Teatro Prato

da venerdì 15 Novembre 2013 a domenica 24 Novembre 2013

Giochi di Famiglia al Teatro Fabbricone Prato

Dal 15 al 24 novembre è in scena al Teatro Fabbricone Prato lo spettacolo “Giochi di Famiglia” testo scritto dalla giovane serba Biljana Srbljanovic. Gli spettacoli nei giorni feriali inizieranno alle ore 21:00 e nei festivi alle ore 16:00

GIOCHI DI FAMIGLIA

di Biljana Srbljanovic
traduzione Paolo Magelli
drammaturgia Željka Udovičić
scene Lorenzo Banci
progetto luci Roberto Innocenti
costumi Leo Kulaš
musiche Arturo Annecchino
assistente alla regia Giulia Barni
assistente alle scene Federico Biancalani

con la Compagnia Stabile del Teatro Metastasio:
Milena Valentina Banci
Vojin Mauro Malinverno
Andrija Francesco Borchi
Nadezda Elisa Cecilia Langone
un operaio Fabio Mascagni

regia PAOLO MAGELLI

produzione TEATRO METASTASIO STABILE DELLA TOSCANA – RIPRESA

La voglia di scappare e di allontanarsi dai luoghi in cui si è nati e cresciuti, per sfuggire ad un’identità che non si è scelta e con la quale si è comunque costretti a confrontarsi.
Questo è uno dei temi preferiti dalla giovane scrittrice serba Biljana Srbljanovic messo in scena al Teatro Fabbricone nel 2011 dal regista Paolo Magelli con la compagnia stabile del teatro Metastasio.

Giochi di Famiglia ha luogo nella periferia degradata di una qualsiasi città europea e racconta di quattro bambini soli che giocano a fare gli adulti, ed è proprio aderendo alla cattiveria del mondo che ci circonda che questi bambini ci offriranno la possibilità di guardarci dentro l’anima oltrechè d’incontrarci con la brutalità che ognuno di noi nasconde dentro di sè.

Il testo della Srbljanovic rappresenta l’occasione per parlare della famiglia in una civiltà come la nostra che ha il culto della famiglia e di parlarne in modo spietato. Questi bambini parlano di genitori che in realtà non ci sono mai. Siamo noi grandi i grandi assenti. Questa famiglia che non c’è crea un modello non solo criticabile ma anche attaccabile. E il bambino alla fine di ogni scena uccide sempre i genitori e sempre in modo diverso. C’è della creatività disarmante, dispettosa ma soprattutto disperata e disperante. È un testo pieno di interrogativi: quali sono i discorsi che dovrebbero essere eliminati dalla nostra società? perché creiamo un esercito di ragazzi preparati ad abbassare la testa di fronte alle difficoltà invece di allevarli a una fierezza platonica? perché il mondo non cambia?

Un testo che crea discussione, disagio e un dolore sorridente, che ti lascia un punto di domanda nella mente e nello stomaco. Ma è anche un testo difficile e complesso da ‘rendere e restituire’ sulla scena. Perché i bambini mettono tutto dentro la loro memoria e a tratti invecchiano o ringiovaniscono e occasionalmente cambiano anche sesso. E c’è un lavoro sugli attori che vuole essere la differenza e che proprio con la creazione della compagnia stabile vogliamo sviluppare nel tempo come un impegno non solo estetico.
Paolo Magelli

 

Programma e Biglietti:

www.metastasio.net

Fonte: http://www.metastasio.net

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