Teatro Pistoia

mercoledì 5 Marzo 2014

“Il Barbiere di Siviglia” in scena a Pistoia. Dopo ventinove anni al Teatro Manzoni torna la grande lirica

La grande lirica torna al Teatro Manzoni di Pistoia dopo quasi 30 anni. Col Barbiere di Siviglia di Rossini della regista fiorentina Nicoletta Perondi, va in scena una produzione che ha visto collaborare insieme il Comune, il Teatro Manzoni e l’Associazione Artistica Culturale Città di Pistoia. In scena artisti e voci di prim’ordine. Appuntamento mercoledì 5 marzo ore 20.30

Gli appassionati non potranno perdersi un’occasione simile e forse ci voleva un Barbiere, il più bravo e famoso di tutti, per far tornare di moda la grande lirica al Manzoni di Pistoia dopo un’assenza di 29 anni. E se la battuta può sembrare troppo facile (ma in fondo di opera buffa si tratta) la scelta sembra azzeccata perché il pubblico non si è fatto certo pregare e le prevendite in questi giorni sono già andate a gonfie vele. Il merito di quest’operazione, tuttavia, va attribuito alla tenacia di Nicoletta Perondi, regista fiorentina ma di formazione internazionale e dall’indiscutibile curriculum, appoggiata dall’Associazione Artistica Culturale Città di Pistoia e affiancata dalla determinazione di una amministrazione comunale che si è mostrata aperta e collaborativa in tal senso.
La messa in scena si preannuncia interessante e non mancherà di sottolineare gli aspetti buffi di cui un ancor giovane Rossini seppe fare uso nella sua composizione.
Successo che sarà garantito, ne siamo sicuri, poiché vi sono in scena protagonisti di assoluto livello come il Figaro di Pedro Carrillo, la Rosina di Eva Mabellini, il Don Bartolo di Alessandro Calamai, il Conte di Filippo Pina Castiglioni e il Don Basilio di Carlo di Cristoforo. Non sono da meno i coprotagonisti e il Coro Città di Pistoia guidato dal M° G. Tolve. L’esecuzione musicale, guidata dalla direzione del M° Pietro Ladislau Horvatt, si affida a ben 33 musicisti che compongono la prestigiosa Orchestra del Giglio di Lucca. Da citare l’ottimo lavoro di regia che si baserà molto anche sulle scene costruite da un professionista riconosciuto come Daniele Spisa.
Cenni sull’opera
Il 20 febbraio del 1816 al Teatro Argentina di Roma Rossini debuttò con il suo Barbiere di Siviglia e fu un fiasco colossale . Egli aveva scelto un soggetto che era stato rappresentato nel 1782 da un grande maestro come Giovanni Paisiello il quale fu molto acclamato. Rossini, appena ventitreenne compone il suo “Barbiere” con ritmi musicali incalzanti, incarica lo Sterbini di riscrivere il libretto,i personaggi diventano marionette, rappresentative dei vizi e dell’ingegno dell’uomo, compone così un’opera celebrativa della nuova borghesia., Il debutto avviene all’alba della Restaurazione in una Roma che vede Papa Pio VII ritornare al potere e che pertanto non può tollerare tali innovazioni ..

 
Approfondimenti sulla Regia

La regista Nicoletta Perondi ha voluto iniziare Il Barbiere di Siviglia mettendo in scena, inserita nell’ouverture, una coreografia che ha come scopo principale quello di introdurre il buffo e il gioco, che di li a poco avrà inizio con la storia del Barbiere. La sua regia è costruita sulla psicologia dei personaggi, fa sì che questi vengano caratterizzati dai loro pregi e debolezze. Calca i momenti di confusione, evidenzia la dimensione buffa dell’opera esaltandone proprio le situazioni comiche. A ogni reparto artistico è stato chiesto di rappresentare la caratterialità scritta da Rossini. Ai cantanti (tutti con bellissimi curricula) sono state richieste anche delle doti attoriali marcate, in grado di interpretare il carattere dei personaggi. Alla coreografa Maria Grazia Parisi è stato dato il difficile compito di mettere in scena una ouverture che non ha un concertato ma che è altrettanto importante. Al costumista Massimo Poli quello di evidenziare il vecchio mondo dai toni scuri contrapposto ai toni sgargianti del nuovo che avanza. Allo scenografo Daniele Spisa di creare una scenografia che rappresentasse la dinamicità, ritmata dalla frenesia del tempo e all’interno di un contesto cromatico solare. Al light designer Giordano Baratta di progettare disegni di luci particolari, come una sorta di voce visiva narrante degli stati d’animo.
Nicoletta Perondi, che ha un passato professionale anche nel cinema, ha chiesto ai tecnici delle proiezioni di simulare con queste il linguaggio cinematografico, al solo scopo di poter raccontare la realtà delle situazioni scandite dallo scorrere delle ore nel giorno. Il tutto coadiuvato dai disegni di luce usati come una sorta di voce narrante visiva.
Il direttore d’orchestra Pietro Horvath con l’Orchestra Lirico Sinfonica del Teatro del Giglio di Lucca hanno lavorato a stretto gomito con la regia compiendo un grosso lavoro di tessitura per rappresentare al meglio tutti questi aspetti esistenti all’interno dell’Opera stessa.

 

Il cast: Eva Mabellini (Rosina), Filippo Pina Castiglioni (Conte d’Almaviva), Alessandro Calamai (Don Bartolo), Pedro Carrillo (Figaro), Carlo di Cristoforo (Don Basilio), Marco Mazzinghi ( Fiorello), Barbara Luccini (Berta), Leonardo Cirri, attore-mimo (Ambrogio). Maria Grazia Parisi, coreografa.

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