Cultura Firenze

venerdì 17 Gennaio 2014

Enzo Tafuri presenta a Palazzo Vecchio a Firenze l’ultimo suo lavoro dal titolo “Voli di colomba”. Nella raccolta anche due poesie dedicate a Chianciano Terme

Il poeta Enzo Tafuri frequentatore da anni di Chianciano Terme presenta il 17 gennaio alle ore 16.30 presso Palazzo Vecchio a Firenze il suo ultimo libro dal titolo “Voli di colomba” la cui prefazione è a cura di Maria Luisa Spaziani.

«Conosco il signor Enzo Tafuri da anni – afferma il Sindaco di Chianciano Terme, Gabriella Ferranti – in quanto frequenta la nostra cittadina termale da lungo tempo, ed ho avuto l’opportunità di apprezzare la qualità espressiva della sua opera poetica, che peraltro ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti; una naturale vocazione legata alla bellezza e meraviglia della vita. Esprimo il mio apprezzamento per l’iniziativa che sta a significare come la cultura e la sua diffusione senza limiti territoriali contribuisce a rafforzare, attraverso l’interscambio dei linguaggi, la promozione dei pensieri, delle idee, delle culture altre».

Due le liriche di Enzo Tafuri dedicate alla città di Chianciano Terme: la prima dal titolo “Chianciano” nella quale si manifesta in modo evidente lo stato d’animo dell’autore nella sua frequentazione della stazione termale; la seconda dedicata alla piazza centrale della città recentemente rinnovata nel suo aspetto, Piazza Italia, dove l’autore evidenzia le architetture e le suggestioni che emergono nel vivere uno spazio urbano rinnovato.

Enzo Tafuri (biografia)
 
Vincenzo Tafuri nasce a Vietri sul Mare in provincia di Salerno nell’anno 1941, nella frazione di Albori, piccolo e garbato paesino arroccato in una verde conca che affaccia sulla costiera Amalfitana e Marina d’Albori che figura nell’elenco dei Borghi più belli d’Italia e Presidente del costituito comitato.
Geometra ed imprenditore edile, con la passione per la poesia e la cultura umanistica in genere. Ha partecipato a vari concorsi letterari, ricevendo numerosi riconoscimenti in ambito nazionale, tra i quali in particolare il “XXV Premio Internazionale di Poesia Alfonso Gatto” edizione 2009 con l’opera prima “La Costiera addormentata”. La sua formazione letteraria è stata elevata con la partecipazione ai concorsi internazionali di poesia “Firenze Capitale d’Europa” e si pregia di essere incluso tra gli artisti di rilievo al famoso Bar Letterario “Le Giubbe Rosse”. Ha ricevuto lettere di apprezzamento per poesie civili tra le quali: Presidenza della Repubblica Italiana; Comando Generale Arma dei Carabinieri di Roma; Segreteria di Stato del Vaticano a nome del Pontefice. Inoltre è Presidente dell’Associazione “Borgo d’Albori – Costa d’Amalfi”, organizzatrice del Premio Letterario Nazionale Albori giunto all’VIII^ Edizione.
 
Questi i testi delle due poesie di Enzo Tafuri dedicate a Chianciano Terme
 
Chianciano

Pendii di erbe, aromi di terra.
Volo di fantastici aquiloni,verdi pastelli,
onde di luci ai chiarori sfumati.
Cupole vergini nell’intimo sussurro,
gocce di rugiada come lacrime bianche.
Terso l’azzurro al filtro di foglie.
Lindore di acque, riflessi di schiume,
armonia di note, musica dell’animo.
Voci di canti nel raccolto silenzio.
Torpore di membra, stringe la morsa
lento l’abbrivio.
Docili onde alla battigia, serenità
pacate nell’ansia svanita.
Ninfe di sogni, accolgono ragazze col
sorriso pudico, le labbra, fiore di vita.
Cigni di gioventù al fresco dei vent’anni,
quell’infinito cielo alle aurore rosa.
Femminilità gioiose, ritmo di mani
nel brusio dei volti.
Confluiscono oceani, onde tumultuose
di vibrante energia, argille come aliti di fuochi.
Dolce natura, culla d’amore, le mani calde della terra
come seno di madre.

La piazza di Chianciano

Asfalto bruciato, nastro vorace, cupo soffio di fuoco.
Avviene, poi, l’argine di pensiero,
scenografia di città, stimolo creativo,
ansia di decoro.
Il mattino nel vuoto silenzio, alberi
muti ascoltano il vento.
Grigio tappeto, appare l’asettica architettura,
diaframma di scena.
Steli di pietra come impronte di terra
al muschio vergine.
L’arco del sole irradia ombre pacate,
magie ondulate, specchio di colline,
come morbide carezze.
Vive la piazza, scorre il sipario, passi
felpati, geometrie schematiche, cubi
schierati come sentinelle remote.
Saltellano vasche al gioco di acque,
ruscelli fluenti.
Zampilli di cascate, steli di fiori,
una danza di note!
Angoli d’ascolto, echi di parole, cortili
d’immagini al sereno gioire di fanciulli.
La sera, al rosso tramonto, all’ascolto
del canto di luna, stringerò la tua
mano, il sorriso nella morbida nicchia d’amore.
Il villaggio dell’umanità nell’utopia del tempo.

Fonte: Comune di Chianciano Terme

Eventi simili