla lettura decadentistica e orientaleggiante di Bernard Berenson, che Roberto Longhi (1940) definì sprezzantemente “pseudo buddistica”, per passare alle prime ricostruzioni filologiche del catalogo (Robert Langton Douglas, Frederick Mason Perkins, Giacomo De Nicola), raggiungere la fulminante definizione storica nell’ambito della pittura toscana del primo Quattrocento e la pulizia filologica del suo catalogo suggerita dal Longhi (1940), approfondire gli studi con le monografie di stampo formalistico di John Pope-Hennessy (1939) e di Enzo Carli (1957), per approdare di fronte al vasto pubblico con tre importanti mostre, dove il maestro senese ha avuto un ruolo significativo (Il gotico a Siena, Siena 1982, con la versione avignonese del 1983; Painting in Renaissance Siena, New York 1988; Da Jacopo della Quercia a Donatello. Le arti a Siena nel primo Rinascimento, Siena 2010) e giungere infine agli interventi specialistici dei tempi recenti, che hanno indirizzato le ricerche tanto sulla documentazione e sulle funzioni delle opere quanto indagato sulle complesse tecniche pittoriche dei dipinti.

Per presentare un profilo sensato del Sassetta occorreva anche dare uno sguardo al contesto in cui si trovò ad operare. Nel catalogo si rimanda ai modelli fiorentini con alcune immagini essenziali, mentre per l’ambiente senese si è avuta la possibilità di rappresentare la produzione di artisti che mantennero alto il livello della scuola locale,
percorrendo le stesse linee di interesse seguite dal Sassetta e confrontandosi necessariamente con il suo ammirevole e condizionante esempio. Con altri 23 numeri di catalogo la mostra presenta opere di Sano di Pietro, del ‘Maestro dell’Osservanza’, di Pietro di Giovanni Ambrosi, del ‘Maestro di Sant’Ansano’, ora identificato col pittore
Nastagio di Guasparre, di Nicola d’Ulisse, di Giovanni di Paolo e di Domenico di Niccolò dei cori. Nel catalogo si trovano profili illustrati di tutti gli artisti, che fanno il punto sulla situazione degli studi e introducono le schede delle opere esposte, provviste di immagini a confronto e della bibliografia completa.
Il volume di 256 pagine si chiude con un regesto documentario relativo al protagonista
della mostra.

IL SASSETTA E IL SUO TEMPO
Uno sguardo all’arte senese del primo Quattrocento

Dove: Museo di San Pietro all’Orto, Corso Diaz 36 – Massa Marittima

Durata della mostra: 14 marzo – 14 luglio 2024

Mostra a cura di Alessandro Bagnoli

Orari: La mostra sarà aperta dal 15 marzo al 30 giugno dal martedì alla domenica 9.30 – 13.00 \ 14.30 – 18.00 e dall’1 al 15 luglio tutti i giorni 9.30 – 13.00 \ 14.30 – 18.00.

Info e prenotazioni:
0566/906525;

accoglienzamuseimassa@gmail.com

www.museidimaremma.it

Sassetta adorazione dei magi 31 x 364 cm Siena, collezione Chigi Saracini

Fonte: Ufficio Stampa

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