Cultura Empoli

venerdì 21 Febbraio 2014

“Gli Statuti di Pontorme del 1346” con Francesco Salvestrini. Una presentazione importante alla Chiesa di San Michele

Proseguono le iniziative collaterali alla mostra Pontormo e il suo seguito nelle terre d’Empoli con la presentazione di un libro che da’ e darà un grosso contributo alla storia di Pontorme. Venerdì 21 febbraio 2014 alle 17,30, nella chiesa di San Michele a Pontorme, Francesco Salvestrini della Università di Firenze parlerà del volume fresco di stampa intitolato Gli Statuti di Pontorme del 1346.

 

L’opera è composta dai saggi introduttivi di Vanna Arrighi, Paolo Santini e Marco Frati, mentre la trascrizione del testo latino, corredato di regesti  in italiano, è opera di Santini e Frati. Il progetto è stato curato dagli Amici dell’Archivio storico di Empoli, e pubblicato da Pacini editore grazie ai contributi del Comune di Empoli e della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, che sarà presente alla serata con il suo presidente Antonio Guicciardini Salini.

 

Il volume presenta novità importanti, quelle che lasciano il segno ed è destinata a far discutere a lungo. La lunga e minuziosa ricerca, condotta nell’archivio di Stato di Firenze e in altri fondi archivistici dagli autori del volume ha consentito una scoperta eccezionale per la storia del territorio: gli statuti medievali di Pontorme risalgono al 1346 e non al 1445, data quest’ultima che tutta la storiografia sul tema aveva identificato come data di stesura.

 

Questo testo, nel pur ampio e variegato panorama degli statuti delle comunità soggette a Firenze, presenta diverse peculiarità, che ne fanno – se non un unicum – un documento estremamente interessante: la data molto precoce, le circostanze dell’approvazione da parte dei competenti organi fiorentini, la storia medievale del codice che contiene il testo. Di questi e di altri elementi parla il saggio di Vanna Arrighi, mentre quello di Paolo Santini ricostruisce il complesso quadro politico-istituzionale di cui il comune di Pontorme fece parte, fino alla riforma comunitativa di Pietro Leopoldo, che ne determinò la soppressione nel 1774. Il saggio di Marco Frati riflette invece sul territorio di Pontorme dal punto di vista del popolamento, della viabilità, delle emergenze architettoniche e dei lavori pubblici.

 

Questo testo presenta diverse peculiarità, che ne fanno – se non un unicum – un documento estremamente interessante: la data molto precoce, le circostanze dell’approvazione da parte dei competenti organi fiorentini, la storia medievale del codice che contiene il testo, finora datato 1446 da tutta la storiografia. Di questi e di altri elementi parla il saggio di Vanna Arrighi, mentre quello di Paolo Santini ricostruisce il complesso quadro politico-istituzionale di cui il comune di Pontorme fece parte, fino alla riforma comunicativa di Pietro Leopoldo, che ne determinò la soppressione nel 1774. Il saggio di Marco Frati riflette invece sul territorio di Pontorme dal punto di vista del popolamento, della viabilità, delle emergenze architettoniche e dei lavori pubblici.

Fonte: Comune di Empoli

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