Cultura Firenze

lunedì 14 Ottobre 2013

Fondazione Il Fiore: l’esperienza mistica di Veronica Giuliani nel libro di Antonio Clementi

 

Un testo dedicato alla «teologia vissuta» e alla «ciclopica santità» di Veronica Giuliani (Mercatello sul Metauro 1660 – Città di Castello 1727), badessa delle cappuccine e mistica venerata come santa dalla Chiesa Cattolica (9 luglio), che ha lasciato un diario di 22 mila pagine manoscritte, senza punteggiatura né cancellature o correzioni, in cui ha raccontato la propria travolgente esperienza religiosa.

 

E’ il nuovo libro di Antonio Clementi, padre passionista della comunità di Sant’Angelo a Vetralla, che verrà presentato lunedì 14 ottobre, alle 17, alla Sala del Cenacolo di Santa Croce a Firenze in un incontro organizzato da Fondazione il Fiore e Studio Teologico per Laici (ingresso libero). A parlare del volume di padre Clementi, intitolato ‘La Passione di Gesù – vissuta e raccontata da Veronica Giuliani’ (Edizioni Simple 2013), saranno, oltre all’autore stesso, dopo il saluto del rettore della basilica di Santa Croce Antonio di Marcantonio, Don Carmelo Mezzasalma e Bernardo Artusi. Maria Giuseppina Caramella, presidente della Fondazione il Fiore, coordinerà gli interventi.

 

Nella teologia di San Francesco, afferma Antonio Clementi nella prefazione del suo libro, «in primo piano troviamo sempre il Dio fatto uomo, Gesù Cristo». «Veronica – aggiunge – è una perfetta seguace di Francesco e tutta la sua teologia vissuta è incentrata sull’umanità del Salvatore. Anche le esperienze mistiche sulla Trinità non sono che illuminazioni tese a rafforzare l’immedesimazione della Santa nel Cristo crocifisso e risuscitato».

 

«C’è un tipo di santità, come quella caratterizzata dal servizio ai poveri, – osserva poi Clementi – che viene accettata da tutti, anche dai non credenti; ma quando la stessa santità è “segnata” anche dal misticismo, è come se ci si muovesse su un campo minato, “ci si incammina, dal punto di vista del risultato pratico, in un tentativo piuttosto disperato: gli animi scettici sono già pronti con la loro risposta: imbroglio o isteria, ‘pseudomistica’”. L’errore comune è quello di separare le “virtù cristiane” dalla vita mistica, come se non fossero aspetti complementari della dimostrazione dello Spirito (l Cor 2, 4) ed espressione della multiforme sapienza di Dio (Ef 3, 10). Questo atteggiamento, comune anche all’interno della stessa Chiesa, non deve però scoraggiarci nell’affrontare la figura della tifernate, anche perché la sua teologia vissuta, sempre estremamente energica ed efficace, è pienamente rispettosa dei criteri suggeriti da Benedetto XVI alla Commissione teologica internazionale in relazione al “senso e metodo della Teologia”».

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