Cultura Sagre e Feste Lucca
venerdì 14 Febbraio 2014
Finché morte non ci separi. Anche a Lucca, come in 12 città italiane in contemporanea, il reading teatrale contro la violenza sulle donne
In occasione del flash mob mondiale One Billion Rising del 14 febbraio 2014, nella giornata mondiale della giustizia e degli innamorati, in diverse città italiane tra cui Lucca verrà portato in scena il testo teatrale contro il femminicidio di Francesco Olivieri, “Finché morte non ci separi”.
Un progetto realizzato dallo stesso autore che vede protagoniste 30 donne fra attrici, cantanti, musiciste, registe: “Finché morte non ci separi” verrà letto ed interpretato contemporaneamente, venerdì 14 febbraio, in 12 città italiane: Roma, Palermo, Torino, Montello (Treviso), Milano, Teramo, Bari, Enna, Agrigento, Terlizzi (Bari), Calcata (Viterbo), Termini Imerese (Palermo).
A Lucca, il reading è affidato a Cristina Puccinelli e Sara Billi, con performance di Nicolò Belliti e Antonio Pomponio, musica di Gianmarco Caselli, regia di Cristina Puccinelli, e si terrà presso la Casermetta San Paolino alle 21 (ingresso libero), con il patrocinio del Comune di Lucca e la collaborazione dell’associazione Fidapa, della Fondazione Banca del Monte di Lucca, del Ciscu e di Martinelli Luce.
“Finché morte non ci separi” è la storia di due donne che vengono ammazzate dai loro rispettivi compagni. È una denuncia contro il femminicidio scritta da un uomo che si è messo nei panni delle vittime. Due donne all’apparenza molte diverse, una che rispecchia tutti i luoghi comuni della donna maltrattata e spesso uccisa, l’altra che elude ogni luogo comune e che nonostante viva una vita agiata e ripiena di affetto finisce come l’altra. Con ironia e allo stesso tempo con toni tragici entrambe narrano da morte la loro condizione fino al momento dell’uccisione.
“L’idea – spiega Olivieri – è quella di creare una rete di artisti che contemporaneamente si esibiranno nella stessa giornata, creando una rete di denuncia amplificata a livello nazionale. Il femminicidio è la forma di violenza più diffusa, senza confini di ambiente, religione, cultura e nazionalità. Sono centinaia le donne che ogni anno vengono uccise ed una donna su tre subisce violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita ed è anche per questo che la denuncia non deve e non avrà confini”.
Fonte: Ufficio Stampa
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