Cultura Firenze

mercoledì 18 Dicembre 2013

Fondazione Il Fiore: un incontro dedicato ad Haroldo de Campos, uno dei fondatori della “poesia concreta” brasiliana

 

Un incontro dedicato a uno dei tre fondatori della “poesia concreta” brasiliana, Haroldo De Campos (San Paolo 1929 – 2003), «uno dei grandi poeti del nostro tempo» come lo definì Umberto Eco nel giorno della morte ricordandolo anche quale formidabile traduttore, in particolare dei versi del Paradiso di Dante. E nell’occasione la proiezione di una serie di scatti del giornalista e fotografo italo-brasiliano Bruno Pedro Giovannetti, per lungo tempo addetto stampa al Consolato italiano di San Paolo, che instaurò un legame molto forte con Haroldo De Campos dopo che costui si fu innamorato delle sue foto al punto di scrivere alcuni versi ispirandosi ad esse.

E’ quanto organizzano la Fondazione il Fiore e il Centro Studi Jorge Eielson sulla letteratura e l’arte italo-latinoamericane mercoledì 18 dicembre alle 16,30 presso la facoltà di Lettere e Filosofia (sala Comparetti) dell’Università di Firenze (piazza Brunelleschi 3/4), ingresso libero.

L’appuntamento su “La poesia di Haroldo De Campos”, che rientra in un ciclo pluriennale di incontri con la ‘Poesia di Firenze, Poesia del Mondo a Firenze’ promossi dalla Fondazione il Fiore, prevede le relazioni di Martha Canfield, presidente del Centro Studi Jorge Eielson e ordinario di Lingua e letteratura ispano-americano dell’Università di Firenze, e Michela Graziani, ricercatore di Letteratura portoghese e brasiliana sempre presso l’Ateneo fiorentino.

Come ben spiegato da Umberto Eco nella sua rubrica “La bustina di Minerva” sul settimanale l’Espresso del 4 settembre 2003 (http://www.sagarana.net/rivista/numero13/saggio4.html), «De Campos deve la maggior parte della sua fama alla poesia concreta, che è di carattere eminentemente visivo e gioca non solo sulla composizione tipografica, ma anche sui colori». La poesia concreta brasiliana, fondata insieme al fratello Augusto e a Décio Pignatari negli anni ’50, afferma Michela Graziani, «usando il sistema fonetico e una sintassi analogica si pone quale evoluzione critica di forme, una meta-comunicazione in cui confluisce la comunicazione verbale e non-verbale». La scrittura concretista di Haroldo De Campos, aggiunge Michela Graziani, «si contraddistingue per: variazioni fonetiche e semantiche, l’utilizzo di un linguaggio ideogrammico e la ristrutturazione dello spazio grafico come struttura spazio-temporale».

Haroldo De Campos fu un grande viaggiatore e stette a lungo soprattutto oltreoceano in Europa (Portogallo, Francia, Germania, Spagna, Italia, Svizzera), ma anche in Israele, Russia e Giappone, da lui intesi come “epifanie” e “anti-epifanie”, spazi di incontri ibridi e/o ecumenici, sociali e letterari. Grazie allo studio di varie lingue, quali ebraico, russo e giapponese, la sua attività letteraria è stata poliedrica e ha spaziato da saggi di teoria letteraria, a trascrizioni, fino a “testi creativi”, ovvero traduzioni vere e proprie e raccolte poetiche. Fra cui quella citata da Umberto Eco, i suoi ‘6 cantos do Paraìso’, pubblicati nel 1976 dall’Istituto italiano di cultura di San Paolo, ma circolati in Italia quasi clandestinamente, che ne fanno «il più grande traduttore moderno di Dante», secondo Eco. L’opera letteraria del maestro brasiliano è presente in varie antologie nazionali e straniere, come pure rappresentata in CD-Rom, video, film e pièces teatrali.

 

 

Haroldo de Campos, nato in Brasile a S. Paulo nel 1929 e morto nel 2003 sempre a S. Paulo, è fondatore, negli anni ’50, insieme al fratello Augusto de Campos e a Décio Pignatari, della poesia concreta brasiliana; una poesia che usando il sistema fonetico e una sintassi analogica si pone quale evoluzione critica di forme, una meta-comunicazione in cui confluisce la comunicazione verbale e non-verbale.

Laureato in Diritto nel 1952, fondamentali sono stati i viaggi compiuti soprattutto oltreoceano in Europa (Portogallo, Francia, Germania, Spagna, Italia, Svizzera), Israele, Russia e Giappone, da lui intesi come “epifanie” e “anti-epifanie”, spazi di incontri ibridi e/o ecumenici, sociali e letterari. Nel 1972 ha discusso la tesi di Dottorato in “Teoria Letteraria e Letteratura Comparata” presso la Facoltà di Lettere di S. Paulo, con una borsa di studio Guggenheim, per poi diventare docente di Teoria Letteraria, oggi Semiotica della Letteratura.

Grazie anche allo studio di varie lingue, tra cui: ebraico, russo e giapponese, la sua attività letteraria è poliedrica e spazia da saggi di teoria letteraria, trascrizioni, a “testi creativi”, ovvero traduzioni vere e proprie e raccolte poetiche.

La sua scrittura concretista si contraddistingue per: variazioni fonetiche e semantiche, l’utilizzo di un linguaggio ideogrammico e la ristrutturazione dello spazio grafico come struttura spazio-temporale.

La sua opera letteraria è presente in varie antologie brasiliane e straniere, come pure rappresentata in CD-Rom, video, film e pièces teatrali.

È uno tra gli autori più importanti della letteratura brasiliana contemporanea.

 

Si ricordano di seguito le seguenti opere:

Xadrez de estrelas: percurso textual 1949-1974, S. Paulo, Perspectiva Editora, 1976 (raccolta poetica)

Galáxias, S.Paulo, Ex Libris, 1984 (raccolta poetica)

Teoria da poesia concreta: textos críticos e manifestos 1950-1960, S. Paulo, Invenção, 1965 (testo critico e teorico)

O arco-íris branco: ensaios de literatura e cultura, Rio de Janeiro, Imago, 1997 (testo critico e teorico)

Cantares de Ezra Pound, Rio de Janeiro, MEC/Serviço de Documentação, 1960 (trascrizione)

Hagoromo de Zeami: o charme sutil, S.Paulo, Estação Liberdade, 1993 (trascrizione)

Pedra e luz na poesia de Dante, Rio de Janeiro, Imago, 1998 (trascrizione)

Bere’shith: a cena da origem, S. Paulo, Perspectiva, 1993 (trascrizione)

Poesia russa moderna, Rio de Janeiro, Civilização Brasileira, 1968 (trascrizione)

Haroldo de Campos/Crisantempo, S. Paulo, Cia de Áudio, 1998 (CD-Rom)

Galáxia Haroldo, speciale della TV Cultura, registrazione dell’omaggio a Haroldo de Campos realizzato presso lo studio TUCA, S. Paulo, 20 Ottobre 2003 (Video)

Galuberélio-Heliglauber (incontro immaginario tra Glauber Rocha e Hélio Oiticia), direzione di Ivan Cardoso, descrizione di Haroldo de Campos, 1997 (Cinema)

Hagoromo: o manto de plumas (pièce del teatro classico Nô), direzione Alice K, S. Paulo, Teatro SESC, 1995 (Teatro)

 

 

Bruno Pedro Giovannetti, nato a San Paolo (Brasile), il 10.02.1947, dove risiede, è giornalista, fotografo, scrittore, plurilaureato, ha lavorato come addetto stampa al Consolato Italiano di San Paolo in Brasile. Ha pubblicato album fotografici e libri, allestito mostre e si è dedicato in particolare a ricerche sulla presenza italiana in San Paolo e ai problemi dell’emigrazione. Attualmente svolge un lavoro indipendente inerente ai suoi interessi che lo porta a viaggiare con frequenza fra i due paesi.

 

Fonte: Fondazione Il Fiore

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