Sagre e Feste Signa
domenica 26 Novembre 2023
Firenze Vintage Bit 2023 per i collezionisti di retro computer e gli appassionati di archeologia informatica
Negli anni ’80 del XX secolo, gli home computer prodotti negli Stati Uniti e nel Regno Unito godevano di grande successo. Nello stesso periodo, anche il Giappone era nel bel mezzo di un forte risveglio economico e le più grandi aziende giapponesi di elettronica intendevano dimostrare di poter sviluppare macchine migliori e più economiche di quelle prodotte in Occidente (grazie a grandi sinergie progettuali e notevoli capacità produttive).
Lo standard MSX (Machines with Software eXchangeability) fu concepito tra il 1980 e il 1983 da Kazuhiko Nishi (a quel tempo un giovane dirigente di azienda e imprenditore informatico) con l’intento di creare delle linee guida comuni che diversi produttori avrebbero potuto seguire per la costruzione di computer compatibili. Nishi aveva visto i computer SV-318 e SVI-328 della Spectravideo (basati sul processore Z80) ed ebbe l’intuito di usarli come base per definire un nuovo standard. Dopo avere ottenuto la licenza da Spectravideo, riuscì a coinvolgere nel progetto importanti aziende giapponesi.
Quando lo standard MSX fu annunciato pubblicamente, ci fu un’ondata di panico nel mercato statunitense. Ma le prime macchine arrivarono nel mercato occidentale alla fine del 1984 quando non erano più molto competitive perché nel frattempo erano apparsi il PC IBM, l’Apple Machintosh e il Commodore Amiga.
Tuttavia in Giappone e Corea del Sud divenne il principale computer degli anni ’80. Ebbe larga diffusione in alcuni Paesi Europei (specialmente Paesi Bassi, Spagna), in Sud America (Brasile e Argentina), nei Paesi Arabi e perfino nell’ex Unione Sovietica (con cloni non ufficiali). Un punto di forza dello standard era costituito dalle applicazioni musicali, grazie a un modello lanciato dalla Yamaha che incorporava un sintetizzatore integrato.
Lo standard MSX ebbe nel tempo diverse evoluzioni (MSX2 1986, MSX2+ 1988 e MSX Turbo R 1990-1995). Dal 2000 si sono succedute varie occasioni di rilancio e pare sia previsto a breve un nuovo standard denominato MSX3.
Quest’anno avremo l’occasione di conoscere meglio gli MSX assistendo alla conferenza che sarà tenuta come tutti gli anni la domenica mattina e i più curiosi sappiano che non mancheranno videogiochi ed emulatori su diverse piattaforme moderne.
Infine, grazie alla gentile concessione del Comune di Signa, siamo lieti di annunciare che Villa Alberti sarà la nuova cornice che ospiterà l’edizione 2023 del Firenze Vintage Bit (in quanto la storica location dell’Antico Spedale di Sant’Antonio di Lastra a Signa sarà sottoposta a importanti lavori di restauro e manutenzione) il 26 novembre.
Per il patrocinio della manifestazione si vuole ringraziare il Comune di Signa, in particolare nella figura del Sindaco Giampiero Fossi e la Pro Loco di Signa.
Un ringraziamento va dato anche alla Pubblica Assistenza di Signa nonché al Comune di Lastra a Signa per avere contribuito al supporto logistico.
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